E' morto, a 91 anni, il regista Alain Resnais. Per chi volesse sapere di più su cosa deve il cinema a quest'uomo rinviamo qui (http://it.wikipedia.org/wiki/Alain_Resnais) in italiano e qui (http://fr.wikipedia.org/wiki/Alain_Resnais) in francese.
Da "Hiroshima non amour", il suo film più noto, vogliamo ricordare un passaggio di un dialogo tra i suoi protagonisti, gli attori Emmanuelle Riva e Eiji Okada: "Come te anch'io ho cercato di lottare con tutte le mie forze contro la smemoratezza. E come te ho dimenticato. Come te ho desiderato avere un'inconsolabile memoria, una memoria fatta d'ombra e di pietra. Ho lottato da sola con violenza, ogni giorno, contro l'orrore di non poter più comprendere il perché di questo ricordo. Come te, ho dimenticato".
Un film, scritto da Marguerite Duras, che pone al centro il tema della memoria, a cui Resnais ha dedicato molte delle sue riflessioni.
A qualche ora dalla cerimonia degli Oscar del 2014 vogliamo segnalare la possibilità di vedere in rete uno dei primi lavori del cineasta francese. Si tratta del documentario d'arte dedicato a Vincent Van Gogh al quale proprio l'Academy assegnò nel 1949 l'Oscar per il "miglior soggetto di cortometraggio in due bobine" a Gaston Diehl e Robert Haessens. Curioso notare che nel data base dell'Academy Awards il nome del regista Alain Resnais, nel risultato della ricerca collegata al corto, non compaia, ma le categorie degli Oscar non ammettono romanticismi.
Il breve film di Resnais su Van Gogh (1947) è quello che si potrebbe definire un "critofilm", citando Ragghianti (http://www.treccani.it/enciclopedia/critofilm_(Enciclopedia-del-Cinema)/), ma al di là di qualsiasi inquadramento teorico, la visione del cortometraggio è un vero e proprio viaggio di esplorazione, volutamente in bianco e nero, nelle opere dell'artista olandese interpretate alla luce della sua biografia. La voce off di Claude Dauphin e la musica originale di Jacques Besse ci accompagnano dagli inizi nel paese natale Neuen, fino all'arrivo a Parigi con gli incontri con Seurat, Lautrec, Gauguin e poi nei momenti più drammatici della sua vita, fino alla fine.