S’IO FOSSI CRITICO - A quasi un anno dalla morte di Bernardo Bertolucci possiamo consultare un sito bernardobertolucci.org che, scrive su Il Venerdì Simonetta Fiori, si arricchirà di documenti inediti provenienti dall’archivio del regista messo a disposizione dalla moglie Claire Peploe e ordinati da Tiziana Lo Porto. Navigando il sito si può leggere anche una riflessione di Bertolucci sul lavoro del critico cinematografico, scritta nel 2000. Inizia così: ‘Se fossi un critico cinematografico seguirei la regola (del gioco) contenuta in questa frase di Jean Renoir: «Non perdete tempo a dire male dei film che detestate, parlate invece dei film che amate e dividete con gli altri il vostro piacere».
VERITÀ, VIOLENZA, CINEMA - E a proposito di critiche ecco Roman Polanski all’uscita del suo film L’ufficiale e la spia nel fine settimana che, tra l’altro, precede la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e Natalia Aspesi su Repubblica lancia un definitivo appello: ‘In quanto appassionata di cinema e di Polanski, pur essendo femmina e deprecando da più di quarant’anni il crimine di stupro di cui il regista si disse responsabile, sorvolando sulla attuale rivelazione di una violenza subita da una ex modella 45 anni fa, amiche donne sono con voi, però lasciatemi vedere i suoi film senza sentirmi in colpa soprattutto questo, perché aiuta tutti, donne e uomini, a riflettere sull’oggi’. Paolo Mereghetti dialoga sul Corriere con il regista che dice risponderà alle accuse di violenza di Valentine Monnier, ma da allora cosa è cambiato? ‘Sono invecchiato, naturalmente, ma penso di essere anche molto cambiato. Come regista ho imparato moto e mi sembra di fare meno errori: cerco di raccontare senza dover far vedere troppo, come quei pittori giapponesi che inseguono la purezza. Da giovane ero più esuberante, influenzato dal surrealismo e dal teatro dell’assurdo. Oggi mi sembra di essermi allontanato da tutto questo. Oggi mi sembra di essere più saggio’. E poi sul film: ‘Volevo ribadire che anche oggi viviamo […] nell’epoca della post verità, dove l’emozione è più importante della realtà. Anche tutto quello che si scrive su di me risponde maggiormente alle emozioni cha ai fatti reali. Per questo ho voluto fare un film dove si dice che in nome della verità bisogna sacrificare ogni cosa. Anche se poi alla fine bisogna imparare a fare i conti con il fatto che c’è qualcosa di ancora più forte della verità, l’opinione pubblica’.
ATTENZIONE! - Dal cinema classico a qualche riflessione sulla contemporanea ‘fruizione delle immagini’ partendo dall’assunto che molti social network hanno innescato un’accelerazione della produzione/consumo di contenuti per mantenere più a lungo possibile l’utente sul proprio canale e non annoiarlo, considerando che, secondo Google, la soglia di concentrazione di un millennial è di 9 secondi, un secondo in più di un pesce rosso. I media audiovisivi e audio ne sono stati influenzati “Guardi per esempio un certo cinema – dice Bruno Patino direttore del canale tv Arte e autore di La civilisation du poisson rouge -. Le scene di un blockbuster sono talmente rapide che non si ha quasi tempo di capire quello che si sono detti gli attori. Si passa immediatamente a un’altra scena, producendo una specie di effetto stroboscopico sulla retina. Come se non fossimo più capaci di guardare una scena estesa nel tempo”. La soluzione? Se Facebook, Youtube e gli altri adottassero un ‘abbonamento’ probabilmente non cercherebbero solo di tenerci più tempo possibile sui loro canali, ma darebbero anche più valore alla qualità del contenuto, riflette su L’Espresso Anna Bonalume, ma sono tutte sperimentazioni.
IN SALA – A Torino è iniziato il Festival, mentre nei cinema, oltre al citato Polanski, tra gli altri troviamo: Aspromonte - La terra degli ultimi, di Mimmo Calopresti, tratto dal libro Via dall'Aspromonte di Pietro Criaco con Valeria Bruni Tedeschi e Marcello Fonte, il drammatico Light of My Life, di Casey Affleck presentato a Berlino in Panorama, l’attore comico Antonio Albanese torna in Cetto c’è, senzadubbiamente, di Giulio Manfredonia, Tutti i ricordi di Claire, di Julie Bertuccelli con Catherine Deneuve, l’horror Countdown di Justin Dec, due film di animazione Ploi, di Árni Ásgeirssonm, storia di un pulcino che non sa volare e, per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, I racconti di Parvana - The Breadwinner, prodotto da Angelina Jolie e diretto da Nora Twomey, una ragazzina nella Kabul devastata dalla dittatura dei Talebani.
Tratto da: Hai letto di... #62 - frankenstein discrezionale di notizie di cinema, 17-22 novembre 2019