QUANTO CI COSTA - La vita di pandemia costa di più, lo stiamo verificando in tutti i settori e il cinema non fa eccezione: «I protocolli imposti dalla pandemia sui set hanno aumentato di circa il 5% il costo dei budget di produzione cinematografica e televisiva, secondo un’analisi della California Film Commission. Lo studio è il primo a quantificare con precisione i costi della compliance Covid compresi i test e le misure di allontanamento e isolamento. Il rapporto rileva che i lungometraggi con un budget elevato (superiore a $ 20 milioni) spendono tra il 5% e il 6,5% del loro budget per la conformità al Covid», riporta Il Manifesto.
QUANTO PAGANO - Parlando ancora di soldi e cinema ci si interroga su come i contratti di Hollywood potranno cambiare per tecnici e artisti in un contesto sempre più contaminato dallo streaming, in cui si stanno decomponendo le vecchie regole di ingaggio e se ne stanno delineando di nuove: «con i servizi di streaming girano più soldi. Ci sono più contenuti in più posti, e più contenuti vuol dire più lavoro e possibilità per tutti, da chi scrive il soggetto di una serie a chi diversi mesi dopo la doppia in un’altra lingua. Secondo Bloomberg, quest’anno i servizi di streaming potrebbero arrivare a spendere in totale 50 miliardi di dollari [...] E, secondo stime citate ancora dall’Economist, quando c’è da comprare i diritti per un film le aziende di streaming pagano in genere tra il 10 e il 50 per cento in più rispetto agli studi cinematografici», sintetizza ilpost.it, ma non sempre i compensi sono al rialzo, soprattutto per i professionisti meno popolari e, al netto dei contratti collettivi, è un fatto che gli ingaggi per i grandi nomi abbiano storia a sé.
A incidere sui compensi degli attori, ad esempio, potevano essere anche gli incassi al cinema, oggi che si viaggia invece su visualizzazioni e abbonati, è più difficile far entrare questo parametro nelle remunerazioni. E intanto Netflix ha lanciato "Top10 su Netflix", un nuovo sito che riporterà le classifiche settimanali dei titoli più popolari sul servizio globale e locale. Ogni martedì verranno pubblicate le nuove "Top 10" settimanali basate sulle ore di visione calcolate dal lunedì alla domenica della settimana precedente. Le classifiche includeranno titoli originali e titoli in licenza. Al momento il film non in lingua inglese più visto è italiano: Yara, di Marco Tullio Giordana dedicato alla vicenda di Yara Gambirasio, oltre 18 milioni di ore visite in 7 giorni in ogni continente. Queste liste si basano sulle ore totali di visione di un titolo nei primi 28 giorni di permanenza su Netflix. Abituiamoci dunque a nuovi ordini di grandezza.
CHE SUCCEDE IN SALA PER CHI POTRÀ ENTRARE- Non è ancora uscito l’ultimo film di Paolo Sorrentino, anche se può sembrare di sì, visto quanto se ne è parlato dopo l’anteprima a Napoli, al cinema sarà il 24 novembre e, qualche settimana dopo, su Netflix. Gli incassi italiani dell’ultimo periodo hanno Eternals in testa, seguito da The French Dispatch e poi Zlatan. Arrivano in sala, tra gli altri: La persona peggiore del mondo di Joachim Trier commedia premiata a Cannes, The Truffle Hunters di Michael Dweck, Gregory Kershaw documentario prodotto da Luca Guadagnino sui cacciatori di tartufi italiani, Promises di Amanda Sthers con Pier Francesco Favino, Annette di Leos Carax, e Ghostbusters-Legacy di Jason Reitman, Ainbo – Spirito dell’Amazzonia, cartoon ecologista con le voci di Elio e le Storie Tese, My Hero Academia. The Movie - World Heroes – Mission, Quierido Fidel di Viviana Calò.
Quanto agli ingressi in questa fase di aumento di allerta pandemica, bar, ristoranti, cinema, teatri e tutti i luoghi al chiuso potrebbero essere inaccessibili per chi non è vaccinato. Al ministero della Salute lo ritengono ormai «inevitabile», scrive il Corriere della sera.
On line invece su Youtube (https://youtu.be/2rkLS3rJ91M) segnaliamo un video dal titolo Il Gender Gap nelle immagini dell'Archivio storico Luce; registe, docenti, autrici, ci accompagnano in un secolo di immagini dell’Archivio Luce sull’evoluzione dell’immagine femminile dal ‘900, fino a oggi: manipolazioni, stereotipi, aberrazioni della rappresentazione femminile, lotte. L’iniziativa rientra in 4 weeks 4 inclusion.