Lunedì, 14 Dicembre 2015 04:01

Gran Sasso. Strada per Campo Imperatore, gli imprenditori lanciano l'allarme

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“Una situazione non più sostenibile”.

Due settimane dopo il duro comunicato a firma dell'associazione Salviamo la piana, che protestava per la chiusura, decretata dopo la prima, timida nevicata della stagione, delle due strade che portano a Campo Imperatore da Castel del Monte e S. Stefano di Sessanio, a lanciare l'allarme sono i circa sessanta tra imprenditori, ristoratori e titolari di attività economiche che operano nei due comuni e in quello di Calascio.

“Ormai” raccontano a NewsTown alcuni di loro, preferendo, però, rimanere anonimi “continuare a stare qui è sempre più difficile. Non si può pensare di sostenere un'attività imprenditoriale lavorando solo ad agosto. Chiediamo alle istituzioni locali di darci le risposte che ci avevano promesso e che non sono mai arrivate”.

Il problema è quello, annoso, della strada di accesso a Fonte Vetica e di quella del lago Racollo, che salgono a Campo Imperatore, rispettivamente, da Castel del Monte e da Santo Stefano di Sessanio.

Ora, però, si è arrivati ad un punto di non ritorno. Durante l'inverno, le due strade, causa neve, sono quasi sempre sbarrate e ciò impedisce agli appassionati, soprattutto ai cultori di sci di fondo e sci alpinismo, di raggiungere la piana.

Un mancato afflusso che si ripercuote negativamente sulle attività ricettive.

“Ormai” spiega un ristoratore “gli sciatori sanno che le due strade sono quasi sempre chiuse e non vengono più. La voce si è sparsa e molti tour operator del nord Italia hanno smesso di portare qui i loro clienti, nonostante il Gran Sasso sia una delle mete preferite per coloro che praticano lo sci alpinismo”.

La manutenzione delle due strade spetterebbe alla Provincia dell'Aquila che però non ha né i soldi né il personale per garantire un funzionamento efficiente dei mezzi spalaneve e spargisale.

Di fatto è operativo un solo spazzaneve (che peraltro deve partire ogni volta da Navelli), che dovrebbe pulire non solo le due strade di accesso a Campo Imperatore ma anche la strada che collega S. Stefano di Sessanio a Castel del Monte. Un'opera improba e difatti, ai primi fiocchi, le due strade vengono subito chiuse con la sbarra. Una misura che dovrebbe scattare solo in casi eccezionali (tormente, bufere) e che invece è diventata la normalità.

“Molto spesso” spiega un imprenditore che ha la propria attività a S. Stefano “accade che la strada rimanga chiusa anche quando c'è poca neve perché l'autista dello spalaneve, che ha le chiavi della sbarra, non la apre finché non l'ha pulita tutta. E' assurdo, perché la strada è lunga una decina di chilometri e spesso, anche quando nevica, ci sono interi tratti tranquillamente percorribili”.

Altro che Gran Sasso come nuovo brand e gli altri bei discorsi sulle "bellezze del territorio" decantate trasversalmente da una classe politica dalla memoria corta. Qui siamo proprio al grado zero.

Ora la strada è aperta ma gli operatori scommettono che alla prossima nevicata il prolema si ripresenterà tale e quale.

Una soluzione, a dire il vero, ci sarebbe: rinnovare la convenzione tra il comune di Castel del Monte e la Provincia che dava facoltà al primo di usare i propri mezzi spalaneve per pulire almeno la strada che dal paese conduce fino a Campo Imperatore.

Invece, dicono sempre gli imprenditori, “manca la volontà politica, da ambo le parti. Castel del Monte, se volesse, potrebbe prendere in mano la situazione ma nicchia. Quando andammo a parlare con i rappresentanti della Provincia, l'anno scorso, ci dissero che avremmo dovuto segare la sbarra e fregarcene, istigandoci, in pratica, a commettere un reato. Abbiamo esposto il quadro anche alla Regione, attraverso ripetuti colloqui con il vice presidente Lolli. La risposta è stata che sarebbe cambiato tutto con l'istituzione del distretto turistico del Gran Sasso”.

Il distretto ormai è una realtà ma la situazione delle strade è sempre la stessa.

Ci sentiamo presi in giro” affermano commercianti e imprenditori, che ne hanno, comunque, anche per se stessi e per i tre paesi: “Anche noi abbiamo le nostre colpe. Finora non siamo riusciti a fare fronte comune, sono prevalsi interessi particolari e campanilismi che ci hanno penalizzato. Questa è una battaglia che va combattuta insieme”.  

E c'è chi, non senza una punta di malizia, sostiene che questa situazione serva solo a mantenere in vita la funivia (“Ma il problema” dice un ristoratore “non si pone, perché si parla di aprire le strade fino a Fonte Vetica e Racollo, le stazioni sciistiche resterebbero comunque lontanissime”) e a favorire lo sviluppo di Campo Felice a scapito del Gran Sasso.

L'emergenza, peraltro, si è estesa anche alla strada che collega S. Stefano a Castel del Monte. Basta una nevicata un po' più intensa e addio collegamenti. “L'anno scorso, a Capodanno, abbiamo toccato il punto più basso” dice un'imprenditrice “A causa di una nevicata, peraltro ampiamente annunciata, la strada fu chiusa subito dopo Barisciano. I carabinieri furono costretti a rimandare indietro decine di turisti, che dovettero disdire le loro prenotazioni. Per noi fu un danno enorme”. 

 

Ultima modifica il Martedì, 15 Dicembre 2015 09:53

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