"Uno scempio per il nostro abitato, tanto quanto il vecchio progetto".
Il sindaco di Poggio Picenze, Antonello Gialloreto, commenta così, intervistato dal Messaggero, l'ipotesi progettuale presentata da Anas sul lotto D della Variante Sud, che prevede il passaggio della strada a nord del paese (nella foto).
La bozza del tracciato è stata illustrata mercoledì scorso in occasione del tavolo tecnico-istituzionale tenutosi a Roma presso il ministero dei Trasporti. Incontro durante il quale è stato approvato, in via definitiva, il lotto C della strada, quello compreso tra Bazzano e S. Gregorio, per il quale sono stati stanziati e blindati 48 milioni di euro.
Il vecchio progetto a cui fa riferimento Gialloreto è quello approvato a gennaio scorso, che prevedeva il passaggio della strada a sud del paese, lontano dalle abitazioni. Un'ipotesi che era stata appoggiata dal predecessore di Gialloreto, Nicola Menna, e dalla maggioranza dei sindaci del comprensorio.
"Quando ci è stata proposta la variante a nord" dichiara però ora Gialloreto al Messaggero "l'abbiamo preferita a quella a sud che era troppo impattante ma una volta visto il progetto ci siamo resi conto che anche questa seconda opzione non va bene per il territorio: l'ingresso della galleria è infatti a pochi metri dalle abitazioni".
A fare dietrofront, insieme a Gialloreto, è anche il sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo. Il quale, a onor del vero, non aveva mai condiviso il vecchio progetto ma nemmeno lo aveva osteggiato quando era passato in sede di riunione della Struttura di missione del ministero.
Ma l'ipotesi Anas che ora Poggio Picenze e Barisciano contestano è frutto proprio dei tentennamenti e dei ripensamenti di Gialloreto e Di Paolo che, insieme al sindaco di Fossa, Antonio Gentile, hanno rimesso in discussione, nei mesi scorsi, l'intesa faticosamente raggiunta lo scorso gennaio.
Gialloreto ha disconosciuto, in pratica, la delibera che l'ex sindaco Nicola Menna aveva fatto approvare in appoggio al tracciato con passaggio della strada a sud. Antonio Gentile, sindaco di Fossa, dopo essere stato tra i firmatari dell'accordo di gennaio, incalzato e minacciato di sfiducia dalla propria maggioranza, si è rimangiato tutto. Di Paolo, dal canto suo, dopo aver tenuto in mano per mesi il pallino delle trattive caldeggiando il passaggio della strada a nord di Poggio, ora definisce "problematico" il nuovo progetto Anas.
L'ammuina fatta dai tre sindaci è costata dieci mesi di ritardi, marce indietro e discussioni sfiancanti, al termine delle quali è stata partorita una toppa (il nuovo tracciato che passa a nord di Poggio) di gran lunga peggiore del buco (il vecchio tracciato). Un tira e molla stigmatizzato anche dal presidente e ad nazionale Anas, Gianni Vittorio Armani, durante la sua visita all'Aquila di qualche mese fa.
La nuova strada che l'Anas vuole costruire dovrebbe servire a migliorare e velocizzare i collegamenti tra L'Aquila e Pescara attraverso un'arteria stradale a scorrimento veloce in grado di assorbire il traffico che attualmente soffoca la statale 17.
L'opzione che contempla il passaggio a nord di Poggio rischia di andare esattamente nella direzione opposta, visto che il tracciato, superato S. Gregorio, andrebbe a insistere di nuovo sulla statale 17, con tanto di rotatorie, svincoli e gallerie a ridosso dei centri abitati.
Il tracciato sud, sebbene prevedesse la costruzione di un viadotto di un chilometro e di una galleria di 800 metri, aveva invece il pregio di passare lontano dai centri abitati e di essere una soluzione ottimale anche per il nucleo industriale e artigianale di Barisciano, tanto da essere l'opzione più gradita alle imprese e alle aziende che hanno lì le loro sedi.