Oltre tre anni di lavori, più di 5 milioni di euro spesi, un'area di 4 mila metri quadrati, 2 mila dei quali destinati alle esposizioni.
Sono alcune delle cifre della nuova sede del Museo nazionale d'Abruzzo, che aprirà i battenti oggi alle 11:00 nei locali restaurati dell'ex Mattatoio comunale, a Borgo Rivera, vicino la Fontana delle 99 Cannelle.
Una sede provvisoria, in attesa che venga ultimato il recupero di quella storica, ospitata, fino al terremoto del 2009, in un'ala del Castello Cinquecentesco.
Alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi spazi espositivi parteciperà anche il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini (accompagnato, per l'occasione, dal segretario generale dei Mibact, Antonia Pasqua Recchia), a testimonianza dell'importanza, non solo simbolica, dell'evento.
Il restauro dei locali dell'ex Mattatoio può essere considerata già di per sé un'opera d'arte, esempio di quel processo di riqualificazione e rigenerazione di aree industriali dismesse che, sia Italia che in Europa, ha prodotto, negli ultimi anni, risultati molto importanti.
Costruito negli anni Trenta del Novecento, situato in un'area strategica e fortemente simbolica della città, strettamente legata alla sua fondazione, l'ex Mattatoio è stato a lungo considerato un obbrobrio edilizio.
I lavori di recupero - curati dal Mibact attraverso Invitalia, nell'ambito del progetto Mumex, Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno – sono stati eseguiti adottando un sistema di consolidamento che ha migliorato la tenuta antisismica della struttura. Nei locali, inoltre, ciascuna scultura è stata sistemata su un piedistallo di sicurezza studiato appositamente per a oscillare alla minima vibrazione.
Il complesso è formato da cinque grandi ambienti espositivi, che saranno suddivisi in varie sezioni secondo uno sviluppo cronologico e tematico. Al suo interno sono stati predisposti anche spazi per attività didattiche e laboratoriali, come adeguamento ai nuovi paradigmi di interazione e fruizione dei musei contemporanei, sempre meno meri luoghi di esposizione e sempre più "organismi sensibili", destinati a ospitare una grande varietà di attività culturali e ricreative.
Saranno circa 120 le opere d'arte che andranno a comporre il corpus espositivo del museo.
Si tratta di materiali di diverse epoche e tipologie (reperti archeologici, sculture lignee e dipinti dal Medioevo fino al XVIII secolo) rappresentativi sia della varietà e qualità delle collezioni sia della storia e della cultura dell'Abruzzo.
Sarà possibile ammirare alcune delle più belle e antiche Madonne d’Abruzzo, come la Madonna di Lettopalena del XII secolo e la Madonna "de Ambro" della prima metà del XIII secolo, e capolavori come il Trittico di Beffi o il Cristo e l'adultera di Mattia Preti.
Molte delle opere esposte sono state recuperate tra le macerie e condotte a nuova vita grazie ad attenti restauri finanziati sia dallo Stato che da fondazioni e soggetti privati, italiani e stranieri (come la Wiegand Foundation di Reno, Nevada, che ha reso possibile, con una donazione di 100 mila dollari, il restauro del Cristo deposto di Penne e della Madonna di Calascio).
Per volontà del direttore generale dei Musei Ugo Soragni, su richiesta esplicita del Polo Museale dell'Abruzzo, il Museo nazionale d'Abruzzo sarà visitabile gratuitamente fino al 3 gennaio 2016.
De Paulis (consigliere comunale Pd): "Riavvicinare opere ospitate nei musei abruzzesi"
Ringrazio il Ministro Dario Franceschini per aver dimostrato, ancora una volta con la sua presenza domani all'Aquila, in occasione dell'inaugurazione del Museo “MUNDA”all'ex mattatoio, un vero attaccamento alla nostra città e alla sua ricostruzione. Quello di domani sarà, per la nostra comunità, un primo grande passo, di ritorno alla normalità, in attesa del rientro delle opere al castello cinquecentesco. Ringrazio, inoltre, tutti coloro che hanno lavorato per rendere, quello di domani, un momento attesissimo, iniziando dalla dott.ssa Lucia Arbace, direttrice del Polo Museale d'Abruzzo.
Mi auguro, tuttavia, che al più presto potremo riavvicinare le tantissime opere e reperti archeologici che hanno trovato ospitalità, dopo il terremoto, nei musei abruzzesi, sperando fortemente nel recupero di Villa Oliva a Civita di Bagno che, oltre a tornare sede comunale, potrebbe accogliere i reperti di Forcona ed aprire al pubblico le terme romane presenti nel piano interrato.
Mi auguro, altresì, data la prestigiosa presenza del MUNDA in quella zona che il Comune possa al più presto dare il via ai lavori di recupero di tutta l'area delle 99 Cannelle e alla realizzazione di uno svincolo sulla Mausonia, intervenendo dietro la stazione ferroviaria e realizzando, altresì, parcheggi e piste pedonali.
Tonino De Paulis, consigliere comunale del Partito Democratico