Martedì, 22 Dicembre 2015 07:48

Scuole abruzzesi? Fotografia luci e ombre. Bene Chieti e L'Aquila, male Pescara

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L'Abruzzo è una delle regioni italiane che investe meno nella manutenzione straordinaria delle scuole pur avendo il 91% degli edifici scolastici bisognosi di interventi urgenti.

E' la triste fotografia scattata dal rapporto di Legambiente Ecosistema scuola 2015 presentato lo scorso 17 dicembre (scarica qui il documento).

Il dossier, i cui dati sono aggiornati al 2014, dipinge un quadro nazionale piuttosto desolante.

Le scuole italiane sono vecchie e poco sicure: su 6.310 edifici, circa il 65% è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974, mentre solo il 9,3% tra il 1991 e il 2014.

Proprio il dato sugli edifici scolastici situati nei Comuni a rischio sismico in cui sono state effettuate le verifiche di vulnerabilità antisismica – il 26,8% - la dice lunga sull'attenzione che gli enti locali che gestiscono il patrimonio edilizio scolastico (Comuni e Province) ripongono sulla sicurezza.

Leggendo il documento di Legambiente si scopre poi che vi è un buon 20% delle scuole italiane che ancora non possiede i requisiti in materia di accessibilità per i portatori di handicap: “Flette rispetto allo scorso anno il dato relativo agli edifici a norma (81,4%), dopo anni di trend in crescita, accompagnato da un calo rilevante degli interventi previsti per l'eliminazione delle barriere architettoniche (3,8% del 2014 rispetto all'8,7% del 2013)”.

Sul fronte della manutenzione aumentano di quasi sette punti percentuali gli immobili che necessitano di interventi di manutenzione urgente (39,1%), nonostante siano cresciuti gli edifici scolastici che hanno beneficiato di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni (49,3%).

L'Abruzzo, nel 2014, ha stanziato di media appena 5 mila euro a immobile per la manutenzione straordinaria, a fronte dei 21 mila del 2013, pur avendo il 91% che ha bisogno di interventi urgenti. Meglio il dato sulla manutenzione ordinaria, per la quale, nella nostra regione, si sono spesi, sempre nel 2014, circa 21 mila euro a edificio: un dato migliore rispetto a quello del 2010, quando venivano stanziati appena 2 mila euro, ma peggiore se confrontato alla cifra media stanziata nel 2013, 27 mila euro. Unica eccezione Chieti, che è il secondo comune italiano, dopo Mantova, dove si investe di più in manutenzone ordinaria.

I Comuni che mediamente investono di più in manutenzione sono prevalentemente, ancora una volta, quelli del nord e del centro: Bolzano, Milano e Firenze le città presenti in entrambe le classifiche (manutenzione ordinaria e straordinaria).

Un primato, però, l'Abruzzo lo detiene: quello di regione in cui è più alto il numero di edifici scolastici in cui si utilizzano fonti energetiche rinnovabili (40%, dato inferiore solo a quello della Puglia, prima con il 53%).

Abruzzo

Le scuole abruzzesi” si legge nel report “risultano di più recente costruzione rispetto alla media nazionale, il 59,2% è stato infatti costruito dopo il ’74 , l'anno della legge sulla prevenzione antisismica, contro il 34,7% della media nazionale; tuttavia ben il 91,1% necessita di interventi urgenti di manutenzione. Per far fronte a questa necessità sono scarsi gli investimenti fatti nel 2014 in manutenzione straordinaria, la media per singolo edificio è di circa 5.000 euro contro i quasi 34 mila euro della media nazionale”.

Ottimo l’investimento medio in manutenzione ordinaria che con oltre 21 mila euro è quasi il triplo di quello nazionale. Tuttavia bisogna sottolineare che tale risultato è per lo più dovuto al significativo investimento fatto dall'amministrazione comunale di Chieti”.

“I dati sulle certificazioni sono tutti di molto superiori alle medie nazionali, con l’eccezione del certificato di prevenzione incendi: sono meno del 12% le scuole che lo possiedono”.

Puntano quindi alle buone pratiche le città abruzzesi, in particolar modo a una mobilità sostenibile con 11,5% di edifici che usufruiscono di pedibus (la media nazionale è del 5,9%), la raccolta differenziata vede i dati relativi ai diversi materiali (plastica, vetro, alluminio, carta, organico, pile) tutti sopra la media con la sola eccezione dei toner”.

“Buono l’utilizzo delle fonti rinnovabili, infatti tra gli edifici scolastici che presentano impianti di energia da fonti rinnovabili (40%), il 56% ha impianti solari fotovoltaici e il 44% solari termici. Dati pari a zero per quanto riguarda il rischio ambientale outdoor, con l’ecceezione degli edifici in prossimità di elettrodotti con il 2,5%. Se sul 6,3% delle scuole è stata invece rilevata la presenza di amianto, in nessuna risulta effettuata la bonifica negli ultimi due anni”.

“Tutti e quattro i Comuni capoluogo rispondono alla richiesta di dati, tuttavia Teramo li invia incompleti e per questo non entra in graduatoria. Chieti si posizione al 15° posto, prima città del sud in graduatoria, mentre L’Aquila e Pescara rispettivamente al 29° e 60° posto”.

Chieti, come detto, oltre ad essere la prima città del sud è anche l'unica a far parte della top te dei Comuni che investono di più in manutenzione ordinaria, con una media di 49mila euro a edificio contro i 21mila euro della media nazionale. Tutti gli edifici hanno il certificato di collaudo statico, di agibilità e igienico-sanitario, tuttavia sono carenti di quello antincendio. Nelle scuole viene realizzata la raccolta differenziata dei vari materiali e 12 edifici su 33 sono dotati di impianti solari fotovoltaici”.

A L’Aquila quasi tutte le scuole hanno le certificazioni di collaudo statico, idoneità statica, agibilità e certificazione igienico-sanitaria, tuttavia ancora oggi molte scuole, dopo il sisma del 2009 sono ospitate in edifici provvisori (Musp). Quasi un edificio su due usufruisce di energia rinnovabile, dal solare termico al fotovoltaico e in taluni casi vengono utilizzate entrambe queste fonti. La percentuale del biologico si attesta al 100% in tutte le mense scolastiche, mentre la raccolta differenziata viene fatta per tutti i materiali con l’eccezione dell’alluminio”.

A Pescara le scuole possiedono impianti elettrici a norma ma nessuna il certificato di agibilità. Ben 40 su 46 gli edifici che necessitano di interventi di adeguamento sismico. In tutte le aree antistanti le scuole sono presenti aree di sosta per le auto, attraversamenti pedonali e nonni vigili. La raccolta differenziata non viene invece praticata. Le fonti rinnovabili (fotovoltaico) sono presenti nel 41% degli edifici scolastici”.

 

Ultima modifica il Martedì, 22 Dicembre 2015 13:46

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