Giovedì, 14 Gennaio 2016 21:14

Piano Urbano Mobilità: nessun passo avanti a 4 anni dall'approvazione

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"Sono stati fatti pochissimi passi avanti".

L'ammissione amara è del sindaco Massimo Cialente che, a margine della riunione della Commissione bilancio, convocata dal presidente Giustino Masciocco per discutere l'attuazione del Piano Urbano della Mobilità, non ha potuto far altro che riconoscere come il PUM non sia ancora in fase di attuazione. A quasi quattro anni dall'adozione in Consiglio comunale.

L'amministrazione aveva intrapreso già nel 2008 la redazione del Piano, la cui bozza era stata illustrata in una seduta del Consiglio Comunale nel febbraio 2009, in vista dell’adozione da parte della Giunta Comunale e della successiva fase di approvazione. Alla luce degli stravolgimenti dovuti al sisma del 2009, però, si è reso necessario un aggiornamento del PUM al fine di definire uno scenario di assetto infrastrutturale ed organizzativo del sistema della mobilità in grado di cogliere una serie di obiettivi generali e settoriali.

In particolare, il piano avrebbe dovuto accompagnare il processo della ricostruzione garantendo una capacità di progressivo adattamento alle modifiche e alle esigenze di mobilità di persone e merci che si sarebbero manifestate nei dieci anni a venire. Inoltre, avrebbe dovuto costituire un fattore di coesione territoriale e inclusione sociale in una città in cui l’evento sismico ha esasperato la struttura multipolare di residenze e servizi. Non solo. Il PUM - nelle intenzioni dichiarate, almeno - avrebbe dovuto ridurre le esternalità di sistema (Congestione, Inquinamento, Incidentalità, accelerazione del degrado del patrimonio infrastrutturale…), promuovere lo sviluppo di modelli di mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, realizzare i presupposti per una valorizzazione commerciale e turistica del Centro Storico, potenziare l’accessibilità e migliorare l’integrazione urbana del sistema multipolare dell’Ateneo Aquilano, sostenere la competitività delle aree industriali presenti in ambito comunale attraverso il miglioramento dell’accessibilità e la connessione alla grande rete.

Era chiaro già allora, infatti, che la nuova struttura insediativa, spiccatamente multipolare, comportava maggiori oneri sia per i singoli cittadini in termini di costi generalizzati di trasporto, che per la collettività, in termini di esigenze di potenziamento di elementi della rete che nel passato rivestivano un ruolo di scarsa importanza e di gestione di una estesa rete di trasporto pubblico in grado di garantire la reciproca coesione tra parti della città e di salvaguardare l’identità urbana del nuovo assetto della città.

Come detto, il Piano Urbano della Mobilità - così rivisto - è stato approvato dal Consiglio comunale alla fine di marzo 2012. Da allora, però, non si è fatto praticamente nulla. Un problema di risorse, ha spiegato Cialente in una intervista rilasciata all'emittente LAQtv. "Come noto, il Ministero aveva posto la risoluzione della vicenda legata alla metropolitana di superficie come condizione per sbloccare i 6milioni di euro destinati alla mobilità". La vicenda della metropolitana finirà in Tribunale, "per fortuna però - ha sottolineato il primo cittadino - siamo riusciti a sbloccare i fondi e, inoltre, sono arrivati altri tre milioni di euro, l'anno passato, che consentiranno ora, entro il mese di marzo, di affidare l'incarico di progettazione così da attuare le opere che sottendono alla realizzazione del Pum".

Cinque i temi fondamentali intorno a cui è articolato il PUM: la mobilità lenta, il trasporto collettivo, la sosta, la logistica della ricostruzione e la rete stradale, con l'idea di spostare il casello autostradale dell'Aquila Est, disegnare un sistema di decongestionamento del traffico nell’area di accesso orientale alla città, completare la viabilità lungo l’asse del fiume Aterno e il collegamento da Santa Maria degli Angeli al quartiere di Sant’Andrea.

Tra i punti cardine, inoltre, vi è una decisa azione di riqualificazione del centro storico, che – nelle intenzioni – dovrebbe essere completamente pedonalizzato e reso accessibile con una rete di metrobus capaci di collegare le frazioni tra loro e con il cuore della città, attraverso la realizzazione di corsie funzionali riservate, con la precedenza assoluta agli incroci e in prossimità delle rotatorie, grazie all’utilizzo di semafori con sensori. Il Piano prevede poi un sistema di navette ecocompatibili che, man mano che il centro storico inizierà a rivivere, renderanno più agevole l'accesso alle attività commerciali. È previsto, inoltre, il completamento di percorsi pedonali, per rendere raggiungibile il centro storico da più versanti, così da incentivare il ripristino delle attività sulle vie secondarie e non solo sull'asse principale, costituito dal corso.

E ancora, il piano conferma l'idea di riuso della ferrovia per una 'Metropolitana dell'Aterno' che colleghi Sassa a San Demetrio.

Quindi, il servizio di bike sharing per il centro storico, con biciclette a pedalata assistita che, facilitando il superamento di distanze e modesti dislivelli, potrebbe essere una reale alternativa di mobilità per molti, anche in un contesto apparentemente avverso alla ciclabilità. "Con l'ultima variante in bilancio - ha ribadito Cialente - abbiamo stanziato 150mila euro per la realizzazione di una rete di piste ciclabili in città. L’obiettivo è avere, in un paio d’anni, circa mille biciclette private a supporto e integrazione dei mezzi pubblici. Per incentivare l’operazione stanzieremo 300mila euro per l’acquisto delle bici; siamo in procinto anche di chiudere un accordo con la Banca di credito cooperativo di Roma per prestiti a tassi agevolati per quanti vorranno dotarsi delle biciclette a pedalata assistita". Il Piano individua persino i due nodi ottimali dove localizzare le prime rastrelliere attrezzate: all'intersezione fra viale Gran Sasso e via della Croce Rossa e all'inizio di corso Federico II, ai margini dell’area del centro storico e attestati su itinerari che non presentano caratteristiche plano-altimetriche particolarmente sfavorevoli.

Fantascienza, a quattro anni dall'approvazione del piano. Oggi, la promessa che la progettazione sarà affidata entro il mese di marzo. "Contemporaneamente però - ha aggiunto Cialente - dobbiamo procedere con altre operazioni importanti. A L'Aquila, infatti, succede una cosa stranissima: in molti chiedono il potenziamento del trasporto pubblico, eppure sono pochissimi i cittadini che usufruiscono degli autobus".

In effetti, stando al Centro Ricerche Continental Autocarro che ha condotto una ricerca basata su dati Istat, dal 2008 al 2013, a L'Aquila, i passeggeri del trasporto pubblico locale sono diminuiti del 27,7%. "Questo perché - stando al sindaco Cialente - la città non ha regole che difendano il territorio dal traffico caotico e favoriscano, al contrario, la mobilità pubblica. Adesso - ha quindi annunciato - stiamo procedendo con il ridisegno complessivo della mobilità cittadina. E' chiaro che andranno fatte scelte precise per difendere il centro storico dal traffico".

Quali? "Innanzitutto, in centro torneranno i parcheggi a pagamento; poi, andrà riaperto il prima possibile il parcheggio di Collemaggio; infine, il centro storico dovrà divenire isola pedonale con l'introduzione, almeno nei quartieri che tornano ad essere abitate, delle Zone a traffico limitato, con ingresso riservato ai soli residenti. O cambiamo completamente mentalità - ha concluso Cialente - oppure si continuerà a pretendere la riorganizzazione e il potenziamento del trasporto pubblico di cui fruirà, però, soltanto una piccola parte della cittadinanza che non dispone di automobile".

Ultima modifica il Sabato, 16 Gennaio 2016 11:52

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