Dopo la formale richiesta avanzata ai competenti Uffici Regionali (Comitato Coordinamento Regionale per la Valutazione Impatto Ambientale e Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni Ambientali ed Energia), Nuovo Senso Civico - movimento spontaneo di cittadini abruzzesi - ha ottenuto, attraverso l’intervento diretto del Presidente Luciano D’Alfonso, il rinvio dell’inchiesta pubblica sul metanodotto Larino-Chieti inizialmente prevista per lunedì 18 dicembre alle ore 9,30 a L’Aquila ed il suo spostamento a data da destinarsi nei luoghi dove insisterà il progetto e nei quali vivono le popolazioni coinvolte.
"Il metanodotto Larino-Chieti è un’opera inutile e deleteria per le popolazioni locali che rientra perfettamente nella sconsiderata operazione di trasformazione dell’Abruzzo in distretto minerario e petrolchimico, strategia che non si è certo fermata dopo la cancellazione definitiva di “Ombrina Mare” e per la quale dobbiamo continuare a lottare strenuamente", ha sottolineato il Movimento, in una nota. "E’ la stessa società proponente che dichiara la finalità di connettere tutte le aree dove dovrebbero essere perforati i futuri pozzi e realizzati gli stoccaggi del gas per poi rivendere il metano nei mercati nordeuropei. Come al solito, come sempre, nessun vantaggio per le popolazioni locali che non hanno bisogno di queste risorse visto che il fabbisogno è diminuito di oltre il 30% negli ultimi 15 anni e soltanto ulteriori ferite inflitte ad un territorio già fragile, dall’elevato rischio sismico e idrogeologico e densamente popolato".
Il gasdotto (proposto dalla “Società Gasdotti Italia” che, a dispetto del nome, è in realtà proprietà di un fondo di investimenti inglese, EISER Global Infrastructure Fund) avrebbe una lunghezza di 110 km e un diametro di 60 cm. Solo per la sua posa è prevista l'apertura di un cantiere largo decine di metri che attraverserebbe le colline della Provincia di Campobasso, della provincia di Chieti e di quella di Pescara. Il tracciato interessa 26 comuni. In Abruzzo: Cupello, Furci, Monteodorisio, Scerni, Pollutri, Casalbordino, Paglieta, Lanciano, Castel Frentano, Orsogna, Poggiofiorito, Filetto, Casacanditella, Bucchianico, Casalincontrada, Chieti, Cepagatti, Rosciano, Pianella. In Molise: Larino, Guglionesi, Montecilfone, Palata, Montenero di Bisaccia, Tavenna, Mafalda. L'opera dovrebbe attraversare ben 8 Siti Natura2000 (7 Siti di Interesse Comunitario e 1 Zona di protezione Speciale), aree, almeno sulla carta, tutelate dall'Unione Europea.
"Per questo progetto - spiega Nuovo Senso Civico - su richiesta dei Comuni interessati, delle Associazioni e dei Movimenti, è stato attivato per la prima volta in Abruzzo lo strumento dell’inchiesta pubblica per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale previsto dall'Art.24 comma 6 del Testo unico dell'Ambiente (D.lgs.152/2006) che recita '6. L'autorità competente può disporre che la consultazione avvenga mediante lo svolgimento di un'inchiesta pubblica per l'esame dello studio di impatto ambientale, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e delle osservazioni dei cittadini. senza che ciò comporti interruzioni o sospensioni dei termini per l'istruttoria'. Essendo appunto una modalità per favorire la partecipazione delle popolazioni alle scelte che le riguardano direttamente ci sembra logico ed irrinunciabile che le sedute di tale inchiesta pubblica, come già avviene in altre Regioni che hanno adottato questo strumento, si tengano nei luoghi interessati dal tracciato del metanodotto per favorire al massimo l’intervento di cittadini, istituzioni locali e gruppi interessati e valutare al meglio tutti gli aspetti del progetto. Per questo abbiamo proposto come sede la Città di Lanciano, ma naturalmente e nello spirito di collaborazione che la stessa legge suggerisce, siamo disponibili a concordare con gli altri attori in campo il luogo e la data più idonei per la migliore riuscita del confronto pubblico".