Una domenica pomeriggio invernale si trasforma in una giornata di tragedia a Pescara. Un uomo e una donna, madre e figlio, sono stati uccisi in un'abitazione di via Tibullo.
Si tratta di Arkadiusz Miksza (23 anni), e di sua madre Krystyna Miksza (54), di nazionalità polacca, che hanno perso la vita dopo una lite, probabilmente per futili motivi. L'omicida, che ha confessato in serata è il cittaino ucraino Maxim Chernysh, di 26 anni. L'assassino, con precedenti per furto ed estorsione, è stato preso non distante dall'abitazione di via Tibullo in cui si sono verificati i fatti, mentre, ferito, si nascondeva. Avrebbe ucciso il giovane con un'arma da taglio e la donna - che sarebbe intervenuta nella lite per difendere il figlio - a bastonate.
L'allarme era scattato intorno alle 16.30 di domenica quando una donna, notando del sangue lungo le scale della palazzina, ha allertato i soccorsi. Entrando nell'abitazione, un bilocale, i sanitari del 118 hanno trovato il 23enne in camera da letto riverso in un lago di sangue - il giovane era già morto - e la donna all'ingresso; la 54enne, con ferite sul volto, respirava ancora, ma è morta dopo pochi minuti. Secondo una prima ricostruzione di Polizia e Carabinieri, che si stanno occupando degli accertamenti, la donna, rientrando in casa, avrebbe trovato i due giovani che litigavano. Avrebbe cercato di prendere le difese del figlio e Chernysh, a quel punto, li avrebbe uccisi entrambi. Poi il 26enne si sarebbe dato alla fuga, lasciando tracce di sangue lungo la strada.
Una volta preso dalla polizia, il 26enne è stato ascoltato in Questura, dove ha confessato il duplice omicidio. Subito dopo è stato accompagnato in ospedale, per le ferite riportate alle mani. Sul luogo dell'omicidio sono intervenuti il pm Salvatore Campochiaro e il medico legale Ildo Polidoro.
Sarebbero una ventina le coltellate inferte da Maksym Chernish.
E' quanto emerso dalla preliminare ispezione cadaverica eseguita oggi dal medico legale, Ildo Polidoro. La donna sarebbe morta a causa delle coltellate - i fendenti letali sarebbero quelli al collo - mentre il figlio, colpito da coltellate e bastonate, avrebbe riportato la deformazione del cranio.
Nell'abitazione del giovane polacco i carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, hanno rinvenuto parte del manico della mazza da baseball, utilizzata dall'ucraino per colpire la vittima, che nella violenta colluttazione si è spezzata.
Il bastone era stato trovato ieri all'interno di un borsone abbandonato in strada dal 26enne durante la fuga.
Sarà comunque l'autopsia a stabilire con certezza le cause della morte delle due vittime.
Intanto proseguono i rilievi dei carabinieri del Ris all'interno della mansarda in cui è avvenuta la tragedia. In base alle prime informazioni, dalla visione delle tracce presenti in casa, pare che la donna sia stata aggredita davanti alla porta, quando stava per entrare in casa.
L'ucraino, reo confesso del duplice omicidio, è rinchiuso nel carcere San Donato di Pescara, in attesa della convalida dell'arresto da parte del gip.