Lunedì, 25 Gennaio 2016 05:29

Il monitoraggio della qualità dell'aria in tempo reale su old.news-town.it

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Nelle scorse settimane si è parlato molto della qualità dell'aria nelle nostre città. L'emergenza del superamento dei limiti di polveri sottili - aggravato dall'anomala e perpetrata mancanza di pioggia - ha animato il dibattito pubblico soprattutto in relazione ai blocchi nella circolazione dei mezzi nelle grandi città, ma ha fatto discutere anche nelle province abruzzesi [leggi l'articolo].

Per questo, grazie alla collaborazione con Mister Wolf, abbiamo deciso di offrire ai nostri lettori e alle nostre lettrici uno strumento per monitorare la qualità nell'aria della provincia dell'Aquila e del suo capoluogo: zona interessante da studiare, a causa di demolizioni, cantieri della ricostruzione post-sisma e scelte in tema di sviluppo urbano che l'hanno condannata ad essere una delle città con più automobili circolanti in Italia. Allargheremo, successivamente, il raggio del nostro monitoraggio anche alle altre tre province abruzzesi.

Ma come possiamo monitorare l'aria, che quotidianamente respiriamo, in tempo reale? Attraverso un piccolo widget che troverete ogni giorno sulla homepage di old.news-town.it, collegato direttamente ai dati forniti dall'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente dell'Abruzzo (Arta). Ci saranno i valori più importanti utili al giudizio sulla qualità dell'aria, e una sommatoria della respirabilità, che sarà classificata in buona, accettabile, scadente e pessima [qui potete vedere il numero annuo di superamenti dei valori consentiti].

Le centraline che misurano l'aria nella provincia dell'Aquila sono quattro: quella in via Amiternum (nel quartiere Pettino, all'Aquila) è giudicata urbana, per la concentrazione di mezzi che vi circolano, ed è quella che abbiamo scelto di mostrarvi, perché più rappresentativa della città capoluogo; quella nella frazione di Arischia è invece quella sub-urbana; ce n'è poi una terza nella frazione di San Gregorio, che misura sostanzialmente l'impatto ambientale della vicina zona industriale di Bazzano-Monticchio. L'Arta non prevede nessuna misurazione nella Marsica - nonostante sia la zona più abitata e industrializzata del territorio provinciale - mentre la quarta e ultima centralina si trova a Castel di Sangro.

Il servizio che da oggi vi offriremo è giocoforza vincolato alla pubblicazione dei dati sul sito web del Sistema informativo regionale ambientale dell'Arta. C'è però una considerazione e un quesito che poniamo all'ente: perché non vengono pubblicati (e conseguentemente diffusi alla cittadinanza) i dati delle centraline di Arischia e di San Gregorio? Inoltre, in queste settimane di monitoraggio dei dati, abbiamo notato che non sempre questi ultimi vengono pubblicati a cadenza quotidiana, come appare sui siti web delle agenzie dell'ambiente di tutte le altre regioni.

Ad ogni modo, da oggi anche su old.news-town.it sarà possibile e facile capire com'è l'aria all'Aquila. E' un primo passo per analizzare la situazione attraverso dati reali e iniziare ad affrontare un dibattito importante sul futuro dello sviluppo urbano nel territorio dell'Abruzzo aquilano.


Il significato dei valori presi in considerazione


SO2. L'anidride solforosa o biossido di zolfo è un gas incolore, irritante, non infiammabile, molto solubile in acqua, dall'odore pungente e tossica per inalazione. Considerando che sia più pesante dell'aria, tende a stratificarsi nelle zone più basse. L'SO2 si forma dalla combinazione dell'ossigeno con lo zolfo presente come impurità nei combustibili di tipo fossili (carbone, petrolio, olio combustibile, gasolio). Rappresenta l'inquinante atmosferico per eccellenza ed è uno dei più aggressivi e pericolosi, e di gran lunga quello più studiato. La fonte principale sono le centrali termoelettriche, seguite dagli impianti di riscaldamento a nafta (e in misura minore a gasolio) e da alcune attività industriali (raffinerie, cementifici, fonderie).

NO2. E' un gas di colore rossastro di odore forte e pungente. Si genera in tutti i processi di combustione, qualsiasi sia il tipo di combustibile utilizzato. Un contributo fondamentale all'inquinamento da biossido di azoto e derivati fotochimici è apportato, nelle città, dai fumi di scarico degli autoveicoli. L'entità delle emissioni può variare anche in funzione delle caratteristiche, dello stato del motore e delle modalità di utilizzo dell’autoveicolo (valore della velocità, accelerazione, ecc.). In generale l'emissione di ossidi di azoto è maggiore quando il motore funziona ad elevato numero di giri (arterie urbane a scorrimento veloce, autostrade ecc.).

O3 (ozono). L'ozono è un gas altamente reattivo, di odore pungente e ad elevate concentrazioni di colore blu, dotato di un elevato potere ossidante. L'ozono troposferico (ovvero quello presente negli strati bassi dell’atmosfera terrestre) si crea quando i gas inquinanti emessi dalle automobili, dalle industrie, dalle raffinerie, ecc., reagiscono in presenza della luce solare (smog fotochimico). Le più alte concentrazioni si rilevano infatti nei mesi più caldi e nelle ore di massimo irraggiamento solare (fra le ore 12 e 17). Nelle aree urbane o industriali (dove è forte la presenza di inquinanti) l'ozono si forma con grande rapidità, ma può essere trasportato da brezze anche in campagna e in aree verdi. L'inquinamento da ozono interessa intere regioni o nazioni e sono poco efficaci i provvedimenti locali o temporanei di limitazione del traffico e delle emissioni industriali.

PM10. La sigla PM10 identifica una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, quel materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico è uguale o inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro. E' costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide denominato in gergo tecnico aerosol. Le principali fonti di PM10 sono sorgenti legate all'attività dell'uomo: processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto; e sorgenti naturali: l'erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino.

I parametri numerici entro i quali è contenuto il giudizio sulla qualità dell'aria

parametri qualita aria

Ultima modifica il Martedì, 26 Gennaio 2016 09:30

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