Giovedì, 10 Dicembre 2015 15:45

L'Aquila è la quarta città in Italia con più automobili (76 ogni 100 abitanti)

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L'Aquila, dunque, è la quarta città in Italia per numero di automobili pro capite. Secondo il rapporto Ecosistemi urbani di Legambiente, il capoluogo d'Abruzzo si piazza in graduatoria 101esimo su 104 capoluoghi di provincia per numero di autovetture per numero di abitanti: peggio di lei, solo Bolzano, Trento e Aosta.

All'Aquila ci sono 76 autovetture ogni 100 abitanti, mentre la media italiana è notevolmente più bassa (64,9). I dati, eloquenti, erano emersi in un approfondimento di NewsTown pubblicato già nell'ottobre scorso.

Dai dati diffusi oggi dal Centro studi Continental, invece, viene evidenziato come dal 2008 al 2014 all'Aquila il tasso di motorizzazione (le autovetture circolanti ogni mille abitanti) sia passato da 737,4 a 754,3, con un aumento del 2,3%. Un dato in chiara controtendenza rispetto alle altre città capoluogo abruzzesi, che registrano tutti un calo di automobili circolanti nell'arco dei sei anni presi in considerazione. A Teramo, infatti, si registra un -1,7%; -3,8% a Chieti, mentre l'utilizzo delle autovetture a Pescara è sceso del 7%. In media, nel Paese l'utilizzo delle automobili è sceso dell'4,8%.

Se poi si guarda alle maggiori città europee (Londra, Parigi e Berlino), i dati italiani - comunque migliori di quelli aquilani - raccontano di una circolazione praticamente doppia di autovetture sulle nostre strade: 32 auto ogni 100 abitanti nelle metropoli dell'Europa continentale, rispetto alle 64,9 in Italia e alle già citate 76 automobili ogni 100 abitanti dell'Aquila.

L'andamento controtendenza nel capoluogo abruzzese nel periodo 2008-2014 è influenzato fortemente da scelte politiche dubbie messe in campo dal governo centrale e dall'amministrazione Cialente dopo il terremoto del 2009, riguardanti l'urbanizzazione e l'influenza della stessa sulle dimensioni spaziali della città. Il capoluogo di regione, infatti, ha il nono territorio comunale più vasto d'Italia (quattro volte quello di Milano, per intenderci) e soffre una densità abitativa nettamente inferiore alla media nazionale.

Questo da un lato favorisce l'utilizzo di autovetture private, e dall'altro complica la vita al trasporto pubblico, gestito da società perennemente in perdita, ritrovatesi a rendere servizio a un territorio gigantesco e semivuoto.

Un andamento che potrà essere invertito solo con precise nuove strategie di pianificazione urbana e sociale, a medio e lungo termine.

Ultima modifica il Giovedì, 10 Dicembre 2015 16:27

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