Aumentano, all'Aquila, le persone che soffrono di dipendenza dal gioco d'azzardo.
La Asl rende noto che, nel 2015, il numero dei pazienti che si è rivolto al Sert (Servizio per le tossicodipendenze) è salito a 36 (dai 26 del 2014).
A preoccupare, si legge sempre nella nota dell'azienda sanitaria, è, inoltre, la sempre maggiore diffusione del fenomeno tra giovani e adolescenti.
Per questo la Asl ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole medie di alcuni piccoli comuni (San Demetrio ne' Vestini, San Pio delle Camere, Barisciano e Capestrano), portando di fronte ai ragazzi le testimonianze dirette di persone affette da ludopatia.
In particolare, delle patologie legate al gioco d'azzardo si è parlato a San Pio delle Camere con 22 alunni della seconda media.
"Videogame, giochi on-line, slot machine, gratta e vinci fanno presto breccia negli animi dei giovanissimi, spesso in modo subdolo e inconsapevole con la prima giocata innocente" dichiara la dottoressa Daniela Spaziani, direttrice del Sert. "Il gioco d'azzardo, oltre a essere in continuo aumento, è un disturbo molto più ampio di quello rappresentato dai numeri perché notevolmente sottovalutato. Tanti rinunciano a curarsi sia per la vergogna di uscire allo scoperto sia per la falsa credenza che si può smettere in qualunque momento trattandosi di una dipendenza senza sostanza".
Le problematiche correlate all'uso di cannabinoidi e ai consumi eccessivi di alcol, invece, sono state esaminate a Barisciano con 23 ragazzi delle classi seconde e terze.
"Su questo fronte" scrive la Asl "riecheggiano forti campanelli d'allarme: si sta abbassando l'età delle prime ubriacature, che avvengono oggi a 11 anni, e il consumo di cannabis, diffuso già tra i ragazzi di 13 anni. E' il caso di ricordare che, nel 2014, il Sert ha seguito 156 pazienti per alcol e 313 per droga, per un totale di 469 utenti in carico.
"Gli operatori della Asl" prosegue la nota "da gennaio a maggio del 2015, hanno coinvolto negli incontri di prevenzione più di 100 allievi delle scuole medie inferiori del territorio e più di 90 studenti dell'istituto superiore Leonardo Da Vinci-Colecchi ddll'Aquila, oltre a numerosissimi insegnanti.
"Le testimonianze con pazienti in fase di recupero", conclude la dottoressa Spaziani, "sono state molto apprezzate da ragazzi e docenti. Ogni confronto si è concluso con tantissime domande poste dai giovani e con un dibattito costruttivo che si è tradotto in indicazioni sui lavori didattici da svolgere a scuola".