Venerdì, 05 Febbraio 2016 13:42

La scelta del manager Asl: il Pd a 'geografia variabile' si è incagliato

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Geografia del Partito Democratico.

La senatrice Stefania Pezzopane e il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, almeno a parole, restano sullo sfondo: non intendono interferire con la discussa nomina del direttore generale della Asl1. La segreteria cittadina non ha preso posizione. Il sindaco Massimo Cialente vorrebbe un manager esterno di comprovate capacità, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, invece, un professionista interno all'Azienda sanitaria. Posizione, quella di Pietrucci, condivisa pubblicamente dai consiglieri comunali Antonello Bernardi, Ali Salem, Antonio Nardantonio, Tonino De Paolis e Sergio Ianni. Resta in silenzio, invece, il capogruppo Stefano Palumbo, così come gli altri consiglieri del gruppo: Antonella Santilli, Giorgio Spacca, Alessandro Mucciante. E restano in silenzio il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti e gli assessori comunali democrat.

Posizioni a geografia variabile, si direbbe.

Sulla nomina del successore di Giancarlo Silveri, il Partito Democratico pare incagliato su posizioni difficilmente conciliabili. E pure la segreteria provinciale si è guardata bene dal prendere posizione. L'hanno fatto 35 sindaci del comprensorio, firmatari della nota in cui chiedono venga individuato un professionista che sia espressione del territorio: molti di loro, sono stati eletti in quota Partito Democratico.

Da una parte, insomma, c'è il sindaco Cialente, forte dell'intesa con il governatore D'Alfonso sul profilo di un manager: scelta che eviterebbe, al presidente della Giunta regionale, screzi con i maggiorenti Pd della Valle Peligna e della Marsica, con i fratelli Di Pangrazio soprattutto - l'uno, Giovanni, sindaco Pd di Avezzano, l'altro, Giuseppe, presidente Pd del Consiglio regionale - che non accetterebbero di essere messi da parte. Dall'altra parte, c'è il consigliere regionale Pietrucci e, con lui, molti consiglieri comunali dell'Aquila e numerosi sindaci del comprensorio che non prenderebbero affatto bene una così eclatante bocciatura della classe dirigente locale.

Gli altri, restano sullo sfondo.

Un braccio di ferro tutto interno al Pd che potrebbe ridisegnare gli equilibri interni del partito che governa il capoluogo, le principali città della provincia e Regione Abruzzo, con il presidente D'Alfonso che ha in mano il potere di nomina. La parola definitiva, insomma.

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