Giovedì, 11 Febbraio 2016 18:17

Sanità, la riorganizzazione della rete ospedaliera. Cialente: "Riunioni a Pescara? Divertissement"

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Potrebbe arrivare in giornata - al massimo martedì prossimo - il nome del successore di Giancarlo Silveri alla guida della Asl1: con ogni probabilità, sarà Rinaldo Tordera

Dovrebbe risolversi, così, la querelle politica che, nelle ultime settimane, ha animato il dibattito pubblico.

"La nomina del direttore generale è certamente importante, anche se il Pd cittadino ha ridotto la discussione ad una lite da pollaio, ma ci sono altre questioni fondamentali, sul tavolo. C'è da affrontare una sfida decisiva per il futuro della sanità locale e regionale, e sono tre settimane che provo a spiegarlo al sindaco Cialente: l'applicazione del decreto Lorenzin, il taglio delle unità operative complesse negli ospedali abruzzesi, dei reparti per capirci, sulla base dei criteri definiti nello stesso decreto".

Parole di Giorgio De Matteis che ieri, in Consiglio comunale, è tornato a porre l'attenzione sui tagli dei reparti negli ospedali abruzzesi, 75 stando ad alcune indiscrezioni stampa, imposti dal così detto 'Decreto Lorenzin'. "E' questione fondamentale - ha spiegato De Matteis a NewsTown – perché l'applicazione del decreto determinerà quali saranno gli ospedali di primo e secondo livello, quali reparti resteranno negli ospedali delle varie città, l'efficacia e l'efficienza del sistema sanitario in sostanza".

Come noto, il decreto Lorenzin - varato nel 2013 - stabilisce una riorganizzazione sanitaria generale volta a ottimizzare le risorse e diminuire la parcellizzazione dei servizi su base territoriale. Gli ospedali vengono classificati in ordine crescente, in base al bacino di utenza e alle funzioni: ospedali di base, di primo livello e di secondo livello appunto, veri e propri hub, dove insistano almeno un milione di abitanti. "In Abruzzo, la proposta di riorganizzazione, quasi un diktat dell'Agenzia regionale della Sanità - sottolinea De Matteis - è stata presentata tre settimane fa e si stanno svolgendo continue riunioni a Pescara, con i direttori generali: purtroppo, la nostra Asl è un'anatra zoppa, non essendo ancora arrivata la nomina di un direttore".

Nomina che, come detto, arriverà in giornata. Sta di fatto che la Asl1, al tavolo del confronto, è stata - fino ad oggi - in posizione di assoluta debolezza.

Tra l'altro, prassi vorebbe che si fornissero le indicazioni generali ai manager, chiamati poi ad elaborare le scelte sui reparti da tagliare e sulle unità operative complesse, al contrario, da potenziare. "E invece, si stanno imponendo scelte dall'alto. Sto cercando di far capire alle istituzioni della città, e vedo assente il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, che, nel corso delle riunioni fin qui tenute a Pescara, si stanno decidendo le suddivisioni dei reparti nei vari ospedali regionali. E siccome ci giunge notizia che, in questa Regione, il ministero della Sanità vorrebbe un solo hub, un solo ospedale di secondo livello, la scelta diventa determinante: la proposta fin qui elaborata, infatti, consentirebbe ai nosocomi di Chieti e Pescara, insieme, di ottenere la qualifica di secondo livello". L'Aquila e Teramo, pure insieme, non avrebbero invece le caratteristiche per ottenere la qualifica. 

"Come chirurghi abruzzesi - ha aggiunto a NewsTown il consigliere comunale Vincenzo Vittorini, rappresentante in Abruzzo dei chirurghi ospedalieri italiani – siamo stati auditi in Regione e abbiamo proposto di suddividere l'Abruzzo in due Asl, una costiera e l'altra montana: si potrebbero costituire, così, due ospedali di secondo livello, Pescara-Chieti e L'Aquila-Teramo, unendoli funzionalmente e facendo sì che ogni hub abbia delle mission ben precise. A cascata, si potrebbero riorganizzare poi gli ospedali base e gli ospedali di primo livello, in modo funzionale alla nuova architettura. E utilizzando non più il criterio dei primariati, piuttosto il criterio della dipartimentalizzazione, per portare sanità in ogni angolo d'Abruzzo".

Vittorini non ha mancato di sottolineare che il progetto di riorganizzazione, "di cui fuoriescono ogni tanto, sui giornali, dei pezzetti", dovrebbe essere presentato e discusso nelle sedi opportune, "convocando le categorie dei medici e dei chirurghi perché si riorganizzi davvero dal basso la sanità regionale".

Maggiore concertazione ha chiesto anche il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. "Credo che questo passaggio obbligato di razionalizzazione dei nostri reparti ospedalieri – ha ribadito il primo cittadino, ai nostri microfoni - vada condotto con criteri chiari, rivolti alla qualità dell'assistenza, alla vocazione degli ospedali, alla organizzazione territoriale della sanità. Soltanto dopo aver individuato criteri epidemiologici, organizzativi e politici, sapendo che si dovrà andare verso due hub - l'Abruzzo non può permettersene uno soltanto - e tenendo bene a mente che abbiamo due facoltà di medicina, ci si potrà sedere intorno ad un tavolo, innanzitutto con i primi responsabili della sanità che sono i sindaci, e poi con gli operatori, i sindacati dei medici, e via dicendo". Come a dire: se le scelte vengono fatte fissando dei criteri chiari, sarà più semplice spiegarle ai cittadini. Al contrario, si sta tentando di imporle dall'alto e con criteri che Cialente dice di "non capire".

"Se stiamo alle indiscrezioni della stampa, non capisco proprio quali siano i criteri con cui si stanno assumendo delle scelte che saranno poi i sindaci a dover spiegare ai cittadini. In settimana, dovremmo incontrarci con D'Alfonso e con l'assessore Paolucci: vedremo di parlarne. Che poi, si possono anche imporre scelte d'imperio ma credo proprio non funzionerebbe", aggiunge il primo cittadino. Dunque, l'affondo: "Non riconosco alcuna validità alle riunioni che si stanno tenendo a Pescara. Si tratta di divertissement. Anzi, verrebbe da pensare alla Corte dei Conti, potrebbero chiedersi chi paga la benzina per i viaggi a Pescara dei direttori generali". Poi, serio: "Era il caso che le riunioni iniziassero a nomina del nostro manager già avvenuta. Invece, è un mese e mezzo che aspetto". Entro il prossimo martedì arriverà una risposta, almeno su questo. 

Ultima modifica il Venerdì, 12 Febbraio 2016 13:31

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