Il 12 febbraio scorso, intorno alle 19, due giovani pedoni sono stati investiti in una zona molto trafficata ai confini del centro storico dell'Aquila. In viale Panella, di fronte la caserma dei Vigili del Fuoco, non lontano dal polo scolastico di Collesapone, i due studenti sono stati travolti da un'automobile. Uno ne è uscito illeso, l'altro è finito all'ospedale, ferito al volto.
Ieri i due giovani aquilani hanno voluto chiedere con forza più sicurezza e una maggiore illuminazione per la viabilità delle strade all'Aquila. L'appello segue quello del Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, e come quest'ultimo anche i due studenti si fanno la stessa domanda: deve scapparci il morto affinché si faccia qualcosa?
Non è la prima volta che quella zona diventa scenario di incidenti più o meno gravi: "Il nostro appello è che viale Panella venga reso percorribile nelle ore buie considerando che non sono presenti luminarie che permettono visibilità sia ai conducenti che ai pedoni; essendo una strada rettilinea, le velocità che gli autoveicoli possono raggiungere sono elevate e pertanto pericolose, dato che ci si trova in prossimità di un centro abitato", ha affermato amareggiato Alessandro Conti, una delle due persone investite.
Quello delle bizzarre dimensioni spaziali all'interno delle quali vivono la propria quotidianità migliaia di aquilani è un tema di cui parliamo spesso, e di cui non ci stancheremo di parlare fino a quando si porranno in essere azioni di conseguenza: è urgente la manutenzione delle strade, la fornitura di servizi di prossimità e una pianificazione organica degli interventi su un territorio vastissimo, e notevolmente cambiato negli ultimi anni.
La pericolosità per i pedoni, la mancanza di marciapiedi e di illuminazione anche in strade a scorrimento veloce, riguarda larghe fette del territorio comunale, e rappresenta una problematica di cui la classe dirigente della città dovrebbe occuparsi anche nei periodi durante i quali non s'accende la campagna elettorale.
Dopo lo spiacevole incidente su viale Panella, poi, abbiamo ricevuto in redazione anche la segnalazione, corredata dalla foto (a destra), dello stato delle strisce pedonali sulla via stessa, di fronte la Questura. Strisce pedonali ridisegnate non più di un mese fa, ma che già si stanno incredibilmente cancellando. "Sono state disegnate con materiali e soluzioni innovative?", si chiede il lettore.
Da tempo L'Aquila combatte con deficienze croniche sulla qualità della segnaletica orizzontale: nella trafficata (e rinnovata) zona di piazza D'Armi, ad esempio, le strisce su strada vengono ridisegnate periodicamente, perché scompaiono dopo pochi mesi dall'apparizione. Questione che, probabilmente, dipende dalla qualità dei materiali utilizzati. Se consideriamo, infatti, la segnaletica orizzontale riammodernata sulle strade asfaltate quasi un anno fa in occasione dell'Adunata degli alpini, la differenza appare evidente.
La qualità della vita quotidiana dei cittadini che si spostano con i mezzi pubblici o a piedi, e finanche in auto, rappresenta forse un'urgenza più impellente delle grandi opere infrastrutturali, delle cattedrali (non gestibili) del deserto, delle rivoluzioni, o annunciate tali, sulla viabilità della città e della sua cintura urbana.
Riguarda, come abbiamo scritto più volte [leggi gli articoli], zone periferiche densamente abitate, da Sassa alla Mausonia, passando per i nuovi insediamenti urbani dei Progetti Case. Basti pensare, in tal senso, che una delle più grandi aree Case (a Bazzano) vede ogni giorno il camminamento di decine di persone che si avventurano su una strada statale senza marciapiede per recarsi alla fermata bus più vicina o andare a fare compere nella vicina zona commerciale, rischiando l'incolumità propria e degli automobilisti.
Insomma: tra immaginate scale mobili, ponti sui fiumi, annunci di linee ferroviarie urbane ed extraurbane, tra richiami al passato e visioni del futuro, che qualcuno si occupi anche del presente.