"Ci sono oggi mafiosi che sono in carcere a scontare i loro delitti e, purtroppo, ci sono tanti politici, tanti pezzi delle istituzioni che oggi invece godono i frutti di quella che è stata la trattativa su quello che è successo al nostro Paese. Quella trattativa che è costata la vita a Paolo Borsellino. Questa è la realtà del nostro paese".
Lo ha detto Salvatore Borsellino, intervenuto in collegamento via skype alla cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria di nove Comuni abruzzesi al magistrato Nino Di Matteo, all'Aurum di Pescara. "Non credo che le minacce di morte che arrivano a Di Matteo, gli ostacoli che vengono messi sulla strada della verità e della giustizia - ha aggiunto - arrivino dalla criminalità organizzata. Credo piuttosto che arrivino da quei pezzi dello Stato che stanno godendo i frutti delle stragi del '92 e del '93 e della congiura del silenzio che ne è seguita per venti anni".
Parole durissime, quelle pronunciate da Borsellino alla presenza degli studenti di 18 istituti superiori e medi di Pescara, e dei rappresentanti dei Comuni di Pescara, Chieti, Montesilvano, Spoltore, Città Sant'Angelo, Bucchianico, Miglianico, Mosciano Sant'Angelo e Pineto che hanno consegnato l'importante riconoscimento al magistrato palermitano. "Un'iniziativa voluta e portata avanti con tenacia da Massimiliano Di Pillo, consigliere comunale M5S, dal gruppo di Pescara e da tutti i consiglieri #M5S degli altri comuni abruzzesi", ha inteso ricordare il deputato pentastellato Gianluca Vacca.
"Dobbiamo comprendere tutti, magistrati, forze dell'ordine, istituzioni politiche e società civile, che oggi mafia e corruzione, delitti di criminalità organizzata e delitti contro la pubblica amministrazione, rappresentano due facce della stessa medaglia. Due aspetti diversi di un unico sistema malato, che si va espandendo come un cancro", ha detto Nino Di Matteo.
"Oggi - ha proseguito - ci dobbiamo confrontare con un sistema criminale integrato, in cui i delitti contro la pubblica amministrazione rappresentano, spesso, uno strumento attraverso il quale le mafie penetrano le istituzioni pubbliche, eppure, ad oggi, il quadro normativo in vigore garantisce ancora purtroppo ai collusi, ai facinorosi delle classi piu' ricche, spazi troppo ampi di sostanziale impunita', in particolare, attraverso il sistema della prescrizione dei reati. Purtroppo - ha aggiunto Di Matteo, tra gli applausi del pubblico - con l'estinzione dei processi, con la declaratoria di prescrizione, si finisce per vanificare non soltanto gli sforzi dei magistrati e delle forze di polizia, ma, prima ancora, si mortificano le aspettative delle persone offese e di tutti i cittadini onesti che hanno diritto alla trasparenza e alla pulizia dell'amministrazione della cosa pubblica".
Il magistrato non ha mancato uno sguardo a quanto sta accadendo in Parlamento, con le modifiche costituzionali che verranno sottoposte al voto referendario dei cittadini. "Sentiamo tante volte, a mio parere, anche troppo spesso, parlare della necessità di modificare la nostra Costituzione. Io da cittadino, prima ancora che da magistrato, avverto un'esigenza più pressante che è quella di applicare la nostra Costituzione". Un accenno anche alle dichiarazioni di Matteo Salvini che, dal palco del congresso piemontese della Lega Nord, si è scagliato contro i magistrati, 'rei' di aver rinviato a giudizio, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta 'rimborsopoli' ligure, Edoardo Rixi, assessore leghista e braccio destro di Salvini. "Un esponente politico, ieri, ha detto che la magistratura italiana è una schifezza. Queste affermazioni si commentano da sole, ma non vanno sottovalutate nella loro gravità e pericolosità proprio perché provengono da un importante leader politico".
"Voi dalla magistratura, che non è immune da colpe - ha aggiunto Di Matteo, rivolgendosi agli studenti - dovete pretendere verità, giustizia, impegno, autonomia, ma vi dovete ricordare che l'autonomia e l'indipendenza della magistratura non sono un privilegio per la magistratura: è una garanzia per voi cittadini. L'indipendenza della magistratura è garanzia di terzietà, e libertà politica del singolo cittadino di ogni paese".