di Laura Mastracci - Le due autostrade abruzzesi sono a forte rischio sismico. Ad affermarlo è l'amministratore delegato della Strada dei Parchi Spa, Cesare Ramadori, in un'intervista riportata sul Il Fatto Quotidiano: "Se le cose restano così come sono, dal momento che continuiamo regolarmente a fare manutenzione ordinaria, pericoli per gli utenti non ce ne sono. Ma di fronte ad un evento sismico come quello di sette anni fa le conseguenze potrebbero essere disastrose". La Strada dei Parchi è la società di gestione concessionaria delle due autostrade A24 (Roma-L'Aquila-Teramo) e A25 (Torano-Avezzano-Pescara). Dopo il sisma del 2009, infatti, non sarebbero stati sostenuti tutti i lavori necessari al rafforzamento delle due infrastrutture.
Dopo anni di attesa per la messa in sicurezza dei viadotti e l'adeguamento sismico dei tratti autostradali, la questione - bloccata dalla Legge di Stabilità 2012 - è approdata in Parlamento attraverso una interrogazione parlamentare.
A capo del gruppo di deputati del Partito Democratico che ha smosso le acque su questo problema irrisolto c'è il rosetano Tommaso Ginoble, che, nell'interrogazione, ha domandato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) lo stato del Piano economico finanziario (Pef) presentato da Strada dei Parchi nel 2013.
Secondo quanto riportato dall'approfondimento del Fatto Quotidiano, la società di gestione dovrebbe adeguare le infrastrutture autoviarie anche nel caso di mancata approvazione del Pef. Quest'ultima implica la ricerca di una risoluzione alternativa dei problemi esistenti, imposta dalla sopracitata Legge di Stabilità.
Gli interventi urgenti sono già stati effettuati, per una somma che ammonta a circa 60 milioni di euro ma, come sottolineato da Ramadori, le due arterie sono sicure solo "nei limiti di legge fissati dalle normative vigenti negli anni '60 e '70 durante i quali furono progettate".
Agli evidenti rischi per i cittadini che percorrono quotidianamente le autostrade, si aggiunge il fattore economico. Il primo gennaio 2016, infatti, la Strada dei Parchi ha disposto l'aumento delle tariffe del 3,45 %. Un rincaro periodico al quale ormai gli abruzzesi si sono abituati [leggi l'articolo].
E' anche per ovviare a questo problema, evitando che il pedaggio diventi insostenibile per gli utenti, che Strada dei Parchi ha proposto una proroga della concessione dal 2030 al 2050. Almeno a quanto sostiene il management dell'azienda.
La società inoltre, per risolvere anche se solo in parte il problema sismico, ha proposto due varianti [leggi l'articolo] sui tratti autostradali in questione - per un costo complessivo di 3,9 miliardi di euro (considerando l'ipotesi meno dispendiosa) - che "abbatteranno le quote di valico, migliorando la curvatura dei raggi orizzontali e la pendenza longitudinale che, in alcuni tratti, raggiunge il 6% a fronte di un livello ottimale del 4%".
"Per ottenere i fondi necessari ai lavori ipotizzati abbiamo proposto al governo di ricorrere alla misura compensativa della defiscalizzazione - ha concluso l'amministratore delegato - in questo modo lo Stato non dovrà sborsare un euro e recupererà il mancato introito fiscale dal ritorno dell'indotto che l'investimento metterà in moto: parliamo di 200mila posti di lavoro e di un punto percentuale di Pil in 10 anni".