In Via XX settembre, a L'Aquila, sono due attualmente le demolizioni in corso: quella dell'ex palazzo dell'Anas e, pochi metri più giù - davanti il tribunale - l'altra di alcune palazzine private.
In molti, la mattina di giovedì 8 agosto, si sono lamentati non solo per la viabilità ridotta ma anche per il livello delle polveri, percepito come troppo alto. Tra questi il Consigliere comunale Vincenzo Vittorini di "L'Aquila che vogliamo" che si stava recando a Villa Gioia proprio per la seduta del consiglio: "E' sotto gli occhi di tutti - ha detto Vittorini - le tecnologie per mantenere basso il livello di polvere ci sono ma oggi non si stanno applicando. Perché non si fanno rispettare tutte le norme di precauzione per gli operai e la città?"
Sia l'abbattimento del palazzo pubblico dell'ex-Anas, ad opera di Vigili del fuoco e Asm, che quello privato poco più in giù, gestito dalla ditta umbra Rad Service, procedono con la presenza di alcune cisterne da cui proviene l'acqua che serve per utilizzare un cannone nebulizzatore e un braccio che spruzza proprio sul punto in cui insiste la demolizione.
Il fatto è che queste cisterne devono essere costantemente riempite. Nel caso di quelle della ditta umbra - parliamo di svariati quintali d'acqua - il camion-cisterna si rifornisce da un tubo volante che sbuca da Via Roma, dove pure sono in corso lavori. Sembra che, per via dell'impiego da parte di tutti i cantieri in zona, di acqua per demolire a norma ce ne sarebbe troppo poca, come testimoniano anche le immagini del servizio video.
Per questo, la demolizione sta andando a rilento e la Rad-service, a lavoro da inizio settimana, è stata costretta varie volte a fermarsi.
Come appunto giovedì pomeriggio quando, come testimoniato anche dagli operai, non c'era una pressione sufficiente per il gettito dell'acqua che serve per legge ad abbassare il livello delle polveri. La ditta umbra ha ripreso i lavori, eccezionalmente, a tarda serata fino alle 23, ora in cui finalmente disponevano di una buona pressione d'acqua.
Il Comune non sa niente e sembra esserci a riguardo un po' di confusione dovuta ad un'ancora insufficiente regia complessiva sulle demolizioni.
Dietro i palazzi in abbattimento ci sono complessi abitati dove, anche se a norma, le polveri comprensibilmente danno parecchio fastidio. Sarebbe il caso, quindi, di essere certi di stare prendendo tutte le precauzioni possibili, anche perché a questi residenti non sono state date indicazioni di nessun genere.
A maggio, il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila aveva denunciato il ritardo dell'Amministrazione sui controlli delle polveri. Di conseguenza, l'Assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano ha creato un tavolo permanente con Asl e Arta per monitorare finalmente la situazione: "Sul nostro cantiere – fa notare Luigi Fabiani, presidente dell'Asm che insieme ai Vigili del fuoco sta abbattendo l'edificio pubblico dell' ex-Anas - sono presenti costantemente l'Asl e l'Arta per monitorare il procedimento di demolizione, la selezione delle macerie, l'utilizzo delle mascherine, l' uso dell'acqua e quant'altro. Cento metri più giù – continua - c'è un privato che non dico non si stia attenendo alle stesse norme sulla sicurezza, ma al contrario nostro non è affatto controllato".
Via XX Settembre è tra le più colpite dal sisma del 2009, le demolizioni qui come altrove aumenteranno anche in contemporanea tra loro, come sta accadendo in questi caldi giorni d'agosto. Gli abbattimenti estivi però, così ravvicinati l'uno all'altro, stanno dimostrando che forse è necessario ancora un maggiore coordinamento per gestire uno dei problemi che attanaglierà la città per i prossimi anni: quello delle polveri sottili.