Porte aperte stamane all'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila per una giornata di orientamento dedicata ai ragazzi delle scuole medie superiori. Alla presenza del direttore Marco Brandizzi e dei coordinatori dei diversi corsi, gli oltre duecento studenti che hanno preso parte all'open day hanno ricevuto dettagliate informazioni circa i corsi di diploma, le opportunità lavorative e le modalità di accesso, con momenti di coinvolgimento attivo dei partecipanti durante le visite nei laboratori.
Molto rilievo è stato dato alla qualità dell'offerta formativa dell'Accademia, che offre oggi corsi di I e II livello in Decorazione, Grafica, Pittura, Scenografia e Scultura che culminano in diplomi equiparati ed equipollenti alle lauree universitarie. L'istituto è considerato, a livello nazionale, un centro d'eccellenza: è uno dei cinque in Italia ad avere una Scuola quinquennale a ciclo unico di restauro accreditata presso il Mibact, e tra i pochi – oltre a Bologna e a Napoli – ad ospitare al suo interno un teatro da 160 posti, fondamentale per la creazione delle scenografie.
"L'accademia dell'Aquila è costantemente impegnata nel potenziamento dei laboratori e nell'implementazione del patrimonio informatico e tecnologico – ha affermato a NewsTown il direttore Brandizzi – grazie all'intervento della provincia che ha messo a disposizione spazi esterni, abbiamo potuto ampliare i nostri spazi laboratoriali. Ciò fa del nostro istituto un centro d'eccellenza, e il suo prestigio è stato riconosciuto anche dalla commissione ministeriale che considera i nostri laboratori tra i migliori in Italia".
Sono soprattutto le tecnologie avanzate impiegate nei corsi laboratoriali a garantire agli studenti percorsi d'eccellenza. E l'open day di oggi ha rappresentato anche l'occasione per presentare una modernissima stampante 3D –Delta Wasp (in grado di riprodurre anche materiale fluido) in dotazione del laboratorio Fab Lab inaugurato lo scorso anno.
Con il nuovo corso politico inaugurato dalla dirigenza Brandizzi, le difficoltà del periodo di commissariamento e l'impasse didattica che ne derivò sembrano definitivamente accantonate. E l’Accademia sembra aver riacquistato il prestigio di un tempo anche per ciò che riguarda l’ampio ventaglio di possibilità occupazionali offerte da ciascun corso.
Determinante in questo senso è la presenza del corso di restauro. I numerosi cantieri impegnati nel recupero dei palazzi storici, infatti, costituiscono un serbatoio di opportunità occupazionali per gli studenti dell'Accademia che non ha eguali in Italia. "La Scuola quinquennale a ciclo unico di Restauro rilascia Diplomi magistrali abilitanti all'esercizio della professione di "Restauratore dei Beni culturali – ci ha spiegato uno studente membro del Consiglio d'amministrazione - qui all'Aquila abbiamo immediate possibilità lavorative: molti studenti, me compreso, lavorano oggi nei cantieri di restauro. Si tratta di un corso in restauro dei beni culturali estremamente qualificante che conferisce una formazione scientifica e di altissimo livello. E' un fiore all'occhiello di questa città".
La rinnovata fiducia con cui studenti e insegnanti guardano al futuro dell'Accademia sembra aver ridimensionato anche le polemiche seguite alla paventata apertura a Pescara di una sede distaccata dell'Accademia di Roma, così come annunciato tempo fa dal dal Presidente della Regione Luciano D'Alfonso.
"Stiamo lavorando per rafforzare questa struttura – ha chiarito Brandizzi - Con l'aiuto della Provincia, che ha messo a norma tutta la struttura, siamo riusciti a risolvere i seri problemi che riguardavano i nostri laboratori e ad oggi, l'Accademia è un'eccellenza a livello regionale e nazionale. Se la Regione avrà bisogno di una nostra sede distaccata, noi ci adegueremo a questa eventualità".
"Il problema è che siamo stati tagliati fuori da questa scelta politica della Regione che vorrebbe una sede a Pescara – ha concluso Brandizzi - La nostra istituzione non deve essere bypassata, non sarebbe corretto. Il problema non è nel merito dell’apertura di un nuovo istituto, ma nel fatto che non siamo stati coinvolti a livello istituzionale".