"E' assolutamente da escludere l'apertura di una nuova Accademia delle Belle Arti a Pescara. A dirlo non sono io ma le leggi nazionali".
E' il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, presente all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila, a sgomberare il campo da dubbi e equivoci sull'ipotesi di apertura di una nuova accademia nel complesso dell'ex Stella Maris, a Montesilvano.
L'idea era stata lanciata, un anno fa, dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso, il quale, nell'ottica di un'opera di riqualificazione dell'ex colonia marina, aveva proposto di usarla per impiantarvi una sede distaccata dell'Accademia di Belle Arti di Roma.
La proposta di D'Alfonso non era piaciuta per niente, però, al presidente e al direttore dell'Accademia dell'Aquila - rispettivamente Roberto Marotta e Marco Brandizzi - che, pur con i modi soft imposti dal gabrbo istituzionale, avevano espresso la loro assoluta contarietà alla produzionie di "doppioni".
Qualche settimana fa, Brandizzi era tornato sull'argomento a seguito di alcuni colloqui intercorsi con il direttore generale del Miur. "L'unica strada percorribile perché la Stella Maris ottenga il placet del Ministero e l’eventuale coinvolgimento, economico e finanziario, delle realtà interessate" aveva detto Brandizzi "è che a Montesilvano prenda corpo la realizzazione di master di raffinato disegno pedagogico ed artistico che non interessino, però, il corpus della formazione affidato alle Accademie".
Insomma, quella che potrebbe nascere a Montesilvano è, tutt'al più, una sede distaccata dell'Accademia di Roma dedicata a corsi di specializzazione post laurea: "Le accademie in Italia sono venti e non è previsto che ne nascano di nuove. Il ministero esclude iniziative di questo genere e sicuramente non le finanzierebbe" ha ribadito Lolli nel corso dell'inaugurazione. "Dobbiamo evitare la deriva che ha interessato i Conservatori, che negli anni sono diventati ben 74, grazie ai finanziamenti elargiti da regioni, province e comuni. Soldi sui quali ora, per motivi noti a tutti, non possono più contare. Quello che si è tentato di fare, in modo forse un po' improvvido, con la Stella Maris" ha precisato Lolli "è di immaginare una sorta di sede distaccata dell'Accademia di Roma. D'Alfonso si sta molto battendo perché quella struttura, un edificio enorme, sia recuperata e rimessa a disposizione di funzioni pubbliche. Ben vengano, se servono a questo scopo, attività culturali e iniziative che servano anche a creare legami e relazioni tra accademie di vari territori. L'importante è che si stia nelle norme".
"L'ipotesi dell'apertura di un'altra accademia" ribadisce a NewsTown il presidente dell'Adba dell'Aquila Roberto Marotta "è assolutamente incongrua con le esigenze del Paese. Ci sono solo venti accademie in italia, quella dell'Aquila copre le esigenze di tutta la Regione, non c'è bisogno di aprire altri corsi, se non dei master di specializzazione con i quali potremo avviare al mondo del lavoro altri giovani diplomati in collaborazione con l'accademia di Roma. Su questo c'è una nostra predisposizione a collaborare ma non sull'apertura di nuovi corsi ordinamentali".
"Siamo molto soddisfatti" ha poi detto Marotta nel corso del suo intervento introduttivo "del lavoro svolto negli ultimi due anni che ci ha permesso, nel mese di dicembre scorso, di laureare i primi due studenti nel corso quinquennale a ciclo unico in restauro che rappresenta un’eccellenza per la nostra regione ed in particolare per il territorio del “cratere” interessato dalla ricostruzione post sisma”.
Parlando delle novità che contraddistingueranno il nuovo anni accademico, Marotta ha annunciato che l'Accademia ospiterà, a ottobre, l'annuale convegno nazionale sul restauro. Un indirizzo disciplinare sul quale la stessa Accademia sta investendo molto: nei suoi laboratori si sta lavorando al recupero della grande tela raffigurante la finta cupola della Cattedrale di san Massimo, il Duomo dell’Aquila, un'opera settecentesca di Venanzio Mascitelli, ed è stata stipulata una convenzione con il Miur e il Museo delle Paludi attraverso la quale gli studenti potranno seguire un programma dedicato al restauro di reperti archeologici.
Ospite d'onore della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico - diventata, ormai, un appuntamento fisso che, negli anni recenti, ha visto partecipare personalità del calibro di Ettore Spalletti e Achille Bonito Oliva - è stato Luigi Ontani.
Artista poliedrico, eclettivo e inventivo, esponente di punta della body art e pioniere della video arte, Ontani ha iniziato la propria lectio magisralis con l'invocazione “Viva l’arte!”.
"Viva l’arte" ha detto Ontani "è un palese messaggio di desiderio, di volontà di essere nella vita con l’arte, oltre al desiderio e alla voglia, al pensiero all’idea al sentimento, il linguaggio. Ogni volta che ripercorro il mio viaggio, la mia avventura è una buona opportunità per essere, non dico autocritico, ma consapevole non solo delle mie convinzioni ma anche delle mie debolezze. Io sono un autodidatta e mi illudo, ho la convinzione di esprimere l’arte con diletto; sono un dilettante e quindi la creatività non è soltanto un estemporanea creazione ma è anche una costante di prospettive, di pensieri, di idee, di fantasie, mi nutro di mitologie e cerco di trovare un tempo ulteriore oltre quello quotidiano, quindi l’arte mi è favorevole ad un sentiero che non è soltanto quello della necessità del quotidiano ma anche di un altrove che ogni tanto riesco a ritrovare. Come dicevo – conclude Ontani – oggi ci sono tanti artisti molto abili in giro per il mondo, ma è la società dell’arte che non è abbastanza stimolante, se c’è un elemento che non condivido è la società dell’arte attuale nonostante io sia fortunato, un privilegiato, non so….si è assunti dei valori che non sono quelli dei contesti ad esempio di un paese che possiede un grande tesoro che è la cultura come il nostro”.