Lunedì, 21 Marzo 2016 16:39

Beni sottratti alle mafie: in 3 anni, in Abruzzo si è passati da 54 a 276 confische

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Alla criminalità organizzata, negli ultimi tre anni, sono stati sottratte più aziende e immobili - tra palazzi, ville e alberghi - che nei trent'anni precedenti.

A testimoniarlo, i dati dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, pubblicati in anteprima da Confiscati Bene, progetto di attivismo civico e giornalismo investigativo che da due anni promuove trasparenza e open data nella lotta alla mafia, in collaborazione con i quotidiani locali del gruppo L'Espresso (in Abruzzo, Il Centro).

Al 31 dicembre 2015, sono 27.015 i beni sottratti alle mafie e passati alla gestione dello Stato: purtroppo, sono ancora troppo pochi quelli trasferiti agli enti locali, soltanto 10.056. I beni immobili, vale a dire case, ville, palazzi o terreni sono 23.526 e rappresentano quasi il 90% dello stock complessivo di beni requisiti. Sono 3.577, invece, le aziende appartenute a esponenti della criminalità organizzata o a loro prestanome. Rispetto ai dati del 2013 sono raddoppiate. La maggior parte sono utilizzate dalle mafie per riciclare denaro o frodare il fisco.

 

I dati in Abruzzo

L'Abruzzo è una delle sei regioni che, in tre anni, ha fatto registrare l’aumento più consistente di beni confiscati: le altre sono Lazio, Umbria, Valle d'Aosta, Sardegna e Toscana.

In particolare, i beni confiscati al 31 dicembre scorso sono 276: si tratta di 269 immobili e 7 aziende. Un dato che conferma come l'Abruzzo sia terra di riciclaggio, se è vero che tra i beni confiscati ci sono ben 96 appartamenti, soprattutto nell'entroterra, in Marsica e nell'Alto Sangro.

La provincia che ha visto più sequestri è quella di Chieti, dove in tre anni si è passati da 5 a 109. Segue la provincia di Pescara con 68 confische, Teramo con 65 e L'Aquila che chiude con 34.

A L'Aquila città sono stati confiscati 4 immobili, 39 i beni sottratti alle mafie a Pescara, 7 a Teramo, 11 a Lanciano e addirittura 40 ad Atessa, più avanti di città come Montesilvano e Martinsicuro dove imperversa l'illegalità legata ad alcune famiglie rom che hanno in mano il mercato dell'usura, dell'estorsione e dello spaccio.

 

La mappa interattiva

 

 

Ultima modifica il Martedì, 22 Marzo 2016 10:23

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