Martedì, 22 Marzo 2016 17:54

Manutenzione progetto Case, l'affondo dei sindacati: diffida al sindaco Cialente

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I sindacati continuano la loro battaglia avverso l'affidamento dei servizi di manutenzione ordinaria del progetto Case e Map, per sei mesi rinnovabili di ulteriori sei, al raggruppamento temporaneo di imprese con la Guerrato Spa capogruppo (le altre sono il Consorzio Appalti e Servizi ed Econos Tecnologie Ambientali srl). Guerrato ha vinto la concorrenza delle altre tre ATI con un ribasso del 41,6% su un importo complessivo di € 1.021.385.

Già al momento dell'affidamento, nell'aprile scorso, l'Ugl aveva parlato di 'appalto catastrofico'. "La nuova ditta che subentrerà a Manutencoop dal prossimo Luglio - aveva denunciato l'unione generale del lavoro - ritiene di poter svolgere il servizio con 600.000 euro l'anno. Al Comune dell'Aquila che ha fatto il bando di gara deve essere sfuggito che il solo costo dei 42 lavoratori addetti a tali mansioni è di circa 800.000 euro l'anno. Inoltre il bando prevede, a differenza di prima, che i servizi vengano estesi anche ai MAP. In sostanza, se l'aggiudicazione venisse confermata con questi parametri, ci troveremo davanti ad uno scenario fatto di pesanti tagli occupazionali e di scarso servizio offerto alla collettività".

A fornire il sevizio di manutenzione aveva lavorato, fino ad allora, la Manuntencoop, finita spesso nel mirino dei cittadini infuriati per denunciati casi di mal servizio, e che aveva ricevuto l'affidamento prima in maniera diretta dalla Protezione civile e poi dal Comune dell'Aquila che l'aveva prorogato in maniera straordinaria fino al primo luglio scorso, appunto.

Sta di fatto che la Guerrato, e le società in Ati, hanno iniziato il lavoro, per 600mila euro l'anno, e i problemi paventati stanno pian piano emergendo, anche per la riduzione del 50% delle ore lavorative delle lavoratrici e dei lavoratori addetti alle pulizie degli alloggi.

Ugl Igiene Ambientali, Filcams Cgil e Uil Trasporti hanno invitato una diffida al sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e, per conoscenza, alla Prefettura, alla società Guerrato, al CSA - Consorzio Appalti e Servizi, al segretario generale del Comune dell'Aquila, Carlo Pirozzolo, all'assessore all'ambiente Maurizio Capri, e alla dirigente Enrica De Paulis. Una diffida ad adempiere "al ripristino della corretta esecuzione del capitolato d'appalto".

Come mai? Nel corso di alcuni incontri tenuti in Prefettura, a Palazzo Fibbioni e, dunque, con la società affidataria, sempre disertati dal primo cittadino hanno denunciato i sindacati, sarebbero emerse "discrasie e criticità attuative del suddetto appalto", con modifiche sostanziali nella esecuzione, "effettive ed in itinere". Come a dire che l'amministrazione comunale avrebbe richiesto prestazioni e servizi che andavano oltre l'appalto d'affidamento. Non solo. La società avrebbe posto a conoscenza dei sindacati una lettera di richiamo dell'amministrazione stessa, "dai contenuti poco consoni e distanti dal capitolato d'avviso". Atteggiamenti che, al di là dell'aspetto squisitamente legale, starebbero generando "una situazione organizzativa alquanto peculiare, tale da determinare e indurre in confusione gli stessi operatori addetti alle varie attività".

Dunque, l'affondo. "Vista la sensibilità mostrata in materia" - evidentemente, nella lettera di richiamo si faceva riferimento anche a questo aspetto - i sindacati hanno inteso chiedere la dotazione dei così detti bagni chimici "per ogni singolo luogo d'appalto, tale da permettere alle lavoratrici di poterne usufruire. Non vorremmo - hanno concluso le sigle sindacali - che qualcuno possa pensare che si assentino dal posto di lavoro per esigenze fisiologiche in quanto costrette a recarsi nei bagni dei locali commerciali".

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