Giovedì, 31 Marzo 2016 08:34

Tentata concussione: arrestato il sindaco di Tagliacozzo, Di Marco Testa

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Con un blitz dei carabinieri del comando provinciale dell'Aquila, è stato arrestato stamane il sindaco di Tagliacozzo (L'Aquila), Maurizio Di Marco Testa.

Le accuse sono quelle di tentata concussione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture.

Ai domiciliari sono finiti anche l'assessore comunale Gabriele Venturini, l'architetto Carlo Tellone, il responsabile tecnico Giampaolo Torrelli. Risultano indagati il vicesindaco Angelo Poggiogalle, Antonio Mastroddi, Luigi Mastroddi, Giampiero Attili, Franco Pasquini (originario di Lanciano, proprietario dell'ippodromo), Anna Calzetta e Antonio Amicucci.

Divieto di esercitare l'attività di impresa per Angelo Di Marco, Giancarlo Bonifaci, Maurizio Palmeggiani, Alessandro Di Michele (tutti di Tagliacozzo) e Mauro Volpe di Barisciano (L'Aquila).

L'inchiesta coinvolge inoltre numerosi imprenditori marsicani. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, a conclusione di una lunga ed articolata attività di indagine su appalti pubblici, gare, organizzazione e patrocini ad eventi. Tra queste il Festival di Mezza Estate e il raduno motociclistico in piazza dell'Obelisco. I carabinieri hanno depositato in Procura anche gli atti relativi alla scuola da realizzare "con urgenza" negli edifici dell'ex Pretura, e l'affidamento alla srl Carrera, che ha in gestione fino al 2035 l'ippodromo dei Marsi. E poi gli atti relativi all'affidamento dell'incarico di progettazione dei lavori della scuola elementare "Bevilacqua", e quelli relativi all'affidamento dell'incarico di progettazione dei lavori di ampliamento del cimitero di Tremonti.

Di Marco Testa è stato condotto nel carcere di San Nicola, ad Avezzano.

Nelle settimane passate, il primo cittadino di Tagliacozzo - finanziere in aspettativa, lavorava alla sezione Pg della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica di Avezzano - aveva denunciato di essere stato oggetto di diversi atti intimidatoriPrima alcuni esposti anonimi, poi gli atti incendiari ai danni di tre automobili di proprietà, proprio sotto l'abitazione, infine, a campagna elettorale incominciata, volantini anonimi minacciosi sparsi per la città. "Quando avrete il coraggio di farvi vedere in faccia? Di combattere ad armi pari e non dietro il velo mediocre dell'anonimato?", aveva attaccato in una nota.

"Qualche sospetto in merito agli episodi accaduti, penso di averlo, - avvertì - ma occorrono delle prove certe per fare dei nomi certi, servono cioè degli elementi inoppugnabili alla base. Certo, io confido sempre nelle Forze dell’Ordine e nel lavoro della Magistratura, perché sono sicuro che, prima o poi, queste forze del bene riusciranno a far luce sui tristi episodi che fanno sempre più male alla mia famiglia e a tutta la mia comunità di appartenenza. Credo però che, a fronte degli ultimi accadimenti avvenuti nella mia bellissima Tagliacozzo, alcune riflessioni siano ora necessarie: Tagliacozzo si sta riducendo, per colpa dei cosiddetti anonimi, ad un basso posto da Far West? Non posso pensare che il solo interesse politico arrivi a tanto. Nella memoria collettiva del mio Comune, non è mai accaduto tanto imbarbarimento della società; se mai qualcuno pensasse di conquistare, in questo barbaro modo, gli scranni più alti del Consiglio comunale, io lo giudico non degno di sedere in aula come rappresentante del popolo".

 

La Procura: in Marsica, situazione allarmante

"La situazione in Marsica è allarmante, questi tipi di reati sono diffusissimi, in tutta Italia".

Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Avezzano, Andrea Padalino, a margine della conferenza stampa sull'arresto del sindaco di Tagliacozzo, Di Marco Testa, nell'ambito di un'inchiesta su presunti appalti affidati discrezionalmente a ditte della zona.

"Abbiamo ricevuto moltissimi esposti di cittadini che denunciano fatti del genere - ha aggiunto il procuratore capo - e la cosa non mi ha sorpreso visto che vengo da una procura come quella di Oristano".

Durante l'incontro con la stampa, nella sede della compagnia dei Carabinieri di Tagliacozzo, il procuratore ha parlato anche di un'intercettazione di una telefonata tra il primo cittadino ed uno degli indagati nell'inchiesta nella quale Di Marco Testa descrive l'incendio delle sue auto, avvenuto nel febbraio scorso, come una buona occasione per mostrarsi in vista delle prossime elezioni ed in cui accusa gli investigatori di svolgere indagini a suo carico per altri fini. "Le indagini sull'incendio - ha precisato Padalino - proseguono al massimo livello". 

"Un'indagine solida". Così l'ha definita il Procuratore della Repubblica di Avezzano, in conferenza stampa questa mattina con il sostituto procuratore Roberto Savelli, titolare delle indagini, il comandante dei carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo Edoardo Commandè e i comandanti regionali dell'Arma e della guardia di Finanza, oltre al maresciallo Romano.

L'inchiesta è iniziata nel 2011 ed è proceduta, a ottobre scorso, con l'acquisizione di atti in municipio da parte dei carabinieri della compagnia di Tagliacozzo. Nei giorni scorsi aveva già portato all'arresto di altri amministratori, liberi professionisti e imprenditori.

Durante la conferenza stampa Padalino ha evidenziato che durante le indagini sono state lanciate, in delle conversazioni telefoniche, accuse con offese di incompetenza a un militare che stava indagando sulla vicenda.

"Durante le indagini - ha affermato - si sono verificati degli incidenti spiacevoli perché abbiamo captato delle intercettazioni in cui gli indagati si sono scagliati contro la polizia giudiziaria che stava operando, cercando in tutti i modi di bloccare le indagini. Al capitano dei carabinieri, Edoardo Commandè, era stato anche detto di intervenire sul maresciallo Romano perché non era imparziale. Non tollero - ha aggiunto il Procuratore -che ufficiali di polizia giudiziari vengano fatti oggetti di epiteti volgari. Dalle intercettazioni è emersa una sistematica opera di diffamazione e ho pensato di restituire l'onore che non hanno mai perso questi militari. Nelle telefonate viene accusato di aver condotto davanti al collega Savelli uno dei consiglieri che ha fatto partire le indagini".

Sempre per quanto riguarda le indagini Padalino ha fatto sapere che c'è stata anche la collaborazione di un esponente della maggioranza. "Deve essere chiaro - ha osservato Padalino - che quando procediamo a indagini, abbiamo solo un fine, ripristinare la legalità violata".

"Questo tipo di reati - ha quindi spiegato il Procuratore - vede la popolazione poco sensibile, ma questi fatti sono altrettanto devastanti rispetto ad altri tipi di criminalità perché costringono imprese oneste a non lavorare e spesso la giustificazione che si dà e che si vuol far lavorare imprese locali. Ma in questo caso non erano necessariamente del posto".

"Ci troviamo di fronte a un fenomeno immane" ha proseguito il procuratore "Il comune di Tagliacozzo non costituisce un'eccezione purtroppo. Sono comportamenti molto diffusi. In alcuni casi abbiamo già materiale sufficienti per poter indagare in altri comuni della Marsica".

Il procuratore ha aggiunto che "dopo la notizia di queste indagini sono pervenuti molti esposti da altri comuni".

Ultima modifica il Giovedì, 31 Marzo 2016 19:27

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