Giovedì, 14 Aprile 2016 11:45

Lucoli, beni sequestrati a gruppi riconducibili a Casalesi e Mafia Capitale

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Dopo gli scandali sulle infiltrazioni nella ricostruzione post-sisma, il comprensorio aquilano è nuovamente coinvolto nelle vicende legate ai clan camorristici.

Da un'indagine della Guardia di Finanza di Roma - che ha portato ad un sequestro di beni per circa 25 milioni di euro - tra i possedimenti del clan dei Casalesi figurano, infatti, due proprietà a Lucoli, comune dell'aquilano.

I beni immobiliari sottratti alla camorra sono diciotto, prevalentemente ville di lusso nella provincia di Roma, Budoni (Sardegna) e, appunto, Lucoli, e rientrano nel maxi sequestro disposto dalla Fiamme Gialle ai danni di esponenti del clan Iovine, di malviventi riconducibili alla ex Banda della Magliana e al gruppo "Guarnera", attivo nel territorio di Roma-Acilia e noto anche per legami all'inchiesta Mafia Capitale.

Gli appartamenti a Lucoli, nello specifico, sono stati acquistati grazie agli introiti nel settore delle slot machine di Sergio Guarnera, affiliato dell'omonimo gruppo.

"Le indagini - si legge in una nota della Guardia di Finanza - sono state svolte non soltanto allo scopo di cristallizzare l'aspetto statico della ricchezza attualmente posseduta dai sospettati, ma anche e soprattutto per evidenziare l'aspetto dinamico delle correlate fonti di produzione, attraverso le quali la ricchezza stessa si è nel tempo evoluta, sino alla sua attuale consistenza, al fine di evidenziare l'eventuale sproporzione esistente tra la consistenza patrimoniale e le attività economiche ufficialmente svolte dagli indagati".

Ieri è stata data esecuzione ad un decreto ablativo nei confronti di Mario Iovine, Salvatore Iovine, Sergio Guarnera, Sandro Guarnera, Arben Zogu, Orial Kolaj, Petriti Bardhi, Franco Crispoldi e Fabrizio Diotallevi, nonché dei familiari e dei relativi prestanome. (l.m.)

Ultima modifica il Giovedì, 14 Aprile 2016 12:20

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