Lunedì, 02 Maggio 2016 02:16

Record di obesi, fumo e crollo della sanità pubblica: i vizi degli abruzzesi nel rapporto "Osservasalute"

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Lo stile di vita degli italiani è leggermente migliorato, perché si fuma di meno e si fa più sport. Il tallone d'achille è invece la prevenzione delle malattie e un basso livello di vaccinazioni. La spesa pubblica per la sanità, inoltre, si è drasticamente ridotta a causa delle politiche di austerità.

Sono questi i dati più significativi che emergono dal rapporto Osservasalute 2015, pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane e presentato la scorsa settimana. Lo studio è stato svolto in tutte le regioni italiane e comprende dati assoluti fino al 2014 (non per tutti i valori) e trend che, in alcuni casi, analizzano gli ultimi 15 anni.

A livello nazionale, la speranza di vita, nel 2015, è diminuita (80,1 anni per gli uomini e 84,7 per le donne) rispetto all'anno precedente (nel 2014 era 80,3 per gli uomini e 85 per le donne). Le cause? Mancanza di prevenzione e cattiva alimentazione, principalmente, a fronte comunque di un trend positivo per quanto riguarda la diminuzione del numero di fumatori, della sedentarietà e del consumo di alcolici.

Il rapporto Osservasalute 2015 individua poi nella crisi economica e nelle politiche di austerità le deficienze nei bilanci pubblici per quanto riguarda gli investimenti in sanità, con conseguenze negative sulle politiche di prevenzione e sull'assistenza domiciliare, farmaceutica territoriale e soprattutto ospedaliera.

In Abruzzo molti indicatori sono in linea con la media nazionale. Altri, invece, mostrano una realtà peggiore, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione dei cittadini abruzzesi e la situazione della sanità pubblica. Svisceriamo alcuni degli ambiti più emblematici [leggi il rapporto completo].

Natalità e mortalità. Il tasso di fecondità totale, nel 2015, è pari a 1,30 figli per donna (1,39 il dato nazionale) ed inferiore al cosiddetto "livello di sostituzione" (circa 2,1 figli per donna) che garantirebbe, secondo gli studiosi, il ricambio generazionale. La speranza di vita in Abruzzo è sostanzialmente in linea con il Paese, con 80,2 anni per gli uomini e 84,8 per le donne. Nel rapporto, inoltre, si mostrano i dati di mortalità, fino al 2012. In Abruzzo i valori sono leggermente migliori rispetto a quelli nazionali: 102,8 per 10.000 tra gli uomini (105,4 in Italia) e 65,3 per 10.000 per le donne (67,5 in Italia).

I vizi degli abruzzesi. Nel 2014 i fumatori tra la popolazione abruzzese sopra i 14 anni era pari al 20,5%, un punto in più rispetto al 19,5 % nazionale. Anche le persone in sovrappeso, tra gli over 18, erano nel 2014 di più rispetto al dato italiano: 37%, rispetto al 36,2% nazionale: "Nell'arco temporale 2005-2014 - si legge nel rapporto - i dati dell'Abruzzo risultano sempre maggiori dei valori Italia, con un andamento altalenante e in diminuzione. Considerando l'intero periodo temporale nella regione in esame si è registrato un decremento pari a -5,1% (valore nazionale +4,3%)". Aumentano visibilimente le persone obese. Tra gli over 18 nel 2014 si è registrato il record di obesi (13,1%, rispetto al 10,2% nazionale) dal 2005. Considerando l'intero decennio 2005-2014, in Abruzzo si è registrato un incremento pari a +11,0% (valore nazionale +3,0%). A questo contribuisce anche il tasso di sedentarietà: il 44,7% degli abruzzesi dichiara di non praticare sport, rispetto al 39,9% degli italiani.

Vaccinazioni e raccolta differenziata. Come detto, uno dei gap più evidenti della sanità italiana rispetto ad altri Paesi europei è rappresentato dalla mancata prevenzione. In questo senso la copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione over 65 è pari, nella stagione 2014-2015, al 38,5%, con un valore nazionale del 48,6%. L'Abruzzo si dimostra invece più virtuosa della media delle regioni italiane per quanto riguarda la percentuale di rifiuti solidi urbani differenziati. Nel 2014 la raccolta differenziata nella regione "polmone verde d'Europa" è del 46,1%, rispetto al 45,2% nazionale. Ancora più evidente è l'aumento della raccolta differenziata nel periodo 2006-2014: + 172,8% in Abruzzo, "solo" +75,2% in Italia.

spesa pubblica sanita 2015La spesa pubblica per la sanità. La spesa sanitaria pubblica pro capite, nel 2014, è di 1.753 euro in Abruzzo, rispetto ai 1.817 euro spesi per ogni persona in Italia. Altamente indicativi di come l'Abruzzo viaggi a una marcia più bassa rispetto al resto del Paese in termini di qualità della sanità, sono i dati relativi all'assistenza ospedaliera. Per esempio, la percentuale di pazienti over 65 operati entro due giorni per la frattura del collo del femore è, nel 2014, pari al 32,5%, rispetto al 54,9% della media nazionale. Nel periodo 2001-2014 l'Abruzzo ha valori superiori alla media nazionale fino al 2009, per poi subire un brusco calo fino al 2011 e una leggera ripresa nel triennio successivo. Il valore registrato nel 2014 mostra invece di nuovo un decremento e si discosta dal valore Italia di ben 22 punti percentuali. Nel periodo 2001-2014, la variazione percentuale registrata nella regione in esame è pari a -20,3% (+76,0% valore nazionale). Appare evidente come la situazione negativa della sanità pubblica abruzzese sia insomma dovuta anche e soprattutto alle politiche di austerità, messe in campo per favorire il rientro del debito sanitario regionale.

femore osservasanita 2015

Ultima modifica il Lunedì, 02 Maggio 2016 02:39

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