E' bufera sul campo d'atletica di Piazza d'Armi.
A scatenare le polemiche è stata la delibera numero 130, approvata dalla Giunta comunale l'8 aprile 2016, a prorogare la convenzione con l'associazione Asd Sam L'Aquila che gestisce l'impianto dal novembre 2014, con proroghe che si sono susseguite, da allora, "in spregio alle più elementari regole di forma e di trasparenza amministrativa", la denuncia di Alessandro Piccinini, consigliere comunale d'opposizione.
Le proroghe - ha spiegato Piccinini - sono avvenute "con semplici comunicazioni e senza l'adizione di alcun atto". Una procedura irregolare, stando al consigliere di centrodestra. Per questo, è stata chiesta la convocazione della V Commissione 'Garanzia e controllo', "per richiamare le parti interessate alla vicenda, al fine di affrontare la questione in maniera seria, posta la necessità di revocare il provvedimento in via di autotutela e di far adottare provvedimenti che siano, sia nella forma che nella sostanza, pienamente legittimi”.
E la Commissione è stata già fissata, per le 15:30 di mercoledì 11 maggio, con l'audizione dell'assessora con delega allo sport, Emanuela Iorio.
Si parlerà anche delle tariffe di accesso al campo, modificate "arbitrariamente, e in peggio, sia per le associazioni che non gestiscono direttamente la struttura, sia per i singoli e liberi atleti" che vorrebbero usufruire dell'impianto. E' vergognoso - l'affondo di Piccinini - "che dal 5 maggio 2014, ovvero dall'inaugurazione dell'impianto, il Comune non abbia portato avanti un'idea, un progetto da realizzare, un impegno, su un impianto dalle potenzialità così grandi".
Parole - quelle del capogruppo in Consiglio comunale del 'Nuovo Centro Destra' - che hanno alzato un vero e proprio polverone. "E' la fine dell'atletica leggera all'Aquila", ha sottolineato una mamma aquilana, Roberta De Zuani.
"L’impianto sportivo 'Isaia Di Cesare' aveva rappresentato un vero regalo per i tanti giovani atleti che nella loro vita avevano fatto una scelta difficile, quella di preferire uno sport autentico, genuino, fatto di sacrifici e di rinunce, uno sport come tutti gli altri, certo, ma meno evidente, meno alla ribalta", ha aggiunto De Zuani, mamma di un ragazzo di 16 anni che, giovanissimo, "ha scoperto la sua grande passione per l'atletica grazie ad una gara organizzata dall'Atletica L'Aquila".
Con tanta fiducia, i giovani atleti dell’Atletica L’Aquila hanno atteso di poter nuovamente allenarsi nel loro spazio, quello destinato all’atletica. "Ebbene quel tempo è arrivato, ma è anche, dolorosamente, giunto a un punto di non ritorno. Lo spazio dei giovani della nostra città avrebbe dovuto essere amministrato dal Comune, come sarebbe stato giusto, e questo non è stato. È stato affidato a una società privata che per un certo periodo, applicando una tariffa condivisa con le società di atletica, ha gestito il campo ma, probabilmente a buon diritto, non sentendo alcun obbligo morale verso il senso e il ruolo di quello spazio, creato apposta per l’atletica ed unico nella realtà cittadina. E così i nostri ragazzi si sono allenati, anche senza illuminazione sul campo, nei lunghi mesi invernali e siamo arrivati ad aprile".
All'approvazione della delibera contestata, appunto, "che porta l'Atletica aquilana al collasso: le nuove tariffe prevedono un elevatissimo costo a ingresso mensile per ogni singolo atleta: 20/25 € per un massimo di 4 ingressi settimanali", la denuncia. Con cifre simili, la società Atletica L’Aquila dovrebbe arrivare a pagare al gestore 1.500/2.000€ mensili, "una cifra improponibile per qualsiasi società sportiva dilettantistica senza fini di lucro".
Ma questo non è ancora niente. "A fronte di tale pagamento - continua la mamma aquiana - la delibera impone orari incredibili per chi si occupa di sport e per chi, come molte famiglie di questa città, si trova a dover risiedere nei luoghi più disparati e a dover affrontare ogni giorno continui spostamenti: sono solo poche le ore della giornata destinate all’apertura del campo, che dal lunedì al venerdì dovrebbe vedere i nostri atleti prepararsi alle gare in orari incompatibili con l’attività sportiva sia d’estate che d’inverno. Se non bastasse il campo resta aperto solo due sabati al mese e mai la domenica, giorni nei quali ragazzi in età scolare potrebbero praticare meglio il loro allenamento".
E arriviamo così al nodo più intricato. A L'Aquila, esiste un folto e straordinario gruppo di atleti speciali, gli Special Olympics, ragazzi che possono insegnare a chiunque cosa significhi amare la vita e combattere per godere di ogni suo straordinario momento, di ogni sua piccola opportunità, malgrado le difficoltà, malgrado gli ostacoli, malgrado tutto e tutti. "Anche e soprattutto per loro quello spazio è una risorsa di comunione, di amicizia, di appartenenza. Ebbene non una parola in quella Delibera è spesa per loro e per i loro diritti, la cui osservanza è il solo argomento che distingue ciò che è civiltà da ciò che non lo è. Il campo di atletica deve essere disponibile a tutti i suoi atleti tutto il giorno e tutti i giorni della settimana, compresa la domenica".
Affermazioni durissime. E immediata è arrivata la replica dell'assessora allo sport del Comune dell'Aquila, Emanuela Iorio. "Il tariffario allegato alla delibera è tra i più bassi in Italia a parità di prestazioni tecniche - la risposta - e, facendo bene i conti, un ragazzo per allenarsi tutti i giorni costa alla società di appartenenza circa 15 euro, 80 centesimi al giorno. Inoltre, un diversamente abile paga alla sua società 15 euro mensili, usufruendo gratis dell’impianto! Dov’è la discriminazione? Un genitore che paga circa 40 euro alla società sportiva di appartenenza, deve sapere che la stessa società spende circa 15 euro per usufruire di un impianto costosissimo".
Emanuela Iorio proprio non ci sta ad accettare critiche sulla scarsa sensibilità dell'amministrazione verso i giovani più sfortunati. "Lo Special Olympics è e sarà una priorità per questa e, mi auguro, le prossime amministrazioni! È nato solo da pochi anni, ma tanto fa per i ragazzi speciali e tanta considerazione riceve dalla mia amministrazione".
Iorio non ha mancato una risposta, piuttosto seccata, anche al consigliere Piccinini. "Le sue accuse sono gravissime e gratuite".
"Nel 2014 - ha ricordato - è stata affidata temporaneamente la gestione della pista di atletica, a seguito di bando pubblico, con l’esplicita possibilità di proroga, nelle more di affidamento dell’intero complesso sportivo di Piazza d’armi, comprensivo del nuovo campo di rugby, ad un unico gestore, e nel frattempo i rugbisti avrebbero usufruito degli spogliatoi del campo di atletica, in attesa del completamento dell’impianto di rugby".
Come noto, il completamento del campo di rugby, con la realizzazione degli spogliatoi, è ancora bloccato a causa del mancato trasferimento dei finanziamenti da parte del Monte dei Paschi di Siena. "Avevamo un impianto di atletica nuovo, eccellenza a livello nazionale per le caratteristiche tecniche e di cui, per cause di forza maggiore, non potevamo conoscere il reale costo di gestione. La gestione temporanea, prorogata per i motivi suddetti, ci ha consentito di poter valutare gli effettivi costi di gestione dell’impianto e poter definire di conseguenza le tariffe di ingresso per le associazioni sportive, in relazione alla sostenibilità economica dell’impianto stesso".
Visto il prolungarsi dei lavori del campo di rugby, l’amministrazione ha deciso di avviare le procedure per la pubblicazione di un bando di gara per l’affidamento definitivo del solo impianto di atletica, di durata decennale, stabilendo che, nelle more di tale procedura, visto l’oramai chiaro costo di gestione dell’impianto, "si dovesse procedere ad una definizione delle tariffe di ingresso al campo di atletica, per la gestione temporanea, per far sì che l’impianto, in particolar modo nei mesi estivi, possa lavorare al pieno delle sue possibilità".
A conti fatti - ha ribadito Iorio - un’associazione sportiva che voglia usufruire dell’impianto pagherà un costo di 0,80 euro ad ingresso su pacchetti che offre il gestore temporaneo per un costo mensile di 15 euro. "Alcune associazioni già hanno sottoscritto un accordo con il gestore, altre in maniera pretestuosa si rifiutano di farlo". Piuttosto chiaro il riferimento proprio all'Atletica L'Aquila. Si ritiene forse - l'affondo dell'assessora - "di poter continuare ad allenare gli atleti a prezzo di 50 euro mensili, pari ad un costo di 0,01 cent per atleta circa, in spregio di tutte le più comuni norme di rispetto per le cose baypassando anche ogni più elementare regola di codice sportivo. E’ possibile ciò? Lo chiedo agli aquilani".
Per chiarire meglio ogni aspetto della convenzione futura, l'assessora ha chiesto la convocazione anche della terza commissione consiliare, "dove avremo modo di chiarire i diversi aspetti e recepire ogni suggerimento valido, nello spirito che caratterizza l’agire di ognuno di noi. Certo è - ha inteso sottolineare - che gratis non si può mantenere nulla, dobbiamo capirlo tutti, anche chi crede di continuare come nel passato. Non è più possibile, e le cronache economiche del nostro Comune ce lo suggeriscono, purtroppo".
Intanto, Iorio ha inteso fare chiarezza sui costi di gestione dell'impianto, che si aggirano sui 2 milioni circa l'anno. "Se qualcuno pensa di poter usufruire degli impianti sportivi come è stato fatto nel passato, gratuitamente e senza nessun tipo di controllo, sbaglia completamente"
A reagire alle 'accuse' non è stata soltanto l'assessora comunale con delega allo sport. La Asd Sam L'Aquila che, come detto, gestisce l'impianto dal novembre 2014, ha indetto una conferenza stampa per questo pomeriggio, alle ore 15, presso l'impianto di Piazza D'Armi. "L'associazione si è vista coinvolta, screditata e diffamata da dichiarazioni mendaci", si legge nella nota di convocazione. Per questo, "intende informare gli organi di stampa e la cittadinanza sulle reali condizioni e situazioni dell'impianto e sulle tariffe reali applicate".