Aree interne 'spaccate' sul progetto di variante della A24 e A25 avanzato dal gruppo Toto.
Ne avevamo già scritto, nel gennaio scorso. L'idea del concessionario dell'Autostrada dei Parchi è di ridurre i tratti di circa 30 km, per mettere al riparo l'autostrada da neve e gelo, costruendo 40 km di nuove gallerie a doppia canna che - stando al gruppo - aumenterebbero in modo considerevole la sicurezza e, per di più, taglierebbero appunto il tracciato, velocizzando i collegamenti.
Toto è pronto a mettere sul piatto 5.7 miliardi di euro. In cambio, vorrebbe fosse prorogata la concessione dagli attuali 28 a 45 anni, per coprire le spese sostenute con i pedaggi autostradali.
La proposta è stata presentata al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti già due anni fa. In sostanza, si andrebbero a 'raddrizzare' i tratti più sinuosi. Sulla A24, l'idea progettuale prevede una nuova galleria all'altezza di Roviano, nel tratto laziale, che permetterebbe di tagliare 3 km di strada, verso l'Abruzzo. Non solo. Altre tre gallerie a doppia canna, nel tratto Carsoli-Torano, porterebbero il tracciato dagli attuali 27.3 a 23.9 Km. Il tratto autostradale, insomma, verrebbe accorciato di 6 km e mezzo.
Ben più impattanti i tagli sulla A25. Stando alla prima bozza, il concessionario si sarebbe impegnato a costruire tre tunnel a doppia canna, da Cerchio e fino all'uscita Bussi-Popoli, che avrebbero permesso di accorciare il tratto autostradale di ben 17 km e mezzo. Tagliando fuori, però, le uscite autostradali di Pescina, Cocullo e Pratola Peligna-Sulmona. Per ovviare, il gruppo Toto aveva proposto la realizzazione di un 'asse attrezzato', una bretella che avrebbe collegato Cerchio, all'altezza del casello Aielli-Celano, con l'uscita autostrale Bussi-Popoli.
La proposta ha scatenato la protesta del presidente della Provincia dell'Aquila e sindaco di Pratola Peligna, Antonio De Crescentiis, oltre che dei sindaci della Valle Peligna. Un malumore sempre più diffuso che è arrivato fino a Palazzo Silone: per questo, il governatore Luciano D'Alfonso ha chiarito che il percorso, così com'era, andava cambiato e il gruppo Toto, di conseguenza, ha modificato l'idea progettuale.
L'ultima bozza di progetto: il 'taglio' in Valle Subequana
In che modo? L'ultima bozza di progetto prevede un'uscita autostradale a Cerchio, con il mantenimenento dei tratti tra Aielli-Celano e Cocullo e tra Pratola Peligna-Sulmona e Popoli che, tuttavia, verrebbero declassati a viabilità ordinaria, pur permettendo alla Valle Peligna un accesso confortevole - così sostiene il concessionario - con la A25. Il vecchio tracciato tra Cocullo e Pratola Peligna, invece, verrebbe demolito. Nel tratto tra Celano, Pescina e Cocullo, inoltre, verrebbero realizzati due svincoli, il primo all'altezza di Rivoli, per Carrito e la valle Ortona dei Marsi-San Sebastiano, e l'altro a Collarmene.
Così, si eviterebbe il semicerchio verso la Valle Peligna e l'autostrada 'entrerebbe', invece, dritta verso la Valle Subequana, con un nuovo casello tra Castel di Ieri e Castelvecchio Subequo e il collegamento, dunque, con il 'vecchio' tracciato via Vittorito e fino a Bussi-Popoli.
Quali sarebbero i vantaggi? Per i proponenti, la riduzione dei tratti all'aperto e l'abbassamento della 'quota autostradale' di circa 126 metri (dagli attuali 896 a 770), ridurrebbero i disagi legati al ghiaccio e alla neve. Non solo: il tratto sarebbe più sicuro, con il miglioramento del raggio di curvatura nei pressi di Bussi, e si avrebbero benefici in termini di riduzione d'impatto ambientale (rumorosità, emissioni, percorrenze) considerato l'allontamento dell'autostrada dai centri abitati.
C'è poi un'ulteriore riflessione legata alle garanzie vigenti sulle opere: la vita utile dell'esistente è di circa 100 anni, e 50 sono già trascorsi dalla realizzazione. Le varianti consentirebbero di costruire viadotti e gallerie con una garanzia a 200 anni.
Sul nuovo tratto, inoltre, aumenterebbe la velocità media fino ai 130 km orari previsti da limiti di legge: attualmente, la media è di 90 km orari, per l'elevata pendenza longitudinale e, appunto, per le alte quote di valico.
Fin qui, il progetto del gruppo Toto che, incassato un parere positivo di massima da parte del gruppo di lavoro interdipartimentale della Regione Abruzzo, è al vaglio del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Sarà il ministro Graziano Delrio, dunque, a dover dire l'ultima parola. E i buoni rapporti con il governatore D'Alfonso, lascerebbero presagire un esito positivo.
Si spacca il fronte del 'No'
Ci sono le comunità locali, però, e le amministrazioni delle aree interne che, come detto, si sono spaccate sull'ipotesi progettuale del gruppo Toto. Il fronte del no, compatto sulla prima ipotesi di lavoro, si è rotto: i sindaci della Valle Subequana, infatti, 'leggono' nello svincolo autostradale previsto tra Castelvecchio e Castel di Ieri una straordinaria opportunità di sviluppo turistico, economico e sociale per un territorio che soffre - da sempre - di 'isolamento'. Al contrario, le amministrazioni della Valle Peligna contestano ancora il progetto, e per gli stessi motivi ovviamente, e i sindaci di Cocullo e Scanno, in particolare, temono il declassamento a viabilità ordinaria delle tratte che servono i Comuni montani, con l'affidamento all'Anas che non darebbe le stesse garanzie di manutenzione ordinaria e straordinaria dei tratti stradali, di pulizia e percorribilità anche d'inverno.
Si sta cercando una soluzione condivisa, difficile da immaginare al momento, a meno che 'Strada dei Parchi' non decida di realizzare comunque la variante mantenendo anche il tratto autostradale attuale, verso la Valle Peligna.
Ci sono, poi, i legittimi timori delle associazioni ambientaliste, e del gruppo di lavoro interdipartimentale di Regione Abruzzo, per l'impatto idrogeologico che potrebbero avere i nuovi tunnel. E le preoccupazioni - anche queste, più che legittime - per l'alta sismicità del territorio che andrebbe ad attraversare il nuovo tracciato, in particolare tra Cerchio e Vittorito: stando all'idea progettuale, in effetti, verrebbero 'tagliate' due sorgenti sismogenetiche (la faglia di Sulmona e la faglia della Media Valle Aterno). Serve uno studio attento e puntuale per garantire la sicurezza sismica, il monito degli uffici regionali.
Forum abruzzese dell'acqua: "Delirio megalomane da avversare in tutte le sedi"
"La variante autostradale è un delirio megalomane di chi vuole mettere le mani nelle tasche dei cittadini con un esproprio miliardario a favore di Toto causando gravissimi impatti sui grandi acquiferi sotterranei e in generale sull'ambiente", ha sottolineato nei giorni scorsi il Forum abruzzese dell'acqua. "La lettura degli scarni verbali resi pubblici finora basta ed avanza per rendere evidente a tutti che si sta profilando un colossale regalo a Toto Spa che ha come unico obiettivo mantenere per altri 45 anni la concessione autostradale trasformandola in una gallina dalle uova d'oro in perenne esercizio a suo esclusivo vantaggio".
Il Forum abruzzese promette di tornare, tra qualche giorno, sulla legittimità delle procedure seguite dagli enti pubblici coinvolti. Intanto, "possiamo già dire che è letteralmente stupefacente che Lazio ed Abruzzo diano un via libera 'di massima' senza un minimo di analisi ambientale se non con 'proclami' propagandistici del tipo 'non deve avere impatti sul patrimonio idrico'. A tal proposito, basta prendere la carta del Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo relativa ai 'Corpi idrici sotterranei significativi e di interesse' per comprendere come il tracciato proposto intersechi solo in Abruzzo almeno 6 acquiferi carsici tra cui quello del Sirente-Gran Sasso e quello Cornacchia - Meta".
Si vuole trattare con il Ministero delle Infrastrutture basandosi su pezzi di carta di poche paginette - l'affondo del Forum dell'acqua - "in cui le gravissime problematiche ambientali vengono solo citate rimandando a fasi successive le analisi. Della serie: concediamo intanto il prolungamento della concessione e poi vediamo sul progetto mettendo tutti davanti al fatto compiuto. Purtroppo per i fautori di questo esproprio economico ed ambientale non crediamo che la Commissione Europea sarà d'accordo su queste procedure sia sotto il profilo delle norme sulla tutela del territorio che sotto quello della concorrenza".
In ultimo, il Forum entra nel merito delle dichiarazioni rilasciate, nei giorni scorsi, dal Consigliere regionale Camillo D'Alessandro che, "con zelo degno di miglior causa, è intervenuto citando il parere di un professore per cercare di spiegare come sia possibile cambiare un percorso autostradale dirigendolo esattamente su faglie attive usando paradossalmente proprio la scusa dell'obbligo di adeguamento del rischio sismico. Senza entrare nel merito, per ora, delle sue dichiarazioni crediamo che avrebbe dovuto precisare, per completezza di informazione, che il Prof. Giuseppe Cantisani, oltre ad essere professore associato a La Sapienza, è stato anche contrattista della Toto Costruzioni generali Spa nel 2008 come risulta leggendo il suo Curriculum Vitae pubblicato sul sito del Dipartimento di Ingegneria dell'università".
Il Forum H2O annuncia che avverserà in ogni sede "questo deleterio progetto che non solo avrebbe un gravissimo impatto ambientale ma che distoglie risorse economiche da settori ben più importanti come quello dell'edilizia scolastica, della mobilità collettiva (ferrovie; piste ciclabili ecc.) e del risanamento ambientale".