Sabato, 25 Giugno 2016 17:13

L'Aquila: case Ater di via Amiternum, gli inquilini minacciano esposti

di 

Mura crollate e macerie ammonticchiate, crepe, transenne divelte. Nelle case Ater di via Amiternum il tempo sembra essersi fermato. La ricostruzione non è mai iniziata, tutto è come il 6 aprile 2009. Anzi, è molto peggio, perché nel frattempo i circa 60 appartamenti del complesso sono stati presi di mira da ladri e sciacalli, che hanno portato via tutto quello che si poteva prendere, dalle caldaie ai termosifoni, dai mobili agli infissi di porte e finestre. Tutt'intorno le palazzine è un immondezzaio a cielo aperto, perché la gente viene qui a scaricare ogni genere di rifiuti. E di notte le case vuote e abbandonate diventano un bivacco per senzatetto e anche un luogo di spaccio, tanto che qualche tempo fa sono dovute intervenire le forze dell'ordine.

I residenti sono esasperati, in primis per i ritardi che bloccano i progetti. Il 6 luglio ci sarà un incontro con il prefetto ma c'è chi, soprattutto i proprietari, che rappresentano il 20% degli inquilini, sta meditando di presentare anche esposti in procura.

Per il ripristino delle case popolari, l'anno scorso lo Stato aveva assegnato all'Ater più di 27 milioni di euro, una parte dei quali - 6 milioni - era stata poi "stornata" al Provveditorato alle Opere pubbliche, l'altra stazione appaltante.

Fino ad ora, tuttavia, il Mef ha trasferito nelle casse dell'azienda solo 5 milioni e mezzo, con i quali sono stati appaltati i lavori di una manciata di fabbricati (tre di competenza Ater e uno del Provveditorato); nessuno dei quali, peraltro, si trova nel complesso di via Amiternum. In totale, ha fatto sapere l'azienda, i milioni impegnati sono 11.

"Che fine hanno fatto gli altri soldi?" si chiedono i residenti di via Amiternum "Perché non vengono subito trasferiti all'Ater per iniziare le procedure d'appalto insieme al Provveditorato? E con che criterio sono stati appaltati i lavori assegnati finora? Qui ci sono progetti approvati e finanziati anche da tre anni. Le nostre sono le uniche case di questo quartiere ancora inagibili. Tra di noi ci sono anche persone che stanno pagando dei mutui".

"Nei giorni scorsi c'è stato un colloquio tra l'amministratore unico dell'Ater e l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, che ha poi informato anche Giampiero Marchesi, capo della Struttura di missione. Da quest'ultimo era arrivata la rassicurazione che all'Ater sarebbero stati trasferiti altri fondi ma ad oggi ancora non si hanno notizie se questo sia avvenuto o no".

La lentezza con cui sta procedendo la ricostruzione delle case popolari, sia quelle dell'Ater che quelle di proprietà del Comune dell'Aquila, si inquadra nel più generale stallo nel quale sta ristagnando la ricostruzione pubblica.

Ultima modifica il Sabato, 25 Giugno 2016 22:36

Articoli correlati (da tag)

Chiudi