Qualche giorno fa l'Asm aveva annunciato che il Comune dell'Aquila era pronto a votare una delibera che avrebbe autorizzato l'assunzione, per 45 giorni, di 28 lavoratori interinali, forza lavoro chiesta dall'azienda per rimpiazzare i troppi dipendenti in pianta stabile assenti per malattia e smaltimento ferie.
Una scelta, aveva spiegato la stessa Asm, resasi necessaria per far fronte alla maggiore mole di lavoro prevista per i tanti eventi e le tante manifestazioni che si succederanno in città tra luglio e settembre (Cantieri dell'Immaginario, Perdonanza, Festival Jazz).
Il ricorso alle assunzioni interinali, però, non piace per niente alla Cgil, che, in una nota firmata da Rita Innocenzi, membro della segreteria regionale con delega alle società paretcipate, stigmatizza la decisione dell'amministrazione.
"La notizia della predisposizione di una delibera a cura del Comune dell'Aquila circa l'autorizzazione per Asm perché questa possa procedere all'assunzione di personale interinale" scrive la Innocenzi "fa sorgere una riflessione basata sull'analisi di tre elementi: programmazione, coerenza amministrativa, etica. A seguito dei provvedimenti legislativi emanati negli ultimi anni, ripresi in alcuni indirizzi recenti, ogni amministrazione è tenuta a razionalizzare numero e costi delle proprie società partecipate e a prevenire fenomeni di corruzione".
"Stupisce che" prosegue la nota "proprio in questo contesto, l'amministrazione della città capoluogo si discosti dagli orientamenti generali in preda all'ennesima amnesia persino su quanto sostenuto in precedenza. Per anni, infatti, all'Aquila si è 'predicato' sui costi delle società, sul costo del personale, sugli esuberi del Centro Turistico e anche di Asm e si è paventato di aprire procedure di riduzione di personale. Addirittura tempo fa si sostenne la creazione di una nuova società da adibire alla gestione Progetto Case e Map dove ricollocare gli esuberi delle altre aziende".
"La Cgil" afferma la Innocenzi "anche unitamente ad altre organizzazioni sindacali, ha intelligentemente bocciato da subito le 'genialate' su nuove società suggerendo semmai il confluire in un unico contenitore sostenendo sempre la via della riorganizzazione interna. È in questo quadro che sono, infatti, transitati dipendenti di Asm e di Crgs in Ama e in Gran Sasso Acqua. Ora, se Asm ha 'miracolosamente' risolto tutti i suoi problemi, in particolare quelli più volte urlati dal Comune e riportati anche in documenti ufficiali, di certo prima di procedere all'assunzione di nuovo personale - anche in via temporanea - si ha comunque il dovere di attivare una ricognizione di tutto il personale presente nelle altre aziende con qualifiche compatibili alle esigenze di Asm".
"Si scoprirebbe così" osserva sempre il segretario regionale "che, non avendo bisogno di farmacisti, Asm potrebbe impegnare tranquillamente unità di personale da pescare all'interno del bacino delle 'municipalizzate' a partire dai dipendenti Afm ex cimiteriali per i quali, proprio qualche giorno fa, è scaduta la convenzione che li vedeva impegnati senza che il Comune si sia preoccupato per tempo di tale epilogo di inattività. Scadenze note, ferie, possibili morbilità ossia nulla di improvviso ed imprevisto che non sia affrontabile con le unità di personale già presenti nelle Società, in tal modo magari anche evitando di ricreare illusioni tra disoccupati che sperano di entrare con il contratto interinale credendo alla successiva assunzione in pianta stabile".
"La materia delicata delle società partecipate" conclude la nota "per ogni Amministrazione Pubblica interessata dovrebbe essere affrontata recuperando lo strumento della programmazione, con coerenza amministrativa e mantenendo un alto profilo etico".