Martedì, 05 Luglio 2016 19:29

D'Alfonso e l'incontro in Israele sull'acqua, con "chi asseta i palestinesi"

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E' duro l'attacco della Rete solidarietà con la Palestina e pace nel Mediterraneo di Abruzzo e Molise al presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, per la sua recente visita in Israele.

Il governatore, accompagnato dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini, dal presidente della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto e dall'imprenditore Luca Tosto (Walter Tosto Spa), ha incontrato domenica scorsa il management dell'azienda israeliana Mekorot, che gestisce le risorse idriche nel Paese mediorientale e anche nei territori occupati palestinesi.

E se la Regione dice che si sia trattato di "un'occasione di confronto con lo Stato leader mondiale per la conservazione dell'acqua, per lo sviluppo e la commercializzazione delle cleantech technologies, per la desalinizzazione dell'acqua, nonché per il trattamento delle acque reflue con successiva depurazione e riutilizzo delle stesse per l'agricoltura e l'industria", per la Rete di solidarietà con il popolo palestinese le cose vanno diversamente.

"Si è mancato di dire ovviamente che la Mekorot, attraverso la tecnologia dell'acqua e una spregiudicata politica aziendale ma anche con l'aiuto militare del proprio Stato, vuole accaparrarsi, in patria e fuori, la gestione e il controllo delle fonti idriche in linea con i processi di privatizzazione globali del bene comune acqua", afferma in una nota la Rete.

"Ma non è tutto - continua l'associazione - non è stato detto che l'azienda israeliana Mekorot è il braccio dell'apartheid israeliana nei confronti dei palestinesi, poiché l'accesso all'acqua è un diritto per gli israeliani, ma strumento di oppressione nei confronti dei palestinesi".

Le falde acquifere dalle quali la Mekorot estrae l'acqua da destinare alle colonie illegali israeliane e ai palestinesi sono nei territori palestinesi, ma a questi ultimi l'acqua verrebbe rivenduta ad un prezzo quattro volte superiore a quello che pagano gli israeliani. Il consumo pro capite degli israeliani sarebbe inoltre cinque volte maggiore rispetto a quello dei palestinesi, "questo anche perché, proprio l'azienda Mekorot interrompe soprattutto d'estate la fornitura di acqua ai palestinesi per riempire le piscine situate nelle colonie illegali israeliane e irrigare i campi all'interno delle stesse", sostiene la rete. 

Secondo un rapporto di Amnesty International, inoltre, "il consumo dei palestinesi raggiunge a malapena i 70 litri pro capite al giorno ben al di sotto del minimo giornaliero raccomandato dall'Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) di 100 litri pro capite" (il consumo giornaliero pro capite degli israeliani è di 400 litri). In più "in alcune aree rurali i palestinesi sopravvivono con solamente 20 litri al giorno, la quantità minima raccomandata per uso domestico in situazioni di emergenza. Da 180mila a 200mila palestinesi che vivono in comunità rurali non hanno accesso all'acqua corrente e l'esercito israeliano spesso impedisce loro anche di raccogliere quella piovana".

Insomma, per la Rete di solidarietà con la Palestina di Abruzzo e Molise D'Alfonso, Alessandrini, Di Benedetto - quest'ultimo in viaggio a sue spese, secondo quanto affermato oggi ad Abruzzoweb - avrebbero incontrato e stretto rapporti con chi "affama il popolo palestinese". Nel suo viaggio, la delegazione abruzzese ha incontrato anche l'ex presidente israeliano Shimon Peres.

E pensare che Pescara, da anni, è gemellata con la città palestinese di Ramallah. (m. fo.)

Ultima modifica il Martedì, 05 Luglio 2016 19:56

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