Il professor Renato Galzio, primario dell'unità operativa di Neurochirurgia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, si è dimesso.
Galzio ha consegnato la lettera con le proprie dimissioni direttamente nelle mani del manager Rinaldo Tordera.
Si conclude così, dunque, una settimana di polemiche al calor bianco tra lo stesso Galzio, il direttore generale della Asl dell'Aquila Tordera e alcuni esponenti politici marsicani, in particolare il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio e il consigliere regionale di Forza Italia Emilio Iampieri.
All'origine dello scontro, la decisione di Galzio di chiudere il reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Avezzano, privo dei numeri (in merito a ricoveri e interventi chirurgici eseguiti) necessari per continuare a esistere.
"Esiste una legge in Italia che prevede l’apertura di una neurochirurgia ogni 600 mila abitanti come minimo e come massimo ogni 1,2 milioni. L’Abruzzo che ha 1,2 milioni di abitanti ne ha tre, più un servizio a Chieti e uno ad Avezzano. Siamo al di fuori di ogni regola" aveva detto Galzio al quotidiano on line AbruzzoWeb. “La legge prevede che in Abruzzo ci siano due neurochirurgie. Se non hanno chiuso L’Aquila è perché il peso specifico dei ricoveri che abbiamo, secondo l’Agenzia sanitaria regionale, è alto. Questo non è un merito dell’amministrazione, ma della neurochirurgia che fa determinati tipi di operazioni. Per cui L’Aquila ha un peso di drg molto più grande”.
La chiusura della Neurochirurgia di Avezzano è andata di traverso, però, alla politica marsicana. Sia Di Pangrazio che Iampieri avevano pronunciato parole pesanti nei confronti di Galzio - uno dei luminari della neurochirurgia a livello non solo italiano ma internazionale - definendolo "barone della medicina" (Iampieri) e accusandolo di voler "soverchiare autoritariamente il reparto doi Avezzano" (Di Pangrazio).
Sentito per telefono da NewsTown, Galzio ha confermato di aver rassegnato le proprie dimissioni ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni o commenti.
E' evidente, tuttavia, come sulla sua scelta abbiano pesato non solo gli attacchi sferrati dalla politica ma anche l'atteggiamento del manager della Asl Rinaldo Tordera. Quest'ultimo, anziché avallare la decisione di Galzio di chiudere il reparto di Avezzano, si era subito affrettato a correggere il tiro parlando di “chiusura temporanea”, sconfessando dunque lo stesso primario.
Offeso dalla classe politica marsicana che fa capo a Di Pangrazio e abbandonato da quella aquilana (di cui Tordera è diretta espressione): ecco perché Galzio si è dimesso.
Inutile dire che un eventuale addio di Galzio sarebbe una perdita gravissima per il San Salvatore. Il reparto di Neurochirugia guidato da Galzio è uno dei reparti di eccellenza dell'ospedale aquilano. Sono circa 500 gli interventi chirurgici effettuati ogni anno da Galzio e dal suo staff, il 70% dei quali riguardano pazienti provenienti da fuori città (il 40% dalle altre Asl abruzzesi e il 30% da altre regioni italiane).
Tordera: "Stimo Galzio, spero prevalga buon senso"
“Questa mattina ho avuto un costruttivo incontro col prof. Renato Galzio, direttore del reparto di neurochirurgia di L’Aquila, al termine del quale gli ho confermato la mia stima”.
Lo afferma il Manager della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Rinaldo Tordera.
“Alla luce di tale colloquio”, aggiunge Tordera, “sono certo che, in questo momento di tensione, prevarrà il buon senso da parte di tutti, nell’interesse della nostra Asl”.
Di Nicola: "Intervengano Tordera e D'Alfonso"
"Apprendo, con stupore e preoccupazione, l’annuncio stampa delle dimissioni del prof. Renato Galzio da Primario del reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale San Salvatore di L’Aquila".
A scriverlo è il consigliere regionale Maurizio Di Nicola (Centro democratico).
"L’eccellenza della scuola medica che ha alimentato e diretto nelle sue specialità" afferma Di Nicola "mi impone di chiedere l’immediato intervento del Presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, e del Direttore Generale dell’ASL n. 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila, Rinaldo Tordera, per costruire le condizioni necessarie ad un ripensamento delle volontà del prof. Galzio, al quale voglio manifestare un sentimento di gratitudine e la massima stima per il lavoro svolto in favore della comunità abruzzese e della migliore sanità regionale".
Cialente: "Convocare subito Comitato ristretto dei sindaci"
"La vicenda relativa alla chiusura temporanea del reparto di Neurochirurgia nell’ospedale di Avezzano e alle problematiche connesse al piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, come ho sempre affermato, rappresentano dei nodi che spetta alla politica sciogliere".
A scriverlo è il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.
"Con l’auspicio che il dibattito non sia incentrato su semplificazioni, a cui necessariamente ci si riduce se ci si ferma ai comunicati stampa o alle dichiarazioni rese" afferma Cialente "ritengo sia utile convocare su questo argomento, oggi stesso, il Comitato ristretto dei sindaci, al quale chiederò di partecipare, oltre al direttore generale della Asl aquilana Rinaldo Tordera, anche all’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci e al direttore dell’Agenzia sanitaria Alfonso Masciocco".
"Nel frattempo invito caldamente il professor Renato Galzio a ritirare la sua lettera di dimissioni, che capisco essere anche legata a innegabili responsabilità medico legali alle quali è chiamato a rispondere".
Pietrucci: " Ho chiesto al professor Galzio di ritirare le dimissioni"
"Esprimo sostegno al professor Renato Galzio, anche a nome della Regione Abruzzo: l’ho sentito e gli ho chiesto di ritirare le dimissioni dandogli la mia piena solidarietà. Se il Reparto di Neurochirurgia dell’ospedale dell’Aquila ha raggiunto un livello di eccellenza che non ha eguali in tutto l’Abruzzo è anzitutto merito suo, anche con il supporto del dottor Alessandro Ricci. Dopo il terremoto avrebbero potuto fare scelte più comode, ma attraverso professionalità e competenza hanno consolidato la qualità di un reparto ammirato in tutta Italia" .
A scriverlo è il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd).
"Non è possibile mettere in discussione fatti e risultati sanciti dal campo, non è il modo giusto e produttivo di condurre una politica efficiente nel settore sanitario. E’ necessario perciò che la grave incomprensione rientri, in caso contrario si tratterebbe di un danno gravissimo per l’ospedale dell’Aquila, e soprattutto per i cittadini, gli utenti e i pazienti, che non mi farebbe certo rimanere inerme" .
Ugl: "Grave ingerenza politica"
"Assistiamo ancora una volta ad una gravissima ingerenza della politica nella sanità, che ha portato alle dimissioni del prof Galzio".
Ad affermarlo, in una nota, è il segretario regionale dell'Ugl Sanità Giuliana Vespa.
"Il nostro ospedale" prosegue la nota "già fortemente penalizzato dalla scelta politica di "declassarlo" facendoci perdere il secondo livello, non può certo permettersi di perdere anche un'eccellenza della neurochirurgia che attrae pazienti da tutta Italia".
"Ora" dichiara Vespa "il Direttore Generale Tordera si attivi affinchè questo ennesimo disastro a scapito del nostro nosocomio, venga scongiurato pensando solo al bene della nostra città, dei pazienti e di tutte quelle persone che si rivolgono al reparto di Neurochirurgia. Sia lui il primo a dire no all'ingerenza politica nella sanità!".
De Matteis e Liris: "Solidarietà e vicinanza a Galzio"
"Esprimiamo vicinanza umana e professionale al Prof. Galzio e a tutto il reparto di Neurochirurgia che da qualche giorno sono costretti a subire indebite pressioni e strumentali attacchi".
A dirlo sono i consiglieri comunali di centrodestra Guido Quintino Liris e Giorgio De Matteis.
"La materia sanitaria" scrivono i due consiglieri in una nota congiunta "è un mondo complesso di cui non tutti possono parlare, e su cui, soprattutto, non tutti possono esprimere parole in libertà. La disinformazione e i facili allarmismi sono strumenti politici ancestrali, vecchi e collaudati; riteniamo sia irresponsabile che detti strumenti vengano applicati all'ambito sanitario".
"Ciò che a noi interessa" affermano De Matteis e Liris "è il servizio sanitario, la qualità dell'offerta sanitaria e, di conseguenza, la salute dei cittadini; per questo ci battiamo e ci batteremo in futuro, senza scadere in ridicoli campanilismi e facili populismi: le elezioni amministrative 2017 ad Avezzano e a L'Aquila non devono essere il motivo della contesa, devono rimanere fuori rispetto ad una discussione che è meramente tecnica".
"La Neurochirurgia aquilana, il Prof Galzio e tutto il personale medico e paramedico" prosegue la nota "rappresentano un fiore all'occhiello non solo per l'Ospedale San Salvatore ma per tutta la ASL e per l'Università degli Studi dell'Aquila; dovrebbe essere motivo di vanto da parte di tutto il territorio della Provincia dell'Aquila avere un'offerta sanitaria invidiataci a livello nazionale ed internazionale".
"Chi si occupa della "cosa pubblica"" affermano i due consiglieri di opposizione "dovrebbe pensare al bene dei cittadini e dovrebbe studiare leggi e regolamenti: per parlare di sanità sarebbe opportuno conoscere i rudimenti di management sanitario, di risk management, di qualità di offerta sanitaria, di peso specifico e appropriatezza delle prestazioni".
"Leggere le dichiarazioni dei giovani del Pd sulla distribuzione delle risorse umane nell'ambito di una Asl, su inverosimili bacini d'utenza, sui tempi di intervento per un ictus" incalzano Liris e De Matteis "è, a dir poco, imbarazzante; constatiamo, intanto, che nessun esponente del partito democratico aquilano sia stato capace di rispondere a delle dichiarazioni tanto violente quanto pretestuose quali quelle rilasciate dai "compagni" di partito marsicani".
"Dal canto nostro" proseguono i due "aspettiamo l'esito del Comitato Ristretto dei 2Sindaci che, seppur tardivamente, è stato convocato da Massimo Cialente: ci auguriamo che in quella sede (auspichiamo la presenza di tecnici della materia, quali il Direttore dell'Agenzia Sanitaria Regionale) ci sia un confronto proficuo sul tema, che quella sede sia anche l'occasione di affrontare il dramma della penalizzazione delle aree interne (nel nuovo Piano Sanitario Regionale)".
"Vorremmo, infine" concludono Liris e De Matteis "che i Sindaci concordassero un codice etico di intervento sulle tematiche sanitarie, soprattutto sulla modalità di diffusione mediatica delle notizie: è un discorso che compete la responsabilità del ruolo che si riveste. Riteniamo, infatti, che se è vero che Galzio debba pensare a fare il medico, a maggior ragione chi fa altro nella vita dovrebbe pensare a fare altro".