Lunedì, 22 Agosto 2016 21:41

Bollette Case e Map, partono i ricorsi: "Denunceremo il Comune"

di 

Più passa il tempo più appare chiaro che la vicenda dei cosiddetti "bollettoni" del Progetto Case sia ormai un cul de sac dal quale il Comune non sa come uscire.

L'invio delle 5 mila e 500 bollette con i conguagli dei consumi di gas e energia elettrica riferiti al periodo aprile 2013-dicembre 2014, calcolati ancora secondo il criterio dei metri quadri [leggi qui l'approfondimento di NewsTown], ha scatenato la reazione rabbiosa di centinaia di assegnatari, che ora minacciano di intraprendere azioni legali contro l'ente.

Più che una minaccia, a dire il vero, quella dei ricorsi sembra essere una certezza: ieri, nell'insediamento di Paganica 2, è iniziata la raccolta firme per le procure da consegnare all'avvocato. Si proseguirà anche questa sera al Progetto Case di Bazzano, dove, alle 21, ci sarà una riunione durante la quale, alla presenza dell'avvocato Fausto Corti, saranno illustrate le varie strade percorribili.

“Anzitutto” spiega a NewsTown il legale “chiederemo al tribunale di accertare se il Comune ha il diritto di chiedere queste cifre (l'importo medio è di 500 euro ma c'è anche chi si è visto recapitare bollette da 2 mila e 500 euro, ndr) che sono state calcolate utilizzando sempre il criterio dei metri quadri e non quello dei consumi individuali ricavati dalla lettura dei contabilizzatori, come stabilito dalla legge. Noi crediamo di no, visto che la sentenza che aveva legittimato il calcolo in base ai metri quadri aveva specificato chiaramente che tale criterio era giustificato e giustificabile solo se limitato agli acconti. La stessa sentenza aveva stabilito che, per i conguagli, il computo doveva essere fatto tenendo conto dei consumi reali. Il Comune, da questo punto di vista, ha continuato a essere gravemente negligente, visto che le letture dei contabilizzatori non sono state ancora effettuate, con il pretesto che un migliaio di essi erano rotti o mal funzionanti”.

Non solo. Leggendo bene le bollette e le varie voci che le compongono, molti inquilini hanno notato più di una stranezza: ad alcuni sono stati addebitati costi, seppur minimi, anche per spese di gestione (che dovrebbero essere coperte, invece, dai canoni di compartecipazione); altri hanno notato importi incongrui o differenze significative tra piastra e piastra per quanto riguarda i consumi complessivi.

Inoltre continuano a rimanere irrisolte sia la questione dei consumi dell'acqua calda sanitaria (che, incidendo per il 30% sul totale dei consumi del gas, dovrebbero poter essere calcolati a parte) sia quella degli inquilini che vivono nei piani terra, che continuano a pagare bollette del gas molto più salate rispetto a chi abita negli appartamenti situati ai piani superiori.

Ma il problema principale rimane quello dei consumi calcolati al metro quadro. Non solo quelli pregressi, anche quelli futuri.

Il rischio è che, di questo passo - se, come sembra, dovranno essere sostituiti tutti i contabilizzatori (Cialente ha parlato di un costo totale di 7 milioni di euro ma, secondo i calcoli fatti da alcuni inquilini, sarebbero molti meno) - gli assegnatari non arriveranno mai a pagare solo per quanto effettivamente consumato.

I giorni passano in fretta, l'autunno è dietro l'angolo. Dopo la tregua concessa dalla pausa estiva, a ottobre il problema si presenterà di nuovo. L'impressione è che il Comune, non sapendo che pesci prendere, stia tergiversando: “Stiamo valutando la situazione e facendo i calcoli” ha detto Cialente una ventina di giorni fa a questo giornale in un'intervista nella quale scaricava molte responsabilità sul parlamento.

Tornando ai ricorsi e alle azioni legali che gli inquilini sono pronti a intraprendere, non è escluso che possano esserci anche esposti in procura, soprattutto contro i distacchi delle utenze e gli sfratti coatti eseguiti dal Comune.

Se, è il ragionamento dell'avvocato, gli importi delle bollette spedite in questi giorni non sono dovuti perché non rispondenti ai consumi effettivi e calcolati in modo non consono alla normativa, il Comune non può minacciare di togliere gas e elettricità. In tal caso, potrebbero configurarsi, sempre secondo l'avvocato, i reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e quelli di estorsione e tentata estorsione.

Ultima modifica il Martedì, 23 Agosto 2016 21:56

Articoli correlati (da tag)

Chiudi