“Amatrice per noi era un punto di riferimento. Lì andavamo a fare la spesa, portavamo i nostri bambini a scuola, ci recavamo per andare in banca o all'ospedale. Questo terremoto è molto peggio di quello di sette anni fa”.
Claudia Calandrella è una residente di Campotosto. Vive qui con il marito, un imprenditore edile, e, come tutti in paese, è preoccupata.
La scossa del 24 agosto, e le successive repliche, hanno fatto ripiombare tutti nella paura. E anche se non ci sono stati danni, molte persone sono tornate a dormire nelle quattro tendopoli allestite dal Comune e nei map non assegnati che il sindaco ha deciso di riaprire e mettere a disposizione. In due di essi sono state ospitate anche le prime due famiglie sfollate di Amatrice. Altre, probabilmente, arriveranno nei prossimi giorni.
“Il legame con Amatrice, per noi, è molto più forte di quello con L'Aquila” racconta sempre Claudia “Per Campotosto il terremoto della scorsa settimana è stato un duro colpo. Il paese, che era pieno di turisti e villeggianti, venuti anche per la sagra degli spaghetti all'amatriciana (che si sarebbe dovuta tenere sabato e domenica scorsi ad Amatrice, ndr), si è spopolato, sono ripartiti tutti. Noi residenti siamo spaventati. Molti di noi non se la sentono di rimanere a dormire in casa e da mercoledì passano la notte fuori”.
A parte la paura diffusa tra gli abitanti, girando per le strade del paese la situazione sembra essere relativamente tranquilla: “Non abbiamo avuto nuovi crolli” spiega il sindaco Luigi Cannavicci “ma un aggravamento di alcuni danni e lesioni preesistenti, causati dal sisma del 2009, questo sì. Non ho ritenuto necessario firmare, però, nessuna ordinanza di sgombero, ho chiesto solo l'abbattimento urgente di una stalla pericolante che affaccia sulla strada provinciale 577, quella dove transitano i mezzi diretti ad Amatrice. Abbiamo già fatto un sopralluogo generale con il tecnico comunale e nuovi rilievi saranno effettuati nei prossimi giorni. Attualmente abbiamo messo a disposizione i map che non erano ancora stati assegnati e allestito quattro tendopoli, attrezzate, però, solo per la notte, perché di giorno la gente sta in casa”.
In due degli otto map ancora liberi sono state sistemate due famiglie sfollate di Amatrice. Un'altra dovrebbe arrivare nei prossimi giorni: “Ma siamo pronti ad accogliere altri sfollati”.
L'unica vera emergenza riguarda quei bambini che andavano a scuola ad Amatrice e che, date le condizioni generali del paese e il crollo dell'istituto Capranica, non sanno, al momento, dove potranno iniziare l'anno scolastico. I genitori non vorrebbero portarli via da Amatrice ma, ora come ora, è quasi certo che, almeno per alcuni mesi, dovranno andare a lezioni da qualche altra parte: “Ho messo a disposizione il nostro edificio scolastico” afferma Cannavicci “sto aspettando una verifica strutturale perché non me la sento di mandare i bambini lì senza una verifica fatta ad hoc. Siamo pronti ad ospitare i nostri bambini come anche quelli di Amatrice e degli altri paesi limitrofi”.
Il terremoto ha causato anche la fine anticipata della stagione turistica, che qui normalmente si chiudeva a settembre inoltrato. Dopo mercoledì, molti villeggianti sono andati via, anche per non pesare sul Comune. I settori più colpiti sono quelli del commercio e della ristorazione ma ad aver subito un contraccolpo sono stati anche gli allevatori e i titolari di aziende zootecniche: “Questa scossa non ci voleva” scuote la testa Cannavicci “nel giro di mezza giornata il paese, che d'estate arrivava a contare anche 1600 presenze, si è letteralmente svuotato”.
Cannavicci, ex tecnico Enel, ha dato rassicurazioni anche sulla sicurezza delle tre dighe che delimitano il lago, gestite proprio dal colosso dell'energia: “Il comitato emergenze Enel ha già fatto un sopralluogo, sto aspettando una relazione. Le dighe comunque sono state progettate e costruite per resistere a scosse ben più importanti di quella di mercoledì quindi almeno da quel punto di vista possiamo stare tranquilli”.