Le scuole dell'Aquila - del suo comprensorio e dell'intera provincia - sono sicure?
A chiederselo, dopo il terremoto del 24 agosto - che, tra le altre cose, ha distrutto o reso inagibili ben dieci istituti scolastici (tra cui quello Capranica, ad Amatrice, ristrutturato pochi anni fa con i fondi della ricostruzione dell'Aquila) - sono in tanti, in primis i genitori degli studenti che tra non molto, poco più di una settimana, rimetteranno piede in aula.
Su Facebook è già partita una catena di Sant'Antonio, diventata virale, con la quale i papà e le mamme dei ragazzi chiedono, in una lettera indirizzata a tutte le autorità e le istituzioni locali e ai dirigenti scolastici, le copie dei certificati di idoneità antisismica degli edifici.
Le richieste verranno spedite anche tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
All'Aquila il Comune si è attivato subito per controllare le strutture di propria competenza, non riscontrando, finora, danni o problemi strutturali: “Nei giorni scorsi” dice a NewsTown l'assessore alle Opere Pubbliche Maurizio Capri “abbiamo effettuato dei sopralluoghi negli edifici in muratura che fanno parte del nostro patrimonio immobiliare, ossia gli asili, le scuole materne, elementari e medie. Presto faremo la stessa cosa anche per i Musp, che però non dovrebbero presentare criticità, visto che nascono già come strutture antisismiche”.
Per quanto riguarda, invece, le scuole di proprietà della Provincia, i sopralluoghi, fa sapere il presidente Antonio De Crescentiis, sono in corso: “Abbiamo iniziato dall'Aquila e dai comuni limitrofi, quelli più vicini all'area colpita dal terremoto, ma li faremo in tutta la provincia. Il nostro obiettivo è terminare prima dell'inizio delle lezioni”.
A quanto pare, però, almeno stando a ciò che dicono alcuni dirigenti scolastici, le verifiche stanno procedendo un po' a rilento: “Abbiamo chiesto alla Provincia di mandare qualche tecnico a controllare la situazione già mercoledì scorso, dopo la scossa” racconta la preside dell'Itis Amedeo Di Savoia dell'Aquila “ma ancora non si è visto nessuno”.
Inoltre, fa sapere De Crescentiis, dati i tempi stretti e l'alto numero degli edifici da passare in rassegna, i controlli non potranno essere troppo approfonditi: “Non sono perizie sismiche ma verifiche speditive, per capire se ci sono danni visibili” dichiara a NewsTown. Chissà se questo basterà a far stare tranquilli i genitori dei ragazzi.
Intanto, in alcuni grandi comuni, come Avezzano, la situazione tra famiglie e amministratori si è fatta già abbastanza tesa.
Stando a quanto appreso da NewsTown, è nato un caso intorno alla scuola elementare “Mario Pomilio”, che avrebbe problemi di agibilità. Ai genitori dei ragazzi non sono bastate le rassicurazioni date dal sindaco Gianni Di Pangrazio e dall'assessore Ferdinando Boccia. Sabato scorso si è svolta una riunione, protrattasi fino a tarda notte, al termine della quale il dirigente della Provincia Tiziano Amorosi, responsabile dell'edilizia scolastica, aveva prospettato, come soluzione provvisoria, il trasferimento dei bambini nelle aule dell'Istituto Tecnico per Geometri di Avezzano. Alternativa che però i genitori dei bambini non considerano sufficientemente sicura.