"Fino ad ora il lavoro è stato coeso, con una collaborazione molto importante tra tutti i livelli dello Stato, le Regioni, gli Enti locali, la Protezione Civile".
A dirlo è Vasco Errani, nominato ieri commissario straordinario alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 24 agosto scorso. Nel pomeriggio, Errani è arrivato a Montereale con il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per un incontro con il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, la Giunta, e i sindaci dei comuni abruzzesi in cui è stato dichiarato lo stato d'emergenza: Montereale appunto, Capitignano e Campotosto in provincia dell'Aquila, Valle Castellana e Rocca Santa Maria nel teramano. Come primo atto del Governo, in questi comuni - e così in altri 17 tra Marche e Lazio - è stata disposta la sospensione dei termini di pagamento delle fatture la fornitura di gas ed energia elettrica.
"Adesso, siamo nella fase di valutazione dei danni", ha sottolineato Errani. E per questo, il commissario sta facendo dei sopralluoghi nei territori colpiti dal terremoto: ieri, è stato ad Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto. Oggi, ha visitato invece l'Umbria, con tappa a Castelluccio di Norcia, prima di arrivare, in elicottero, nel borgo dell'alta Valle dell'Aterno.
Intorno al tavolo anche il Presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio De Crescentiis, il sindaco del capoluogo Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, originario di Montereale e che molto si sta spendendo per il suo territorio.
"Stiamo cercando di accellerare il più possibile la definizione e la valutazione del danno ad abitazioni, scuole, edifici pubblici, attraverso le schede Aedes", ha aggiunto. "E' un lavoro che prenderà un po' di giorni: è necessario, però, a valutare esattamente i numeri per quel che attiene la collocazione delle persone che non sono in grado di rientrare in casa e, rispetto a questa valutazione, per quel che riguarda la gestione dei campi tenda. Ho già detto che dobbiamo chiuderli al più presto, prima della cattiva stagione, per non lasciare nessuno in condizioni di difficoltà, trovando soluzioni temporanee - le così dette 'casette' - che avranno comunque una tempistica per la realizzazione, da definire a seguito dell'evidenza del numero di sfollati".
"Nei comuni dove institono zone rosse - ha spiegato Errani - cominceremo a valutare e a fare interventi con i Vigili del Fuoco per realizzare opere provvisionali che mettano in sicurezza le aree a rischio, così da poter riaprire, progressivamente - laddove possibile - le aree interdette e ridare vita alle comunità".
Intanto, la prossima settimana si terrà un incontro con le forze economiche e sociali. Si inizieranno ad individuare, così, le strategie d'intervento "per quel che riguarda imprese ed economia, cui vogliamo prestare massima attenzione, dal turismo al tema dell'agricoltura e degli allevamenti in modo particolare, e penso ai caseifici che insistono in questi territori. Se sarà necessario, collocheremo moduli provvisori per garantire ai piccoli imprenditori la gestione delle loro aziende".
Il cratere sismico, se si potrà definire così, verrà "delineato in questi giorni con Regioni e Comuni: ciò non toglie che laddove sarà dimostrato un nesso diretto tra terremoto e danno puntuale, anche in una struttura o in una casa fuori cratere, ci sarà il riconoscimento del danno". Poi, andrà approntata la pianificazione d'intervento più generale. Ma in questa prima fase, "sarò sul campo, per conoscere i problemi e capire quali risposte dare", ha ribadito il neo commissario. Senza perdere tempo "e senza parlare troppo: bisogna costruire i fatti. E non esistono modelli da seguire, in questo senso: l'unico modello è il territorio, salvaguardare l'identità e la qualità dei territori, ricostruendo meglio di prima. Questo faremo".
D'Alfonso, dossier 'abruzzese' ad Errani: "29 i Comuni che hanno segnalato lesioni e rotture"
Ad accogliere il commissario Vasco Errani, il presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso. Tra le mani, un dossier approntato in queste ore "a seguito di un censimento visivo, allo stato - ha spiegato il governatore a NewsTown - affidato alle segnalazioni dei sindaci, dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri che hanno svolto un'opera davvero meritoria".
Ovviamente, seguirà un censimento di "diagnostica tecnologica".
"Sono 29 i Comuni abruzzesi che, ad oggi, hanno comunicato cose e questioni. Si tratta di sole due amministrazioni in provincia di Pescara, le altre sono tra le province di Teramo e L'Aquila (in particolare: Capitignano, Montereale, Campotosto, Cagnano Amiterno, Barete, Pizzoli, Tornimparte, Scoppito). Il capoluogo del danno, nell'aquilano, è Montereale; nel teramano, invece, Valle Castellana".
Una sorta di cratere sismico abbozzatto, si potrebbe dire. Anche se "la dicitura di cratere sismico, direbbe Milia, è profondamente errata in senso tecnico, al momento, perché deve essere ancora identificato", ha sottolineato D'Alfonso. "L'ottimo Errani, mai improvvisato, ha lasciato intendere tra l'altro, che - probabilmente - non si userà mai questa dicitura".
Qual è l'informazione di qualità contenuta nel dossier? "Qui, c'è una prima sagoma dei Comuni dei quali ci occuperemo nel fare le verifiche: non ci accontenteremo delle segnalazioni, ovviamente. Se esistesse un comune, Rocca Cannuccia per dire, dove il sindaco, per esempio, segnala dei danni, non è che daremmo l'informazione per scontato, andremmo a verificarla puntualmente. Così faremo, Comune per Comune. Vogliamo rilevare la verità: e la verità è frutto del controllo visivo e del controllo diagnostico con l'utilizzo della tecnologia".
D'Alfonso ha poi evidenziato la volontà di un controllo all'invaso di Campotosto: "Non abbiamo esperienza di rottura di dighe in Italia, nonostante le sollecitazioni sismiche, ma non si esclude nulla. E non omettiamo di dare la dovuta importanza alla segnalazione del Dipartimento di allertare tutti i Comuni della fascia appenninica che, nei fatti, comincia da Montereale e finisce a Sulmona, comincia da Montereale e finisce a Valle Castellana con le diramazioni terriere e territoriali che rigurdano anche i Comuni che, ad oggi, hanno segnalato lesioni e rotture".
"Pretenderemo - ha spiegato il governatore - che reimparino a fare anche l'allarme di reazione all'emergenza sismica: in Abruzzo, tutti i Comuni hanno i piani ma dobbiamo implementare la capacità di metterli in esecuzione".
Il lavoro di raccolta delle segnalazioni, a ogni livello, terminerà l'8 settembre, "con una distinta su base modulare che permetterà a tutti di parlare un linguaggio univoco. Poi, controlleremo - uno per uno - tutti gli edifici oggetto di segnalazione. Solo allora si avrà una stima attendibile dei danni sofferti da Regione Abruzzo". A quel punto, dovrà attivarsi, per tempo, un lavoro di rendicontazione: "In Abruzzo, non c'era una tradizione di rendicontazione", la stoccata di D'Alfonso al suo predecessore, Gianni Chiodi. "Un miliardo di euro, in passato, non è stato rendicontato: neanche io avevo le direttive per fare le segnalazioni, ma ho usato criteri analogici".