Sembra essere sempre più vicina un'intesa sul tracciato del lotto C della Variante Sud.
L'altro ieri, a palazzo Silone, sede della Regione Abruzzo, il presidente D'Alfonso ha incontrato i sindaci dei quattro comuni interessati dal passaggio della superstrada Anas, ovvero L'Aquila (Massimo Cialente), Fossa (Fabrizio Boccabella), Poggio Picenze (Antonio Gialloreto) e Barisciano (Francesco Di Paolo).
“Una riunione veloce e informale” hanno minimizzato i diretti interessati. Anche a leggere lo stringato comunicato stampa della presidenza, sembrerebbe che, dalla riunione, non sia emersa nessuna novità rispetto agli ultimi accadimenti: “Le parti hanno assunto l'impegno di realizzare una infrastruttura che sia la meno impattante per l'ambiente circostante, visto che i lavori interesserebbero un area che comprende l'alveo del Fiume Aterno” si legge nella nota.
In realtà le cose sono andate diversamente.
Intanto è da considerarsi degno di nota il fatto che all'incontro non fossero presenti, perché non invitate, le associazioni, i comitati territoriali e le onlus che, in questi anni, hanno lottato per ottenere una diversa localizzazione dell'opera.
In secondo luogo, non è vero che si sia parlato del più e del meno. Anche se non si è discusso, nei dettagli, di tracciati o di ipotesi progettuali specifiche, è stato trovato un accordo di massima in grado di soddisfare più o meno tutti gli attori in campo, compresa la Regione.
Quel che è appare certo è che verrà abbandonato l'attuale, contestatissimo progetto (oggetto anche di un'inchiesta pubblica), inviso soprattutto a Fossa - visto che prevede l'esproprio di alcuni terreni ricadenti nei confini del comune - e che verrà chiesto ad Anas di dichiarare, mediante un atto formale, irricevibile l'alternativa presentata da alcuni comitati territoriali, quella che prevede adeguamento e messa in sicurezza della statale 17 senza la costruzione di nuove infrastrutture.
E' quasi sicuro che si ritornerà a una delle prime ipotesi progettuali avanzate da Anas. Non quella contro cui venne presentato ricorso al Tar (per ora rigettato, anche se non ancora pervenuto a un giudizio di merito), che prevedeva il passaggio della strada al di qua del fiume Aterno, ma la seconda, che spostava l'opera di là del corso d'acqua (confermando la realizzazione del viadotto e dello scavalco ferroviario), facendola poi raccordare con la statale 17, mediante una serie di rotatorie, in località S. Gregorio, più o meno all'altezza della biforcazione con la strada provinciale 261 (Subequana).
Una soluzione che accontenterebbe tutti tranne, appunto, il piccolo borgo di S. Gregorio, visto che la strada passerebbe a poche decine di metri di distanza dal centro abitato. Inoltre, qualora venisse sposata questa alternativa, alcuni Comuni dovrebbero rendere conto di come, negli ultimi due anni, hanno cambiato più volte parere, rimangiandosi anche accordi firmati in sede ministeriale (è il caso di Fossa, Barisciano e Poggio Picenze).