La questione è emersa qualche giorno fa grazie ad una denuncia di un sacerdote del napoletano.
Migliaia di ricette mediche provenienti dall'Abruzzo - principalmente dalla provincia dell'Aquila - e dalla Sicilia sono state sversate e abbandonate in una discarica abusiva nelle campagne a nord di Napoli, tra i comuni di Afragola, Caivano, Acerra e Casalnuovo, in quella zona denominata "Terra dei fuochi" che da anni viene martoriata da roghi tossici e tonnellate di rifiuti pericolosi depositati illegittimamente.
Migliaia di ricette mediche, con tanto di dati del paziente, del medico curante, della farmacia e del farmaco, abbandonate in bustoni in piena campagna, come è possibile vedere anche dal video reportage pubblicato ieri da Fanpage.it.
Secondo la legge, le ricette mediche devono essere conservate dalle Aziende sanitarie locali (Asl) per un periodo di tre anni, oltre i quali possono essere bruciate e distrutte, attraverso una specifica procedura di affidamento del servizio dato direttamente dalle Asl.
Per questo la Regione Abruzzo, da cui dipendono le quattro Asl della regione, attraverso il suo Dipartimento salute e welfare, ha attivato un servizio ispettivo. Ma a Palazzo Silone, ad ora, nessuno sa nulla della vicenda, compreso l'assessore alla Sanita Silvio Paolucci (Pd): "Non appena ci verranno comunicati ulteriori sviluppi negli accertamenti - ha detto al Messaggero Paolucci - provvederemo a informare tutti i nostri concittadini, perché si tratta di un fatto grave, su cui va fatta piena chiarezza".
Un primo passo potrebbe essere individuare la filiera che avrebbe dovuto portare allo smaltimento regolare delle ricette. Non si trovano molte tracce nelle sezioni Amministrazione trasparente delle Asl abruzzesi, se non per quanto riguarda le aziende dell'Aquila e di Teramo, che affidano - in attesa della effettiva autorizzazione della "Commissione per la distruzione" - lo smaltimento dei documenti (tramite incenerimento) in un impianto di Noale (Venezia), ad opera di un'impresa veneta.
Per quanto riguarda la Asl 1, però, si tratta di una deliberazione [leggi] disposta dall'ex direttore generale Giancarlo Silveri, datata 2015 ed inoltre riferita alle ricette dell'anno 2009, mentre sembra che le ricette abbandonate siano tutte del 2003.
Ad ogni modo, ancora non ci sono responsabili nè indagati per il "mistero" - così è stato definito da alcuni organi di stampa abruzzese - delle ricette mediche abbandonate ad Afragola. E' invece partita un'indagine dei Nas di Napoli, che hanno informato i colleghi pescaresi e gli stessi funzionari regionali del servizio ispettivo.
Intanto, nella "terra dei fuochi" i roghi tossici continuano incessantemente, con gruppi di cittadini attivisti riuniti in comitati, da soli a lottare contro pratiche ripetute e consolidate firmate dalla regia della criminalità organizzata.