Nel pomeriggio di ieri, personale del Settore anticrimine del Commissariato della polizia di Stato di Sulmona (L'Aquila), su disposizione del gip presso il Tribunale di Sulmona, Marco Billi, ha eseguito la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un quarantanovenne residente a Pettorano sul Gizio (L'Aquila), ma originario della Campania, responsabile dei reati di atti persecutori, minaccia aggravata, violenza privata e lesioni personali aggravate, nei confronti della ex moglie.
La donna già in passato aveva denunciato l'uomo, ottenendo per due volte l'emissione della misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare, misura più volte violata dall'ex coniuge.
Lo scorso 30 luglio, la donna, mentre passeggiava a Sulmona insieme all'attuale compagno, era stata raggiunta dall'ex marito, che la colpiva sul volto e inveiva contro di lei offendendola pesantemente e minacciando entrambi di morte. Le minacce e gli insulti proseguivano anche alla presenza degli operatori della volante del Commissariato intervenuti, e l'aggressore si allontanava solo dopo essere stato invitato espressamente a farlo dagli agenti.
Poche ore più tardi la donna richiedeva nuovamente l'intervento della Volante del Commissariato, riferendo di essere stata speronata dall'ex marito mentre si trovava a bordo della sua autovettura in compagnia del figlio minore.
Agli agenti intervenuti, che constatavano diversi danni a entrambi i veicoli, la donna raccontava di essere stata affiancata dall'ex marito che, con diverse manovre pericolose, la spingeva fuori strada costringendola a fermarsi. Sia lei che il figlio, a seguito dell’incidente, riportavano delle lesioni giudicate guaribili dai medici, rispettivamente, in 6 e 7 giorni.
Nei giorni successivi la donna si presentava in Commissariato e sporgeva formale denuncia nei confronti dell'ex marito, raccontando di subire da anni violenze, minacce e atti persecutori. L'uomo aveva più volte detto anche ai due figli che avrebbe fatto uccidere la donna, assoldando qualcuno. Anche il compagno della donna era stato minacciato di morte in diverse occasioni.
Tali circostanze venivano confermate dai diretti interessati e dai genitori del compagno, anche loro avvicinati e minacciati dal quarantanovenne.
In considerazione dei gravi episodi intimidatori avvenuti il 30 luglio, la donna decideva di allontanarsi, ottenendo ospitalità fuori regione.
Per l'elevato pericolo di reiterazione dei reati, per la personalità violenta dell'uomo, e per il fatto di aver violato in passato le misure cautelari adottate nei suoi confronti, il gip ha accolto la richiesta del Procuratore della Repubblica di Sulmona, Giuseppe Bellelli, disponendo la custodia in carcere. L'uomo è stato condotto presso il carcere di Sulmona.