Giovedì, 22 Settembre 2016 14:40

Atti persecutori, danneggiamento e lesioni personali ai danni di una donna: arrestata famiglia aquilana

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Una intera famiglia di tre persone è stata arrestata all'Aquila insieme ad un quarto soggetto per atti persecutori, danneggiamento e lesioni personali ai danni di una donna.

Le indagini della squadra Mobile, suffragate da numerose denunce della vittima, hanno appurato come le prime vessazioni siano iniziate all'indomani del terremoto del 2009, quando il capofamiglia, un 60enne, ha iniziato ad indirizzare attenzioni sessuali sulla vittima. Nell'aprile del 2013, l'uomo venne arrestato ai domiciliari con l'accusa di atti persecutori e violenza sessuale, ma non ha mai desistito dal suo atteggiamento neanche quando la misura restrittiva è stata sostituita con il divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Dal quel momento, insieme alla moglie, una cinquantenne dell'Aquila, e alla figlia vent'anni, l'uomo ha messo in atto nei confronti della vittima e della sua famiglia atteggiamenti illeciti, dagli atti persecutori al danneggiamento con liquido altamente corrosivo delle autovetture, dall'infrazione della loro abitazione a pedinamenti, appostamenti ed in alcuni casi persino 'aggressioni fisiche'.

Alla famiglia della donna è stata anche incendiata la casetta di legno dove erano stati depositati tutti i mobili della casa distrutta dal terremoto.

Le indagini, supportate da varie testimonianze, intercettazioni telefoniche ed ambientali, comparazione e riscontri dei dati acquisiti, hanno appurato che l’uomo, nel compimento delle sue azioni criminose, ha più volte chiesto ed ottenuto l’aiuto di un suo amico, un aquilano 45enne.

La Mobile ha eseguito gli arresti ieri pomeriggio in esecuzione di un'ordinanza del giudice per le indagini preliminari, che ha disposto i domiciliari per l'uomo, il divieto di avvicinamento alla vittima ed ai propri congiunti per la moglie e la figlia e l'obbligo di dimora per l'amico.

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