Mercoledì, 28 Settembre 2016 17:59

Variante Sud: si torna a vecchio tracciato, maggioranza spaccata

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"Sembra essere sempre più vicina un'intesa sul tracciato del lotto C della Variante Sud", anticipavamo su NewsTown il 7 settembre scorso, a margine dell'incontro a Palazzo Silone tra il governatore Luciano D'Alfonso e i sindaci dei quattro comuni interessati dal passaggio della superstrada Anas, ovvero L'Aquila (Massimo Cialente), Fossa (Fabrizio Boccabella), Poggio Picenze (Antonio Gialloreto) e Barisciano (Francesco Di Paolo).

E ora, ci sono le 'carte' a confermare la giustezza della nostra indiscrezione.

Il 12 settembre, i sindaci hanno inviato una nota al governatore - con riferimento alla riunione di Palazzo Silone - sottolineando "l'importanza della realizzazione di una variante della SS 17 finalizzata a migliorare, rendere più veloce e sicuro, il collegamento fra la città capoluogo e la città di Pescara" e ribadendo che, "esaminati i percorsi che nel corso degli anni sono stati proposti", quello che meglio risponde alle esigenze manifestate è il tracciato che sposta l'opera di là del corso d'acqua, confermando la realizzazione del viadotto e dello scavalco ferroviario, con il raccordo sulla statale 17 mediante una serie di rotatorie in località S. Gregorio, più a monte, tuttavia, della biforcazione con la strada provinciale 261 (Subequana) come prevedeva il progetto iniziale.

Cialente e i colleghi Boccabella, Gialloreto e Di Paolo, in altre parole, hanno proposto di abbandonare l'attuale, contestatissimo progetto, inviso soprattutto al Comune di Fossa visto che prevede l'esproprio di alcuni terreni ricadenti nel territorio comunale, rigettando, tuttavia, anche l'ipotesi progettuale avanzata, negli ultimi mesi, da alcuni comitati territoriali, quella che prevede l'adeguamento e la messa in sicurezza della statale 17 per intenderci.

Si torna ad una delle prime ipotesi progettuali firmate dall'Anas, insomma. Soluzione condivisa dal governatore D'Alfonso che, infatti, non ha perso tempo e già il 20 settembre ha inviato una nota all'Anas e un'altra al presidente del comitato Via, l'avvocato Cristina Gerardis, sottoponendo alla loro attenzione l'intendimento dei sindaci.

In questo modo, tuttavia, i sindaci hanno scavalcato gli atti d'indirizzo votati dai Consigli comunali. In particolare, l'assise del capoluogo aveva approvato a metà giugno, all'unanimità, una mozione bipartisan che impegnava sindaco e giunta "ad avviare, insieme alla Regione, un dibattito pubblico per discutere dell'opera, ribadendo, nel frattempo, 'la netta contrarietà' a tutte le ipotesi progettuali proposte dall'Anas"; un simile ordine del giorno era stato votato anche dal Ctp di Paganica. Sebbene Cialente, audito stamane in Commissione territorio con l'assessore Pietro Di Stefano, abbia ribadito che l'ipotesi di variante condivisa dai sindaci diverga da quella già approntata dall'Anas, almeno per il raccordo con la statale 17 come detto, è chiaro che la proposta ricalchi il progetto Anas.

Ma che cosa accadrà ora? A quanto si è appreso, Anas sta già redigendo il progetto di variante sull'ipotesi avanzata dai sindaci e, a breve, dovrebbe renderlo pubblico, in un disegno unico con i lotti A e B. A quel punto dovranno esprimersi i Consigli comunali, chiamati ad approvare, o meno, la proposta di tracciato. E non possono certo escludersi sorprese: stando al Comune dell'Aquila, infatti, centrodestra e partiti di sinistra in maggioranza potrebbero votare contro. Va da sé che la variante sud e il connesso Ponte sulla Mausonia, così come il Piano di sviluppo del Gran Sasso, diverranno argomenti di campagna elettorale e potrebbero acuire, tra l'altro, le divisioni in seno alla coalizione di centrosinistra che ha governato in città negli ultimi 10 anni.

"La prima cosa da chiedersi è se si vuole realizzare l'opera oppure no: ritengo che l'opera sia d'interesse pubblico perché, come per le altre città del mondo, anche L'Aquila deve dotarsi di una variante che permetta di tenere fuori il traffico pesante dai centri abitati", ha spiegato Cialente ai microfoni di NewsTown. "Detto questo, la variante si deve fare e non possiamo permetterci di perdere i finanziamenti. Dunque, alla luce delle perplessità emerse in questi mesi, abbiamo proposto ad Anas di riproporre uno dei tracciati già progettati, ma con dei miglioramenti che permetterebbero di soddisfare le esigenze di tutti, l'abitato di San Gregorio compreso", ha aggiunto.

Cialente è chiaro: l'ipotesi avanzata dai Comitati non può essere accolta. "L'Anas ha detto chiaramente che è irricevibile: si tratterebbe, infatti, di realizzare un ponte all'altezza di Paganica per attraversare la ferrovia che coinvolgerebbe anche Bazzano. A quel punto, un Comitato lo animerei io stesso: è impensabile che una strada che deve diventare urbana, il tratto Bazzano-Sant'Elia fino a San Gregorio, si trasformi in una superstrada, tagliando in due la città". E sulla espressa contrarietà di Enrico Perilli e Giustino Masciocco, oltre che di alcuni consiglieri di centrodestra, il primo cittadino è altrettanto chiaro: "Sarà argomento di campagna elettorale, come il Gran Sasso e l'idea futura di città. E' su questi argomenti che si costruiscono le maggioranze: mai come in questo momento ci sarà uno scontro di idee".

"Il problema vero credo sia l'Anas", ha sottolineato Perilli. "Non c'è la volontà di lavorare sulla proposta dei comitati, la sistemazione della statale 17 che, a mio parere, è possibilità che va quantomeno studiata e approfondita. Anas invece si rifiuta, non ci sono documenti ufficiali che boccino il progetto depositato il giorno dell'inchiesta pubblica, ad inizio agosto: hanno preferito lavorare, piuttosto, su altri 5 progetti. Si torna, dunque, al tracciato originario che presenta gli stessi problemi di sempre: una diga in zona alluvionale che va ad atterrare in mezzo alle case".

In Consiglio comunale, non ci sarà una diversità d'opinione dal solo punto di vista tecnico, avverte Perilli, "sul come realizzare la strada", ma anche sulla visione di sviluppo del territorio, e "ribadisco il mio punto di vista: siamo una città che, purtroppo, ha tutti gli indicatori demografici in calo e, dunque, è inutile continuare a costruire strade come fossimo 200 mila persone. Prima, andrebbero costruite le condizioni per crescere dentro la città, e penso all'università, alle industrie. Non vuol dire che siamo contrari alla realizzazione di strade, piuttosto andrebbero fatte con intelligenza. E' questo che contesto all'Anas: negli ultimi vent'anni, ha riempito il paese di cemento, creando grandi guadagni a chi realizza le opere che, però, troppo spesso finiscono per essere delle incompiute o per non servire realmente ai territori. Servono, invece, i servizi: scuole, distretti sanitari, ciò che rende insomma una città vivibile".

Ultima modifica il Giovedì, 29 Settembre 2016 12:06

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