Il gup del tribunale dell'Aquila, Guendalina Buccella, ha condannato, con rito abbreviato, Stefano Manni, l'ex carabiniere neofascista accusato di terrorismo ed eversione, a sei anni di reclusione.
Il pm Antonietta Picardi aveva chiesto 9 anni. Assolto invece, sempre nel medesimo processo, Franco Montanaro, di Roccamorice (Pescara), arrestato insieme a Manni ed altre 14 persone nel dicembre 2014.
Manni, originario di Montesilvano, era a capo del gruppo politico clandestino neofascista “Avanguardia ordinovista”, smembrato dall’operazione “Aquila nera”, condotta in diverse regioni - Abruzzo, Lombardia, Piemonte Lazio e Campania - dal Ros dei carabinieri.
Nello specifico, Manni era accusato di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico e associazione finalizzata all’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Oltre agli arrestati, nell’inchiesta erano state indagate a piede libero altre trenta persone, tutte rinviate a giudizio, anche se per reati diversi.
Tra gli obiettivi del gruppo neofascista c’erano l'ex presidente Napolitano - "Questo è il momento storicamente perfetto per carbonizzare Napolitano e la sua scorta. Da qui deve iniziare la liberazione d’Italia" era una delle frasi shock contenute nelle intercettazioni - gli ex presidenti della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane, il vicesindaco dell’Aquila ed ex procuratore Nicola Trifuoggi e l’allora leader dell’Unione di centro Pier Ferdinando Casini.
Il gruppo mirava a preparare attentati contro politici e giudici e contro sedi di istituzioni e organi dello Stato come questure, prefetture e sedi di Equitalia.
Pezzopane: "Vicenda gravissima"
"La vicenda che emerge dall'operazione 'Aquila nera', condotta in diverse regioni d'Italia dai carabinieri del Ros e che ha portato alla condanna del gruppo 'Avanguardia ordinovista' da parte del tribunale dell'Aquila, è allucinante e gravissima. Un'associazione per delinquere, con un repertorio ispirato al nazismo e al terrorismo dell'estrema destra, con diversi esponenti abruzzesi, aveva pianificato una serie di agguati a varie personalità, tra cui la sottoscritta".
Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
"Oltre a me - prosegue Pezzopane - dovevano essere colpiti il presidente emerito Giorgio Napolitano e gli ex presidenti della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi. L'operazione aveva già portato all'arresto di una ventina di persone a partire dal 2014. All'inizio di questa vicenda dolorosa, mi sembrava impossibile potesse riguardare anche me. Invece nel complesso, grazie all'impegno e lavoro degli inquirenti e dei magistrati, che ringrazio, le indagini hanno portato alla luce una centrale sovversiva che pianificava agguati ed attentati. E' allarmante scoprire come gli esponenti politici e le istituzioni stesse possano essere sempre oggetto di azioni criminali, che per fortuna vengono sventate dalla competenza e dall'efficienza delle nostre forze dell'ordine e dalle autorità giudiziarie".