"Dicevano di esser pronti a colpire prima di Natale, per questo gli arresti sono avvenuti oggi". E' quanto hanno raccontato stamane in conferenza stampa gli inquirenti al termine dell'operazione dei Ros coordinata dalla Procura dell'Aquila che ha portato all'arresto di quattordici persone e a perquisizioni a carico di altri 31 indagati di undici regioni italiane, tutti accusati di far parte di una formazione di estrema destra con base in Abruzzo denominata "Avanguardia Ordinovista".
Un "gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista 'Ordine Nuovo', progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, utilizzando i social network quale strumenti di propaganda eversiva".
Nell'ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico ed associazione finalizzata all'incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Stefano Manni, la persona ritenuta a capo dell'organizzazione, è stata arrestato a Montesilvano. Manni, in passato, era stato sottufficiale dei carabinieri ma era stato congedato più di 15 anni fa. Il ruolo di indirizzo ideologico era affidato invece all'ex ordinovista Rutilio Sermonti (93 anni) autore del documento denominato "Statuto della Repubblica dell'Italia Unita" fatto circolare tra gli associati e che rappresenta una sorta di nuova Costituzione della Repubblica, composta da 85 articoli e 10 disposizioni transitorie, nella quale viene tracciato il nuovo ordine costituzionale della nazione ispirato all'epoca fascista.
Oltre a Manni sono stati arrestati: Marina Pellati, 49 anni, compagni del Manni, nata a Varese residente a Montesilvano; Luca Infantino, 33 anni, nato a Legnano (Milano); Piero Mastrantonio, 40 anni, nato a L'Aquila residente a Collebrincioni (L'Aquila); Emanuele Pandolfina del Vasto, 63 anni, nato a Palermo e residente a Pescara; Franco Montanaro, 46 anni, nato a Roccamorice (Pescara); Franco La Valle, 49 anni, nato a Chieti; Maria Grazia Callegari, 57 anni, nata a Venezia residente a Torino; Franco Grespi, 52 anni, nato a Milano; Ornella Garoli, 53 anni, nata a Milano; Katia De Ritis, 57 anni, nata a Lanciano (Chieti). Ai domicliari invece sono finiti Monica Malandra, 42 anni, nata a L'Aquila residente a Collebrincioni (L'Aquila); Marco Pavan, 30 anni, nato a Padova; Luigi Bucchianico Di Menno, 47 anni, nato a Lanciano (Chieti). Agli arresti domiciliari: Monica Malandra, 42 anni, nata a L'Aquila residente a Collebrincioni (L'Aquila), Marco Pavan, 30 anni, nato a Padova, Luigi Bucchianico Di Menno, 47 anni, nato a Lanciano (Chieti).
I particolari dell'inchiesta sono stati illustrati nella sede della procura dell'Aquila da Fausto Cardella, procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, il sostituto procuratore Antonietta Picardi, il generale Mario Parente, comandante del R.O.S e Claudio Quarta, comandante dei carabinieri legione Abruzzo.
L'organizzazione, hanno spiegato gli inquirenti, agiva su un doppio livello: uno lecito, nel quale progettava di candidarsi anche alle elezioni tramite un partito e faceva propaganda xenofoba sui social network; l'altro clandestino, mediante l'approvigionamento di armi e l'autosostentamento del sodalizio tramite l'uso di chat riservate. Nei loro progetti la parte eversiva sarebbe servita per creare consenso sul piano elettorale.
Per reperire le armi il gruppo aveva progettato anche una rapina ai danni di un collezionista che le deteneva legalmente. Tramite un difetto amministrativo nella detenzione dell'arsenale, i carabinieri hanno trovato il modo di sequestrare tutte le 21 armi da fuoco in modo da sventare preventivamente la rapina. Ma l'organizzazione per procacciarsi le armi aveva contatti anche all'estero, in Slovenia, o come affermato in conferenza stampa dal comandante del Ros Mario Parente, "cercava di recuperare armi sotterrate durante l'ultimo conflitto bellico e ancora funzionanti per poi passare all'azione".
Due carabinieri del Ros sono stati infiltrati all'interno dell'organizzazione e vari computer sono stati messi sotto controllo per più di un anno.
Il gruppo aveva come simbolo l'ascia bipenne di Ordine Nuovo con una "A" ed una "O" stilizzate nel logo e aveva contatti anche con altre formazione di destra estrema come la "scuola politica Triskele", i "nazionalisti Friulani", il Movimento Uomo Nuovo" e la "Confederatio".
Il sodalizio dunque si rifaceva alle idee dell'eversione di destra degli anni Settanta, attualizzate però con tematiche più legate ai giorni d'oggi e focalizzate principalmente sull' "invasione straniera".
Tra gli obiettivi del gruppo dunque c'erano stranieri e immigrati, ma anche sedi di Prefetture e di Equitalia e personalità delle istituzioni alcune difficilmente raggiungibili, altre invece facili obiettivi perché senza scorta.
Più in generale è significativo leggere nell'ordinanza che "lo scenario politico ed economico italiano e' considerato dal Manni e dal suo circuito ideologico l'humus favorevole per sollecitare sentimenti di antisemitismo e xenofobia, affiancati da marcate forme di istigazione ed incitamento ad azioni estreme, indirizzate sia contro personalita' politiche che contro la magistratura".
Ma quanto era concreta l'ipotesi che il grupo potesse colpire? "Crediamo di essere arrivati prima", ha risposto a Newstown il Procuratore Cardella come si può vedere anche nel video sopra. "Progetti ne avevano - ha contionuato Cardella - poi dopo cosa avrebbero fatto non lo so ma non potevamo certo correrre il rischio che li attuassero".
Manni postava sui social network frasi minacciose ora alla volta del Presidente della Republbica Napolitano, ora della Presidente della Camera Cecile Kyenge ma anche di personaggi senza scorta come Pieferdianando Casini o l'ex Governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi (a cui forse non a caso una scorta verrà assegnata nello scorso aprile). L'organizzazione progettava di assassinare il noto ordinovista Marco Affaticato, ritenuto "infame" poiché, secondo il sodalizio, legato ai servizi segreti.
Tutti gli indagati
Luca Infantino, nato a Legnano (Milano), il 1° gennaio 1981, residente a Legnano;
Rutilio Sermonti, nato a Roma il 18 agosto 1921, residente a Colli del Tronto (Ascoli Piceno);
Mario Mercuri, nato a Peritoli (Ascoli Piceno) il 23 dicembre 1939, residente a Colli del Tronto (Ascoli Piceno);
Valerio Ronchi, nato a Mariano Comense (Como) il 16 giugno 1966, residente ad Arosio (Como);
Giuseppa Caltagirone, nata a Casteldaccia (Palermo) il 1° gennaio 1961, residente ad Arosio (Como);
Cristian Masullo, nato a Palmanova (Udine) il 3 gennaio 1973, residente a Udine;
Fabrizio D'Aloisio, nato a Roma il 4 novembre 1964, residente a Fara in Sabina (Rieti);
Anna Maria Scarpetti, nata a Roma il 24 agosto 1953, residente a Roma;
Annamaria Santoro, nata a Torino il 12 giugno 1967, residente a Moncalieri (Torino);
Serena Vecchiattini, nata a Codigoro (Venezia) il 20 marzo 1979, domiciliata in Germania;
Nicola Trisciuoglio, nato a Napoli il 29 settembre 1961, residente a Napoli;
Daniela Bugatti, nata a Milano il 14 giugno 1960, residente a Milano;
Loredana Bianconi, nata a Roma il 24 marzo 1964, residente a Roma;
Francesco Gallerani, nato a Castelmassa (Padova) il 17 agosto 1954, residente a Castelmassa;
Marcello De Dominicis, nato Penne (Pescara), il 13 marzo 1976, residente a Pianella (Pescara);
Monica Copes, nata a Varese il 31 ottobre 1978, residente a Besano (Varese);
Luigi Nanni, nato a Caracas (Venezuela) il 20 maggio 1966, residente a Canosa Sannita (Chieti);
Mario Giovanni Pilo, nato ad Olbia (Sassari) il 22 agosto 1958, residente ad Oschjri (Sassari);
Antonio Esposito, nato a Castellammare di Stabia (Napoli) il 24 dicembre 1963, residente a Castellammare di Stabia;
Marco Cirronis, nato a Cagliari il 14 ottobre 1978, residente ad Oristano;
Jacopo Cozzi, nato a Cuggiuono (Milano) il 15 giugno 1993, residente a Olgiate Olona (Varese);
Alberto Bernasconi, nato a Como il 27 novembre 1990, residente a Solbiate (Como);
Tiziana Agnese Mori, nata a Pavia il 18 gennaio 1968, residente a Giussago (Pavia), nella frazione di Stazione Certosa;
Giovanni Trigona, nato a Palermo l'11 luglio 1965, residente a Lodi;
Marianna Muzzarelli, nata a Modena il 9 settembre 1971, residente a Maranello (Modena);
Maria Grazia Rapacchietta, nata a Civitavecchia (Roma) il 23 luglio 1965, residente a Civitavecchia - con provvedimento del prefetto di Roma ha cambiato il proprio cognome in Santi Zuccari;
Miroslawa Legerska, nata a Cadca (Slovacchia) il 4 luglio 1966;
Giovanni Amorelli, nato a Gorizia il 27 febbraio 1976, residente a Venezia;
Maurizio Gentile, nato a Roma il 6 aprile 1961, residente a Gorizia