Venerdì, 07 Ottobre 2016 19:47

Inceneritore, Mazzocca: "Non si farà". Marcozzi: "Sia serio, si dimetta"

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L'ipotesi 'inceneritore' in Abruzzo è insostenibile, dal punto di vista ambientale - per configurazione geomorfologica e per le condizioni microclimatiche - e pure sotto il profilo economico-finanziario: la quantità di indifferenziato prodotto, che negli ultimi due anni è diminuita sensibilmente, non renderebbe infatti positivo il rapporto costi-benefici di un'impresa siffatta nella nostra Regione.

A dirlo è il sottosegretario con delega all'ambiente Mario Mazzocca che ha inteso, così, tranquillizzare gli abruzzesi a seguito della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del DPCM d'applicazione dell'art. 35 del così detto Sblocca Italia, che prevede la realizzazione di otto inceneritori con recupero di rifiuti urbani e assimiliati sul suolo nazionale, di cui uno, appunto, in Abruzzo. In altre parole, la nostra Regione produce una quantità di 'rifiuto indifferenziato' "del tutto insufficiente a supportare la produttività di un impianto di incenerimento. A meno che qualcuno non pensi di sopperire a tale mancanza con rifiuti provenienti da altre Regioni, per esempio da Roma - la stoccata alla consigliera regionale Sara Marcozzi che ne ha chiesto le dimissioni - laddove le croniche criticità del sistema di gestione dei rifiuti sono state elevate all'ennesima potenza dall'evidente inefficienza di soli pochi mesi di governo pentastellato".

"Abbiamo avuto più volte modo di sottolineare come il nostro Piano Regionale Gestione Rifiuti preveda un unico scenario che è esclusivamente rivolto a principi d'economia circolare ed abbandona definitivamente quello dell'incenerimento della vecchia stesura di Piano ereditato dalla passata amministrazione", ha aggiunto Mazzocca.

Che non ha mancato un'altra bordata ai 5 Stelle: "Siamo abituati alle sortite sconclusionate della Marcozzi ed ai suoi metodi di bassa demagogia. La sua esternazione è l'ennesima ed evidente riprova della giustezza e della proficuità del lavoro che, nell'ambito del governo regionale, stiamo svolgendo ormai da tempo sul tema della salvaguardia ambientale in generale e sul tema specifico dell'economia circolare. Marcozzi, infatti, mente spudoratamente quando chiede che il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti "debba prevedere solo il 'recupero materia' escludendo la possibilità di incenerimento", cercando di addebitarci responsabilità altrui sulla vicenda del 'Decreto Inceneritori'. E' già così dal novembre 2014, ma la Marcozzi finge di ignorare il fatto". 

Così come finge di ignorare - ha aggiunto Mazzocca - che le direttive in esso contenute, attraverso specifiche azioni, siano state attivate nel corso del primo terzo della X^ Legislatura. Come? "Lavorando alacremente, progettando ed investendo 36 mln di euro per la realizzazione (ora in corso) di 208 interventi pubblici volti a:

  • diffusione e potenziamento della raccolta differenziata (Delibera di Giunta DGR n. 1005 del 07/12/2015, per circa 1,5 mln €);
  • prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti (DGR n. 1008 del 07/12/2015, per circa 1,0 mln €);  
  • "Infrastrutturazione della rete per la raccolta differenziata" (DGR n. 1009 del 07/12/2015, per circa 13,7 mln €);
  • "Impianti di trattamento e compostaggio" (DGR n. 1010 del 07/12/2015, per circa 11,7 mln €);
  • bonifica/messa in sicurezza di discariche pubbliche dismesse e siti inquinati" (DGR n. 1034 del 15/12/2015, per circa 1,1 mln €);
  • interventi per la fornitura di attrezzature, realizzazione di isole ecologiche, attivazione raccolta differenziata porta a porta (DGR n. 1044 del 19/12/2015 e DGR n. 1111 del 29/12/2015, per circa 6,7 mln €);
  • con tante altre iniziative settoriali che completano il quadro delle attività. Della serie, non vede solo chi non vuole vedere".

Dunque, l'impegno che Mazzocca ha inteso assumere con gli abruzzesi: "Lotta continua, nel senso che continuerà la lotta che noi abbiamo avviato, portato avanti e, a volte, anche a termine in maniera positiva a favore del nostro sviluppo sostenibile. Stiano tranquilli gli abruzzesi. Come in altri casi, faremo la nostra parte fino in fondo per opporci e scongiurare l'ipotesi di un inceneritore nella nostra Regione. Nonostante il Decreto del Governo, nonostante le inutili e dannose elucubrazioni della consigliera Marcozzi".

Marcozzi ribadisce la richiesta di dimissioni e annuncia esposto in Procura su inadempienze della Regione in tema di rifiuti

“Da un sottosegretario con delega all’ambiente mi sarei aspettata una risposta più seria e intellettualmente onesta della nenia 'E’ colpa della Raggi!'".

A dichiararlo è Sara Marcozzi, capogruppo M5S in Consiglio regionale, che replica così alle parole di Mario Mazzocca insistendo nella richiesta di dimissioni alla luce dell’emanazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attuativo del Decreto Sblocca Italia, che conferma l’intenzione del Governo Renzi di installare un inceneritore in Abruzzo.

"Mazzocca sa che l’ultimo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti risale al 2007 in violazione dell’art. 199 c. 8 del Codice dell’Ambiente, secondo cui il piano si sarebbe dovuto adeguare entro il 12 dicembre 2013. Anche per questo motivo, pendono procedure di infrazione UE. Sa bene che nella bozza del decreto attuativo (dell’agosto 2015) gli inceneritori previsti erano 11 e che, avendo le regioni Liguria, Piemonte e Veneto adeguato i rispettivi PRGR, sono riuscite a scongiurare il pericolo inceneritore. Tanto è vero che oggi gli inceneritori previsti nel decreto ministeriale sono solo 8. Questo è quello che chiedemmo a Mazzocca in più occasioni e che Mazzocca non ha ancora fatto".

Nel vigente PRGR è previsto che, al raggiungimento della soglia del 40% di raccolta differenziata, la Regione possa decidere di far ricorso all’incenerimento in impianti dedicati, sottolinea Marcozzi. "Per questa ragione, il M5S depositò il 13 ottobre 2015 la proposta di legge n. 168/2015, in attesa dell’approvazione del nuovo Piano, per modificare, eliminandola, questa possibilità. Medesima richiesta, di modifica del piano o di approvazione del nuovo, fu da noi ribadita durante la seduta di consiglio straordinario del 29 febbraio 2016. Nulla di ciò è stato fatto né preso in considerazione".

E il 5 ottobre scorso, ad un anno dal deposito della proposta di legge, ecco la pubblicazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri "in cui, relativamente alla nostra regione, si legge: '(…) Il Piano regionale di Gestione di Rifiuti vigente prevede che l’incenerimento di frazioni non altrimenti riciclabili in impianti dedicati è ammissibile al raggiungimento della media del 40% di raccolta differenziata. Atteso che, ad oggi, tale livello si attesta sulla percentuale del 46,1%, risulta giustificata la realizzazione di un nuovo impianto da 120.000 tonn/anno, tale dasoddisfare le esigenze regionali'. Dal testo del decreto ministeriale, dunque, si evince facilmente che la previsione di un inceneritore è causata dalla mancata modifica del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti e che l’impianto dovrebbe servire esclusivamente a soddisfare il fabbisogno regionale".

La Raggi e Roma, insomma, non c’entrano nulla. "La scelta degli inceneritori è del Governo Renzi e la colpa dell’inceneritore in Abruzzo è riconducibile all’inerzia del Governo regionale", l'affondo di Sara Marcozzi. "Mazzocca farebbe bene a concentrarsi sulla sua regione, piuttosto che accampare scuse che non hanno i piedi per camminare. Delle due l’una, o il sottosegretario Mazzocca non ha letto il DPCM del 5 ottobre o è disonesto intellettualmente. In entrambi i casi, deve dimettersi! Nel frattempo, la prossima settimana, mi recherò personalmente in procura per depositare un esposto su tutte le inadempienze di Regione Abruzzo in tema di rifiuti".

Ultima modifica il Sabato, 08 Ottobre 2016 15:54

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