Giovedì, 20 Ottobre 2016 15:58

Asl 1, Cisl sfida Tordera: "Vuole rompere con il passato? Lo faccia davvero"

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Clima teso tra i sindacati e il manager della 'Asl 1' Rinaldo Tordera, già da settimane.

"In provincia dell'Aquila, la sanità vive un momento particolare", ha sottolineato stamane, in conferenza stampa, il coordinatore Cisl Sanità Gianfranco Giorgi. "Per questo, vogliamo discutere di problemi reali, non dilungarci in sterili polemiche".

Dal giorno dell'insediamento di Tordera, l'affondo di Giorgi, "non riusciamo ad avere un confronto vero, reale, che aiuti ad affrontare problematiche che sono sotto gli occhi di tutti". Giorgi torna sulla polemica scatenata da un comunicato stampa della Cisl che, nei giorni scorsi, aveva denunciato i tempi lunghi delle liste d'attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici, "il tallone d'Achille della Asl provinciale".

Un comunicato che ha scatenato la reazione "scomposta" di Rinaldo Tordera, così è stata definita stamane.

"E’ imbarazzante la confusione della Cisl che dà informazioni errate alla gente, indicando tempi di attesa enormemente superiori a quelli reali", aveva detto il direttore generale. "Non capiamo, francamente, perché si sia risentito in questo modo", ha detto Giorgi. "Inutile che Tordera provi ad arrampicarsi sugli specchi, cercando dati che non coincidono nel comunicato stampa della Cisl: ad oggi, al San Salvatore dell'Aquila per una risonanza magnetica al cranio si deve aspettare l'agosto 2017, per una visita senologica addirittura marzo 2018, per una mammografia ci vogliono 6 o 7 mesi, per un ecodoppler 5 o 6. E i tempi sono più o meno gli stessi ad Avezzano e Sulmona. Questa è la verità", ha chiarito Giorgi riconoscendo, tuttavia, che il problema viene da lontano, e che le liste d'attesa "erano già un problema in passato, con la gestione Silveri e, ancor prima, con Marzetti".

Insomma, sollevare il problema non deve essere letto come un attacco al manager Tordera "e per questo non capiamo, e non possiamo accettare, la sua reazione: dice che la Cisl non è credibile, dovrebbe sapere, però, che la credibilità si conquista sul campo, e il nostro sindacato è sul campo da sempre".
"Vogliamo stare sui problemi, e sono tanti", ha ripetuto Giorgi.

Non solo le liste d'attesa, evidentemente. "Si pensi alla gestione dell'ordinario, a ciò che accade, ogni giorno, nei nostri ospedali. Un esempio, tra gli altri: l'Obi (osservazione breve intensiva) del Pronto Soccorso al San Salvatore, laddove si ricoverano per un paio di giorni i pazienti che debbono stare sotto osservazione prima che si decisa se trasferli o meno in reparto, è rimasto chiuso da febbraio ad ottobre. Non siamo guerrafondai, non l'abbiamo denunciato perché vorremmo essere collaborativi: ci chiediamo, però, il motivo della chiusura. E' dovuta alla carenza di personale medico e infermieristico? E' noto che in Pronto Soccorso mancano 5 medici: per fortuna, si è sbloccata l'assunzione di 3 unità di personale, ne mancano ancora due ma si può sopravvivere. Certo è che situazioni del genere andrebbero gestite meglio dall'Azienda".

Ovviamente, la carenza di personale sottende ad altri problemi: "doppi turni, ferie saltate, non accade quotidianamente ma non dovrebbe accadere mai, in un Ospedale". Che poi, si chiede Giorgi, è il caso di fare chiarezza: esiste un problema di carenza del personale, oppure no? "Ad aprile, Tordera aveva dichiarato 90 esuberi; a giugno, ha assunto 60 unità di personale a tempo determinato, alcuni tramite agenzia, altri tramite avviso pubblico".

In realtà, ai sindacati - e alla Cisl, in particolare - non è andato ancora giù lo sfogo del manager Asl che, in occasione del saluto al direttore amministrativo Marcello Sciarappa, alla fine di settembre, aveva lanciato un duro affondo sottolineando come "in azienda si lavori poco. Ci sono eccezioni, ma non sono sufficienti a recuperare un livello accettabile di produttività", aveva ribadito Tordera. Aggiungendo che "i capi dipartimento, i dirigenti e gli impiegati dovrebbero fare di più, lo vado ripetendo in tutte le sedi".

"Fannulloni si trovano dappertutto, purtroppo", le parole di Giorgi. "Non esiste sindacato che voglia salvaguardarli. Diciamo chi sono, dove sono, capiamo se sono nelle condizioni di produrre oppure si assumano provvedimenti. Ma occupiamoci anche dei pazienti che, in Pronto Soccorso, restano ore sulle barelle. Insomma, si inizi ad affrontare realmente i problemi", l'invito della Cisl.

"Non stiamo puntando il dito contro Tordera, vorremmo, però, avviasse un confronto su problemi reali: la gestione delle ore di lavoro, l'applicazione delle norme previste dai contratti, le posizioni organizzative, la progressione economica orizzontale; si vaglino attentamente i 'progetti Obiettivo', su cui l'azienda investe migliaia di euro che, guarda caso, vanno sempre alle stesse persone; e ancora, si gestisca il personale, come in tutte le Asl, con il servizio aziendale delle professioni socio sanitarie".

Poi, ci sono i 400 precari, "gente con il fiato sospeso, a rischio licenziamento: c'è gente che vive la situazione di precarietà da 10 anni. Se servono, si proceda con la stabilizzazione; altrimenti, si dica chiaramente che non verranno assunti".

Dunque, la sfida a Tordera: "Vuole rompere con il passato, come va ripetendo da tempo? E allora, si rompa per davvero".

Ultima modifica il Giovedì, 20 Ottobre 2016 16:39

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