Lunedì, 07 Novembre 2016 16:08

L'Aquila: tra ritardi e rinvii, via ai lavori di Palazzo Margherita

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Doveva essere uno dei primi edifici pubblici a risorgere. Ricostruire la sede comunale, perno della vita politica, culturale e civile della città, avrebbe dovuto essere, anche per la sua valenza simbolica, l'atto primario di ogni cronoprogramma.

Invece ci sono voluti quasi otto anni per la posa della prima pietra del cantiere di Palazzo Margherita, tra gli edifici storici più importanti dell'Aquila.

"Un ritardo grave" ammette il sindaco Massimo Cialente, dovuto "al sistema degli appalti pubblici vigente in Italia". Un labirinto di norme e commi, spesso anche contraddittori tra loro, che, dice il primo cittadino, "non funziona più" e sta condannando a una "lentezza esasperante" tutta la ricostruzione pubblica, da quella delle scuole a quella delle sedi istituzionali e di rappresentanza.

Per questo, la cerimonia del taglio del nastro si è svolta in un clima un po' surreale. "Pensavo che avrei passato il testimone al mio successore in quella che era la mia vecchia stanza" ha affermato Cialente "ma forse il nuovo sindaco potrà farvi ritorno a metà del suo mandato".

Se tutto andrà bene, insomma, i lavori dureranno almeno due anni e mezzo; ma anche all'interno della giunta c'è chi, come l'assessore alle Opere pubbliche Maurizio Capri, non sarebbe pronto a scommettere a cuor leggero nemmeno su queste tempistiche: "Oggi abbiamo posto la prima pietra, chissà quando metteremo la seconda" si è lasciato sfuggire Capri nella seduta della commissione territorio svoltasi prima dell'inaugurazione del cantiere.

A eseguire l'intervento di consolidamento e restauro sarà un'Ati composta dalla Samoa (azienda del Salernitano), in qualità di capogruppo mandataria; dalla Sepe Costruzioni di Afragola (Napoli) e dalla Digimastri Costruzioni, con sede a Pizzoli.

Il costo dei lavori sarà di 6 milioni e 900 mila euro (l'importo a base d'asta era di 9 milioni e 400 mila euro, c'è stato un ribasso del 26%), erogati in parte dalla Bcc di Roma (un milione e 500 mila euro) e in parte dal sistema delle Bcc italiane (5 milioni). I restanti finanziamenti sono compresi nel decreto 24 del 2010 del Commissario delegato alla ricostruzione.

"Oggi è un giorno di festa, da molto tempo argherita aspettava di tornare nella sua piccola corte" dice Silvia Mantini, professoressa di Storia moderna all'Università dell'Aquila e autrice di diversi lavori accademici sulla figura di Margherita d'Austria, la figlia dell'imperatore di Spagna Carlo V che fu governatrice dell'Aquila tra il 1572 e il 1586, colei a cui il palazzo deve il suo nome.

"Questo palazzo è un punto di riferimento importante per la città, avremmo voluto sicuramente che la posa della prima pietra del cantiere avvenisse prima. Ci auguriamo che i lavori possano avere una tempistica tale da restituirlo al più presto a questo centro storico. Questo è un palazzo dalla storia straordinaria, che, tra il 1572 e il 1586, rappresentò la sede di una piccola ma importante corte rinascimentale. In questo periodo all'Aquila ci furono ingressi trionfali e visite di personaggi importanti, ci fu il recupero di un prestigio che la città aveva smarrito con la dominazione spagnola. Margherita conservò molte collezioni e un patrimonio artistico straordinario, il cui inventario è custodito nell'Archivio di Stato di Parma e Piacenza. Da quei documenti abbiamo potuto evincere gli oggetti, le abitudini e le sensibilità di Margherita, come quella per la musica, e ricostruire le visite di personaggi venuti all'Aquila da tutte le parti d'Europa. Questo palazzo fu la sede di una piccola corte rinascimentale dove si parlavano quattro lingue ed è bello che torni a rappresentare il cuore della società civile".

 

Noi con Salvini: "Imbarazzante inaugurare in pompa magna il cantiere a 8 anni dal terremoto"

"È semplicemente imbarazzante inaugurare in pompa magna un cantiere come quello di palazzo Margherita a quasi otto anni dal sisma. Un edificio che, per la sua valenza simbolica, andava ricostruito per primo, versa ancora nelle medesime condizioni del 6 aprile 2009. A fronte di continui annunci e proclami si sono registrati inaccettabili ritardi, rispetto ai quali lo scarica barile dell’Amministrazione non serve a nulla e non convince nessuno".

Si legge in una nota dei consiglieri comunali di 'Noi con Salvini', Luigi D'Eramo, Emanuele Imprudente e Daniele Ferella. "La verità è che, a oggi, nonostante siano passati anni, la situazione del centro storico è sotto gli occhi di tutti, al pari di quella delle frazioni, con tutto ciò che ne consegue, anche in termini di ripercussioni sul comparto economico e produttivo. Quanto al Comune dell’Aquila, ricordiamo che è dislocato in sedi molteplici e distanti, con gravi disagi per i cittadini e per gli stessi dipendenti e ingenti spese per le casse comunali".

Ultima modifica il Domenica, 03 Settembre 2017 21:26

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