Il progetto politico della coalizione di centrosinistra si basa, innanzitutto, su un riequilibrio della spesa e degli investimenti verso la Asl 1; d'altra parte, il rilancio della città e del territorio non può prescindere da una sanità d'eccellenza.
Lo ha ribadito stamane, in conferenza stampa, la candidata sindaca Stefania Pezzopane.
Accanto a lei, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il consigliere comunale Stefano Albano, il presidente del Pd provinciale Carlo Benedetti, il sindaco uscente di Scoppito Marco Giusti che sarà candidato alle amministrative nella lista del Pd, così come Eva Fascetti, anche lei medico, l'ex sindaco di Castel del Monte Luciano Mucciante, candidato con la lista L'Aquila nuova, e Massimo Cialente, medico pneumologo, già sindaco della città per due mandati, che ha lanciato un vero e proprio grido d'allarme sullo stato dell'ospedale San Salvatore.
"Negli utimi anni, il nostro ospedale ha sofferto un declino terribile che viene denunciato da tutti gli operatori, dai primari ai giovani specializzandi; di questo dovremmo occuparci in campagna elettorale, e non di aiuole fiorite e asfalti su alcune strade, su questo sfidiamo il centrodestra a dare risposte alla città. D'altra parte, la Sanità è di competenza regionale e i comuni, attraverso i sindaci, hanno funzione di controllo attraverso il Comitato ristretto di cui Biondi è presidente per la provincia dell'Aquila".
Per Cialente, il primo problema è lo stato del personale, "drammaticamente carente e, per questo, stanco e demotivato, e quando sei sovraccaricato di lavoro, quando ti è impedito persino di andare in ferie, possono accadere, purtroppo, eventi avversi; l'altro problema è che mancano i farmaci e persino i dispositivi: è notizia di stamane il rinvio di pet oncologiche perché non è arrivato il farmaco necessario al contrasto".
L'ospedale San Salvatore, fino a qualche anno una assoluta eccellenza, "è stato ridotto ad un ospedale da campo; si stanno esponendo professionalità eccelse che, per fortuna, ancora resistono tenendo in rotta la barca, a condizioni di lavoro drammatiche".
Ciò è dovuto all'atteggiamento del manager che "sta tagliando in modo trasversale, fermando gli acquisti e bloccando le assunzioni".
Non si può restare in silenzio, ha aggiunto Cialente; "da una parte c'è l'atteggiamento ragionieristico del manager che taglia mettendo a rischio il core business di un ospedale, la salute dei cittadini, dall'altro c'è un tema di finanziamenti ripartiti tra le Asl regionali che va, finalmente, affrontato, senza nascondere la testa sotto la sabbia. Le risorse vengono assegnate in base al numero di abitanti delle diverse province, senza considerare, però, che la provincia dell'Aquila, con i suoi 108 comuni, copre il 47% del territorio regionale. Parliamo di città e paesi che, per lo più, sono in via di spopolamento e con una popolazione residente molto anziana. Come si può pensare di non tenerne conto? E' un tema che attiene alle aree interne del paese; in questo senso, lancio un grido d'allarme in vista dell'approvazione del Decreto ministeriale 71, che avverrà ad horas: come si pensa di organizzare la medicina territoriale se si applicano criteri validi per le grandi città e non per i territori vasti e poco abitati delle aree interne? Ha senso parlare, in provincia dell'Aquila, di una casa di comunità ogni 60mila abitanti, considerato che, in alcune zone, decine e decine di comuni, lontani tra loro e male collegati, non arrivano a quella soglia?".
Dunque, vanno rivisti i criteri di finanziamento; non solo: "la Asl 1 non procede con i concorsi a fronte di una drammatica carenza di operatori e manca persino la ricognizione sulle effettive esigenze di personale che dovrebbe essere agganciata al piano di riordino della rete ospedaliera che la Giunta regionale non riesce ad approvare".
Sul tema dei finanziamenti è intervenuto anche il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che ha sottolineato come la Regione abbia destinato soltanto 19 milioni alla Asl dell'Aquila, a fronte dei 58 per l'azienda di Pescara e dei 48 per le aziende di Chieti e Teramo, per l'emergenza covid; "c'è di più", l'affondo di Pietrucci: "a sfogliare le risorse stanziate per le aziende sanitarie a valere sul Fsr, il fondo sanitario regionale, leggiamo che 25 milioni e 600 mila euro sono andati alla Asl di Teramo, 23 milioni e 400 mila euro alla Asl di Pescara, quasi 13 milioni alla Asl di Chieti e soltanto 1 milione e 265 mila euro alla Asl dell'Aquila. Il motivo è presto detto: la nostra azienda ha speso di meno; certo, facile tagliando in modo trasversale come sta facendo il manager Romano, a scapito della tenuta dell'ospedale San Salvatore e della salute dei cittadini della provincia".
Per non parlare dei 410 milioni elargiti dalla giunta regionale per l'edilizia sanitaria: "alla Asl 1 sono state destinate soltanto le briciole", ha ribadito Pietrucci.
"Da sindaca, se gli aquilani mi daranno questa responsabilità, produrrò un cambiamento radicale", le parole di Stefania Pezzopane. "A testa alta, non con il capo chino di Biondi davanti a Marsilio. Ringrazio Pierpaolo Pietrucci, Stefano Albano ed in particolare Massimo Cialente, i quali hanno offerto una fotografia della situazione attuale sciorinando la carrellata di problematiche che il nostro territorio è costretto a vivere in campo sanitario. Tantissime sono le difficoltà, tra lo scandalo delle condizioni in cui si svolgono gli esami, la mancanza di assunzioni e di materiale. Le nostre professioniste e i nostri professionisti sono costretti a lavorare in quella che sembra una condizione da ospedale da campo, ma visto che la nostra è una politica fatta non solo di aiuole e giardinetti, di posizionamento di fontanelle e inaugurazioni, visto che noi di sanità ci occupiamo ogni giorno, non solo in campagna elettorale, non ci limitiamo a raccontare problemi accusando e facendo geremiadi, noi siamo qui per fare le nostre proposte in maniera attiva, pronti a governare questa città e risollevarla dal disfacimento delle nostre eccellenze che altrimenti diverrebbe un destino".
Sono cinque le proposte messe sul tavolo da Pezzopane: "La prima, un radicale cambio di metodo stimolando una rinnovata partecipazione: basta egoismi e clientelismo, basta uomini soli al comando. Stimoliamo il confronto e il dibattito istituendo la consulta della sanità mettendo insieme gli operatori, i professionisti, la Asl e l’Università. Inoltre, è necessario convocare mensilmente l’ormai dimenticato, dall’attuale sindaco, Comitato ristretto dei sindaci. La seconda, potenziare il personale: vanno indetti immediatamente dei concorsi a tempo indeterminato, entro sei mesi, procedendo alla stabilizzazione dei precari storici. Troppo precariato, i giovani così vanno via. La terza, un investimento sulle tecnologie: va attuato al più presto un processo di ammodernamento tecnologico per migliorare i servizi, concentrandosi sulle situazioni più vergognose, ad esempio quella della PET, abbandonata in un cassone da anni". E ancora: "Vanno acquistati i materiali, presidi, farmaci e reagenti, per mettere i nostri medici nelle condizioni di poter lavorare ed esercitare i propri talenti al meglio e nella condizione che meritano. Infine, l'edilizia sanitaria: bisogna rimodulare la ripartizione delle risorse a valere sull'articolo 20 per adeguare sismicamente l’ospedale, completare gli interminabili lavori avviati nel post terremoto e per migliorare la struttura per quanto riguarda il risparmio energetico anche accedendo, con una programmazione puntuale, ai fondi del Pnrr. Queste sono le nostre proposte per dare agli aquilani la sanità che meritano e di cui hanno bisogno. Su questi temi non ci sono slogan che tengano, è necessario guardare in prospettiva e avere una visione".
La precisazione della Asl. Di Pietro, direttore tecnologie pesanti: "Nessun paziente rimandato a casa"
"In merito a quanto affermato dal dott. Massimo Cialente", precisa a NewsTown il direttore del dipartimento delle tecnologie pesanti della Asl, dr. Massimo Di Pietro, "in data 11-5-2022 non è stato rinviato a casa nessun paziente perché non era disponibile il radiofarmaco: semplicemente la ditta produttrice ha avuto un problema nella produzione del radiofarmaco accumulando ritardo nella produzione del radioattivo e, di conseguenza, nella consegna per l’esecuzione degli esami".
Per questo, ha aggiunto Di Pietro, "si è avuto uno slittamento degli appuntamenti e si è rinviato l’esame per gli ultimi 2 dei 12 pazienti in lista: tali pazienti sono stati avvisati prima del loro arrivo presso questo reparto di medicina nucleare dell’ospedale dell’Aquila e sono stati già inseriti nelle prossime sedute".