I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Roberto Boggio, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Giuseppina Gugliemi nell'ambito dell'inchiesta “Labirinto” che portò nel luglio scorso all'arresto di venti persone ritenute coinvolte in un giro di corruzione in ministeri ed enti pubblici. [Leggi l'approfondimento]
La vicenda giudiziaria che ha portato Boggio agli arresti domiciliari riguarda l'aggiudicazione da parte della società Transcom, in associazione temporanea di imprese, di un mega-appalto per la gestione del call center Inps-Inail dal 2010 al 2016, i cui costi - stando all'accusa - sarebbero lievitati da 120 milioni a 450 milioni di euro. Come noto, una delle dieci sedi del contact center si trova all'Aquila, nel quartiere di Pettino, e dà lavoro a circa 500 persone, di cui una parte (minoritaria) con contratti stabilizzati e una (maggioritaria) con contratti precari di breve o brevissima durata.
Il manager fiorentino è noto alle cronache cittadino. In molti, infatti, ricorderanno il "colpo di spugna" della multinazionale dopo il terremoto del 2009: 270 licenziamenti poche settimane dopo il sisma, con centinaia di famiglie rimaste senza lavoro, oltre che già fortemente provate dall'evento sismico. Se ne parlò a lungo, anche perché al tempo la Transcom era l'azienda più grande della città, in quanto a numero di dipendenti. Il licenziamento collettivo fu osteggiato da una settantina di lavoratori e da un unico sindacato (l'Ugl, gli altri non aprirono vertenze), che intentò una causa vittoriosa per i dipendenti in primo grado, ma perdente in seguito al ribaltamento della sentenza (nel 2011) in Appello e Cassazione, con la beffa del mancato risarcimento per i "lavoratori terremotati e licenziati".
Boggio, esperto di telecomunicazioni, è considerato il re dei call center in Italia. Fiorentino, classe 1959, laureato alla Bocconi in Economia aziendale, dal 2000 al 2004 è stato direttore generale di Televoice, società al 100% di Telecom Italia, attiva nella gestione in outsourcing di contact center e telemarketing. Nel 2004 entrò in Transcom, multinazionale svedese dei call center, con il ruolo di country manager per l'Italia. Rapida la sua carriera: da general manager per l'Europa meridionale, poi responsabile delle attività in Italia, Germania, Regno Unito, Polonia, Ungheria, Croazia, Serbia, Francia e Tunisia. Nel gennaio scorso è stato nominato direttore generale della nuova regione “Europa Continentale” di Transcom Worldwide, che accorpa Spagna e Portogallo al Centro e Sud Europa. Nel settembre del 2015 è stato nominato presidente di Assocontact, l'associazione nazionale aderente a Confindustria Digitale che riunisce i contact center in outsourcing.