Martedì, 22 Novembre 2016 10:51

L'Aquila, denuncia del Conapo: "Amianto in via Lanciano, ma Cialente prende tempo"

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"Quasi due anni fa abbiamo segnalato alle autorità competenti la presenza di un manufatto in via Lanciano contenente amianto e richiesto controlli accurati al fine di tutelare la salute pubblica ma, nonostante l'iter di verifica sia terminato da mesi e il pericolo non rimosso, il Comune dell'Aquila non ha ancora provveduto ad emanare la relativa ordinanza di rimozione come richiesto dalla Asl".

La denuncia arriva dal Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco la cui sede di servizio insiste proprio a ridosso dell'immobile con la copertura in eternit. "Nel febbraio 2015 - spiegano dal Conapo dell'Aquila - abbiamo segnalato sia alla Asl che al Comune la presenza di un manufatto confinante con la nostra caserma di via Pescara, evidentemente contenente amianto e richiesto un controllo a tutela della salute pubblica e dell'ambiente. Circa un anno dopo analoga iniziativa è stata intrapresa da numerosi residenti di via Lanciano. Il servizio igiene, epidemiologia e sanità pubblica della Asl dell'Aquila, immediatamente attivatosi, ha proceduto ad un sopralluogo presso il sito segnalato riscontrando, tra l'altro, lo stato di conservazione dei materiali di amianto 'nel complesso insufficiente' e 'materiali danneggiati' nelle coperture, ritenendo necessaria la rimozione del materiale 'da effettuarsi entro e non oltre sei mesi'. Verificata l'inosservanza da parte della proprietà dell'immobile, lo scorso mese di agosto la Asl ha notificato al Comune la richiesta di adozione di 'strumenti ordinativi e prescrittivi di competenza' finalizzati alla bonifica dei manufatti contenenti amianto. Ad oggi, però, nulla ha fatto il Comune dell'Aquila e ci chiediamo perché".

Trattandosi di un tema particolarmente delicato quale è la tutela della salute pubblica e trascorso tutto questo tempo - termina il Conapo - "riteniamo inaccettabile l'inerzia del Comune dell'Aquila e lo sollecitiamo ad intervenire con urgenza, tramite l'emanazione di apposita ordinanza, fiduciosi di non doverci rivolgere alla magistratura per vedere garantito ai vigili del fuoco e ai residenti della zona il primario e fondamentale diritto alla salute".

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