Saranno 642 i parcheggi a pagamento, con tariffe che oscilleranno tra 50 centesimi e 1 euro l'ora a seconda delle zone, 41 quelli gratuiti per disabili, 40 col disco orario nelle aree più centrali; 504, invece, gli stalli liberi che risultano al momento, seppure le planimetrie utilizzate siano quelle redatte dal servizio regionale nel 2007, e dunque dovranno essere aggiornate al post-terremoto. Sono i numeri della contestata delibera di giunta approvata venerdì scorso, e non tutti gli assessori erano d'accordo, che norma le modalità di riattivazione della sosta a pagamento in alcuni stalli del centro storico e delle aree immediatamente prospicienti.
Entro 15 giorni, si tornerà a pagare in queste zone:
- Fontana Luminosa - viale Nizza, viale Gran Sasso, via S. Basilio, viale Duca degli Abruzzi, via S.Amico - dove sono previsti 127 parcheggi a pagamento (6 saranno gratuiti per disabili, 10 con disco orario e 18 liberi);
- San Bernadino - Piazza San Bernardino, via Maiella, via Tedeschi, via Signorini Corsi, via Vittorio Veneto, via Forfona, via del Greco, via Invalidi di Guerra - con 96 stalli blu, 9 destinati ai disabili, 9 con disco orario e 98 gratuiti (la maggior parte, 53, in via Forfona);
- Castello, via Castello e via Tagliacozzo, con 120 stalli blu, 6 destinati a disabili e 81 liberi;
- Villa Comunale - via dei Giardini, viale Rendina, viale Crispi, via Iacobucci, viale Collemaggio - con 93 stalli a pagamento, 7 per disabili, 6 col disco orario e 73 liberi;
- Villa Gioia - tra via Filomusi Guelfi, via Roma e via XX Settembre - con 71 parcheggi a pagamento, 4 per disabili, 15 a disco orario e 145 gratuiti (120 in via Filomusi Guelfi);
- Questura - via Strinella, via Pescara e parcheggio coperto di Strinella 88 - con 91 stalli blu, 3 per disabili e 23 gratuiti;
- viale Corrado IV, dove saranno disegnati 44 parcheggi a pagamento, 6 per disabili con 66 stalli che resteranno, invece, gratuiti.
"Volevo reintrodurre i parcheggi a pagamento già un anno fa", ha sottolineato in conferenza stampa il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, nient'affatto preoccupato dalle polemiche che la notizia ha già suscitato. "Non si può sempre lisciare il pelo ai cittadini" ha aggiunto, riconoscendo che alcuni assessori comunali non era affatto d'accordo. "La città deve pian piano tornare alla normalità - ha ribadito il primo cittadino - e ritorno alla normalità vuol dire anche rimettere in funzione un'infrastruttura strategica come il parcheggio di Collemaggio con la riattivazione del tapis-roulant. D'altra parte, c'è un tema di accessibilità al centro storico e ai vari centri funzionali: a breve, partiranno i lavori per la realizzazione dei sottoservizi dalla Prefettura e fino a Piazza Duomo, per fare un esempio, e l'arrivo in centro storico, in quella zona, potrà essere garantito soltanto col tunnel".
Senza dimenticare il destino dei 20 lavoratori di Mobilità e parcheggi - la società che gestisce il mega parcheggio e i posti a raso del centro storico - che, non si fosse arrivati alla riattivazione della convenzione, sarebbero finiti in cassa integrazione. E Cialente ha voluto ringraziare il vice sindaco Nicola Trifuoggi, tra i componenti della Giunta più agguerriti avverso la reintroduzione dei parcheggi a pagamento, "che ha recuperato il rapporto di legalità con la società di gestione, in arretrato col Comune dell'Aquila per circa 1 milione di euro in tasse non versate: M&P si è impegnata a sanare, col tempo, il dovuto", ha assicurato il sindaco dell'Aquila.
Sullo sfondo, l'idea di città che verrà: "E' arrivato il momento di entrare nell'ordine di idee che il centro storico venga definitivamente pedonalizzato: stiamo chiedendo miliardi agli italiani, per la ricostruzione, e non possiamo 'sporcare' il lavoro fatto riportando le automobili nelle piazzette, innanzi alle Basiliche o ai palazzi storici, come accadeva prima del terremoto".
I pochi, e coraggiosi, commercianti del centro storico, però, sono già sul piede di guerra. "Così si uccidono le attività che hanno faticosamente riaperto", la denuncia. Cialente è convinto del contrario, invece: "C'è un problema di accessibilità che sta tornando d'attualità e che, in realtà, avevamo anche prima: se stamane vi recaste a Strinella 88, per una visita medica o per prendere un caffé al bar, con ogni probabilità prendereste una multa essendo i parcheggi occupati da chi lavora negli uffici lì attorno, dalle 8 del mattino in poi. Succede lo stesso in zona Prefettura, intorno all'Inps o agli uffici comunali: i dipendenti finiscono per saturare la disponibilità di parcheggi e, così, è complicato, per un cittadino che volesse acquistare un torrone al Bar Nurzia - per fare un esempio - trovare un posto dove lasciare l'automobile. E' la mancanza di turn-over a danneggiare i commercianti, e l'unico modo per invertire la rotta sono gli stalli a pagamento e col disco orario".
Chissà. Sta di fatto che anche i dipendenti degli uffici in centro debbono pur parcheggiare. "E' necessario un cambio di mentalità. A Roma, nessuno immagina di parcheggiare sotto l'ufficio, soprattutto in centro storico. Stiamo investendo sui mezzi pubblici, speriamo vengano utilizzati". E' proprio questo il problema, però: se investimenti sono stati fatti non hanno ancora prodotto i risultati sperati, tanto è vero che prendere un mezzo pubblico, a L'Aquila, è impresa che richiede tempo, tanto tempo, e determinazione. Inoltre, alcune zone della città - lontane dal centro storico - sono ancora sprovviste di collegamenti.
Problemi che verranno risolti, Cialente ne sembra davvero convinto. Come? Innanzitutto, "Asm attiverà una navetta dal grande parcheggio di scambio, al cimitero, che collegherà la Questura e Strinella 88, per poi 'salire' in centro storico raggiungendo la Fontana Luminosa, le sedi universitarie proseguendo verso l'agenzia delle entrate". Tuttavia, gli stalli - per il momento - saranno col disco orario, con soste consentite per 6 ore e mezza, anche se una decisione in questo senso non è stata ancora assunta: e per chi lavora più di 6 ore al giorno? C'è il problema dei pendolari poi, che lasciano le automobili proprio al parcheggio del cimitero, per prendere gli autobus extraurbani: "Non è previsto che gli stalli siano dedicati ai viaggiatori", replica secco il primo cittadino. "Quello del cimitero è un parcheggio di scambio: per i pendolari, c'è il terminal di Collemaggio". Lì si paga però, seppure l'abbonamento mensile si attesti sui 30 euro, che - a dire il vero - non sembra una cifra esagerata.
Oltre al parcheggio di scambio al Cimitero con navetta dedicata e il servizio di trasporto pubblico urbano, si potranno utilizzare le biciclette a pedalata assistita, vecchio 'pallino' del sindaco Cialente. "Enel garantirà le biciclette, si potrà pagare il servizio in bolletta, e poi ci sono i finanziamenti pubblici fino a 350 euro per l'acquisto. Inoltre, realizzeremo parcheggi per il bike sharing". Anche in questo caso, però, vanno sottolineati problemi che sono innanzitutto infrastrutturali, e che andranno affrontati: a farla semplice, non ci sono piste ciclabili a L'Aquila, ed è una criticità forte se si vuole investire sul collegamento lento.
Infine, l'attesa metropolitana di superficie che dovrebbe collegare Scoppito a San Demetrio attraversando la città, e la speranza è che il servizio possa partire la prossima primavera. E ci sarebbe da puntualizzare, di nuovo, che le stazioni dovrebbero essere collegate con un trasporto pubblico efficiente, se si vuole davvero che il trasporto interno su treno funzioni.
Questo il quadro. Vedremo come l'amministrazione metterà in pratica gli assunti deliberati, e vedremo come risponderà la città. Intanto, Cialente ha assicurato che, entro l'anno, "verrà razionalizzata la situazione all'Amiternum" e che, già domani, si provvederà a normare l'ingresso in centro storico dei mezzi delle imprese impegnate nei cantieri, col divieto per quelli non operosi che, troppo spesso, occupano stalli - e non solo - impropriamente.
D'Eramo (NcS): "Riprova di un totale scollamento dalla realtà"
"Il Pd, non sapendo più come vessare i cittadini, ripristina i parcheggi a pagamento, con la risibile (se ci fosse da ridere) motivazione di far tornare alla normalità una città che normale non è non sarà per i prossimi anni. La riprova di un totale scollamento dalla realtà. Del resto quando si usa l’auto blu anche per fare cento metri è normale avere poca contezza dei problemi dei comuni mortali".
A dirlo è il consigliere comunale Luigi D'Eramo, candidato sindaco in pectore di 'Noi con Salvini'. "In un centro storico prigioniero dei cantieri e delle polveri, senza servizi per i pochi che ci abitano, e che devono usare l’auto pure per comprare un chilo di pane, senza parcheggi per quelli che ci lavorano, senza un’anima in giro per la maggior parte del giorno, si stroncano le poche possibilità di rinascita, affidate essenzialmente agli eroici esercenti o professionisti che hanno scelto di riaprire l’attività, facendo in modo che si debba pure pagare per accedere. Anziché creare incentivi, insomma, si adotta un provvedimento che dissuaderà anche i pochi volenterosi dal venire in centro".
Ridicolo poi parlare di ricambio, aggiunge D'Eramo. "Aveva un senso quando in centro ci si doveva venire per forza, perché qui si concentrava tutto, e quando era un piacere farlo, perché c’era una città. Ripristinare ora la sosta a pagamento vuol dire invece condannare alla chiusura le poche attività che hanno riaperto e favorire la concorrenza di quelle in periferia. Per non parlare dei disagi per i commercianti di viale Corrado IV, per gli utenti degli uffici comunali di via Roma e di Villa Gioia, peraltro i più frequentati, e di tutti quelli del Tribunale. In questa città diventerà un problema pure fare un certificato".
Si vuole forse far credere agli italiani, a beneficio del Governo in carica, che la città è ricostruita e si può tornare alla normalità? "Se è così, con quale faccia andremo a chiedere altre risorse per la ricostruzione? Per fortuna tra pochi mesi la parola verrà restituita agli elettori, che potranno, con il loro voto, esercitare il diritto e il dovere di salvare questa città dal baratro verso cui la stanno precipitando".